Il vicepremier e leader della Lega: "Per la ricostruzione del Paese la risposta non è mandare altre armi a Kiev"

“Abbiamo sempre sostenuto in Italia e in Europa qualsiasi aiuto di qualsiasi tipo all’Ucraina. Detto questo, l’Italia non è in guerra con nessuno e l’Europa non è in guerra con nessuno. Se Macron pensa alla guerra, si metta l’elmetto, si prenda una fionda e vada lui a combattere”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, parlando con i cronisti a Milano. 

Salvini: “Risposta non è mandare altre armi”

“Noi abbiamo sempre appoggiato qualsiasi tipo di aiuto all’Ucraina, umanitari, militari, economici. Da ministro dei Trasporti sono pronto a mandare le imprese italiane a ricostruire l’Ucraina una volta finita la guerra. Sicuramente la risposta non è mandare altre armi e sicuramente Macron quando apre bocca fa un danno, perché quando dice che potremmo mandare delle truppe di terra a combattere in Ucraina fa un danno. Io non voglio che l’Italia e l’Europa entrino in guerra e non voglio lasciare ai miei figli la terza mondiale. Quindi, invito Macron a tacere” le parole del vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, parlando con i cronisti a Milano, rispondendo a una domanda sul nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina allo studio del governo.

“Io lavoro per la pace. La Russia ha aggredito e scatenato una guerra. Sicuramente non accetterò mai che qualcuno mandi un soldato italiano, un figlio, un nipote di italiani a combattere e a morire in Ucraina, perché il 2024 deve essere l’anno della pace. Spero si mettano a un tavolo e a discutere e a far tacere le armi e le bombe. Io con chi è in guerra non parlo”, ha aggiunto.

Salvini: “Nei palazzi del potere si parla più di guera che di pace”

 “Pensare di mandare i nostri figli a combattere e morire in Ucraina è pericoloso e folle: su certi temi non è ammessa superficialità. Sono molto preoccupato dal fatto che nei palazzi del potere si stia parlando più di guerra che di pace, spero che le parole di Papa Francesco vengano tenute più in considerazione”. 

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