Il presidente della Repubblica davanti all'Assemblea Generale: "Evitare le operazioni militari a Rafah"

Le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, i rapporti dell’Occidente con l’Africa e la necessità di riformare i meccanismi di funzionamento delle Nazioni Unite. Sono tra gli argomenti trattati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso davanti all’Assemblea Generale dell’Onu

“Principi Costituzione corrispondono a quelli Carta Onu”

Mattarella ha aperto il suo intervento sottolineando come “i principi fondamentali della Costituzione del 1948 della Repubblica italiana corrispondono, per molti versi, a quelli che ispirano la Carta delle Nazioni Unite, condividendone gli obiettivi”. Il discorso si intitola ‘Italia, Nazioni Unite e multilateralismo per affrontare le sfide comuni’. “Con la ferma volontà di non ripetere errori del passato, l’Assemblea costituente aveva, infatti, inserito espressamente norme che consentono limitazioni di sovranità”, ha proseguito il capo dello Stato. “L’obiettivo del multilateralismo ha rappresentato il pilastro fondamentale della nostra politica estera e con orgoglio accogliamo sul nostro territorio uffici e strutture delle Nazioni Unite, da Torino a Roma, da Firenze a Trieste, a Brindisi”, ha sottolineato ancora. 

“Onorare ricordo caschi blu italiani caduti”

Mattarella ha poi ricordato il “significativo” concorso italiano “in termini finanziari e di risorse umane ai programmi dell’Onu“. L’Italia, ha detto il capo dello Stato, “assicura anche la presenza di contingenti civili e di contingenti militari per i programmi di sviluppo e per le operazioni di mantenimento della pace in varie parti del mondo, spesso in scenari complessi e sensibili, a cominciare dalla missione Unifil, al confine fra Libano e Israele. Ciò ha comportato l’assunzione di rischi e, purtroppo, a volte, la perdita di vite umane. I militari e i civili italiani vittime in Paesi martoriati da conflitti interni in Medio Oriente e Africa nella ricerca della pace – a partire dai 13 aviatori, in missione dell’Onu, massacrati nei pressi di Kindu, in Congo, nel 1961 – sono numerosi e desidero qui onorare il loro ricordo”. 

“Multilateralismo italiano opera per il dialogo”

“Il multilateralismo che ispira il ruolo italiano nel mondo trova naturalmente espressione anche in altri contesti, dall’Unione Europea, di cui siamo tra i Paesi fondatori, alle relazioni transatlantiche, nell’ambito di organizzazioni di autodifesa, nel G7 e nel G20, nelle altre organizzazioni internazionali”, ha ricordato poi il presidente. “In tutti questi ambiti, l’Italia opera per il dialogo“, ha detto Mattarella, sottolineando che “la sua posizione geografica al centro del Mediterraneo, la sua storia, la sua cultura, ne fanno un ponte naturale tra popoli, Paesi e civiltà“.

“Russia ha riportato la guerra in Europa”

Il capo dello Stato è poi passato al merito delle grandi questioni internazionali, a partire dalla guerra in Ucraina. “La Russia si è assunta la grande responsabilità storica di aver riportato la guerra nel cuore del continente europeo“, ha affermato. “Uno Stato, per quanto potente, per quanto dotato di un minaccioso arsenale nucleare, non può pensare di violare, senza sanzioni, principi come quelli della sovranità, dell’integrità territoriale e dell’indipendenza di un altro Paese”, ha proseguito Mattarella. 

“No a soluzione che premi l’aggressore”

“L’Italia, con altri partner internazionali, è convintamente impegnata nella ricerca di una soluzione pacifica e duratura al conflitto” in Ucraina, ha detto ancora. “Non qualsiasi soluzione – ha aggiunto – o, tantomeno, una soluzione che premi l’aggressore e mortifichi l’aggredito. Creando un precedente di grande pericolo per tutti. Non si tratta di dar vita a una composizione purchessia. La pace, per essere giusta, va fondata sui principi alti e irrinunciabili del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”. 

“Evitare operazioni militari a Rafah”

Poi il conflitto in Medioriente e l’imminente operazione militare di Israele a Rafah, che potrebbe trasformarsi in un disastro umanitario per i palestinesi di Gaza. “Va evitato un ulteriore aggravamento della situazione“, ha detto, unendosi all’appello lanciato dal segretario generale, Antonio Guterres, “affinché siano evitate operazioni militari a Rafah per la drammaticità delle conseguenze che potrebbero avere sui civili palestinesi”.

“Continuare a finanziare Unrwa”

Mattarella ha poi lanciato un altro appello, quello a non far terminare i finanziamenti all’Unrwa, agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. “Occorre considerare l’essenziale funzione svolta dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Profughi Palestinesi nel Vicino Oriente e di conseguenza l’importanza di continuare a finanziarla“, ha detto. L’agenzia è accusata da Israele di essere infiltrata da Hamas.

“No a violazioni del diritto umanitario”

Poi un monito per la protezione dei civili. “Il conflitto più aspro e duro non può consentire di violare le norme del diritto umanitario, sancito dalle Convenzioni di Ginevra del 1949, a tutela delle popolazioni civili”, ha detto Mattarella.

“Minacce nucleari mettono a rischio tutti i popoli”

Mattarella è poi tornato a parlare di Russia e Ucraina, con le minacce nucleari sempre maggiori da parte di Putin. “Il quadro pattizio per il controllo degli arsenali nucleari, così faticosamente articolato negli scorsi decenni, è un patrimonio comune a tutti gli Stati. Violarlo, anche con semplici minacce, significa porre a rischio i destini dei popoli, tutti, anche quelli i cui governi minacciano l’uso delle armi nucleari”, ha affermato, aggiungendo che si tratta di “una responsabilità che la Comunità internazionale non può lasciare senza conseguenze“.

“Italia interessata a partenariato con Africa”

Rivolgendosi poi ai rappresentanti degli Stati dell’Africa, Mattarella ha detto che “l’Italia guarda con profondo interesse alla promozione di un Partenariato paritario ampio e articolato con i Paesi africani, nella consapevolezza che lo sviluppo del continente rappresenta un interesse comune al continente europeo e una chiave essenziale per affrontare con successo le numerose sfide del presente”. Ha rilevato che “è in quest’ottica che l’Italia intende continuare a lavorare con i partner africani, con l’Unione Africana e con le altre Organizzazioni regionali per promuovere lo sviluppo di Paesi a noi così prossimi geograficamente”. In questo contesto, ha aggiunto il capo dello Stato, va ricordato “lo svolgimento del Summit Italia-Africa a Roma lo scorso gennaio e il lancio del Piano Mattei per lo sviluppo sostenibile del continente”.

“Serve riforma Consiglio Sicurezza basata su inclusività”

Mattarella ha inoltre chiesto di migliorare il funzionamento dell’Onu e del Consiglio di Sicurezza in particolare. “L’obiettivo dell’inclusività è alla base della proposta dell’Italia e dei Paesi riuniti dalla sigla ‘Uniting for Consensus’ per la riforma e la miglior rappresentatività del Consiglio di Sicurezza, volta in primis a dare spazio a regioni sottorappresentate, come l’Africa, l’Asia e l’America Latina, per rimediare a una ingiustizia storica a tutti evidente”, ha ricordato il capo dello Stato. “Le istituzioni dell’Onu sono state modellate sui rapporti usciti dalla Seconda Guerra mondiale, sulla guerra”, ha aggiunto, “è tempo di plasmarle sulla pace, tenendo conto delle positive iniziative di cooperazione continentale cresciute in questi decenni, come l’Unione africana e l’Unione europea e di quelle in itinere in altre regioni del mondo”.

“Unica soluzione è quella dei due Stati”

Infine, un ultimo auspicio per il conflitto in Medioriente, per il raggiungimento della cosiddetta ‘Soluzione dei due Stati‘. “Occorre porre fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri, conduca finalmente a una pace stabile: una soluzione che passa necessariamente dall’obiettivo condiviso del pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e di Palestina, con il definitivo riconoscimento di Israele e della sua sicurezza da parte degli Stati della regione”, ha detto Mattarella. 

 

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