Lo conferma la segretaria del Pd da Forlì

 “Ho già detto in questi giorni che molti del Partito Democratico firmeranno così come altri legittimamente non lo faranno. Io mi metto tra quelli che firmeranno non potrei far diversamente visto che era un punto qualificante della mozione con cui ho vinto le primarie l’anno scorso ed ero in piazza con la Cgil nel 2015 ed è il secondo referendum che firmo per l’articolo diciotto”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein da Forlì risponde ai giornalisti che chiedono la sua opinione sui referendum promossi dalla Cgil.

“Il partito è adesso impegnato su una raccolta firme per noi molto rilevante che abbiamo avviato con le altre forze d’opposizione che è quella per il salario minimo”. “Voglio ricordare in cosa consiste la nostra proposta che è una proposta di civiltà – aggiunge – È una proposta che dice che sotto i 9 euro non è lavoro ma sfruttamento e non può essere legale. È una proposta che chiede di rafforzare la contrattazione collettiva, proprio quella su cui fanno tanti sforzi sindacati ma che troppo spesso si vedono scalzati da dei contratti pirata firmati da organizzazioni che non sono realmente rappresentative di lavoratrici e lavoratori”, “Anche se Giorgia Meloni continua a voltare la faccia dall’altra parte e calpestare i diritti di più di tre milioni lavoratrici e lavoratori poveri – conclude – il Partito Democratico continuerà e raccoglieremo le firme con una legge di iniziativa popolare sul salario minimo per sfidare il governo e vedere se anche con le migliaia di firme avranno il coraggio di svuotare la proposta come l’hanno fatta con quella che con le opposizioni abbiamo già portato alla Camera”.

Renzi: “Schlein dalla parte dei sussidi, noi del lavoro”

“Elly Schlein firma i referendum contro il JobsAct. La segretaria del PD firma per abolire una legge voluta e votata dal PD. Finalmente si fa chiarezza. Loro stanno dalla parte dei sussidi, noi dalla parte del lavoro. Amici riformisti: ma come fate a restare ancora nel PD?”. Lo scrive su X il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

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