Nel dibattito italiano interviene la Commissione europea, Montaruli (FdI): "La sinistra strumentalizza"

La Commissione europea prende le distanze dall’emendamento inserito nel decreto Pnrr che apre le porte dei consultori alle associazioni pro vita e lo scontro si sposta in Europa. La misura non ha niente a che vedere con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. A dirlo è la portavoce della Commissione europea Veerle Nuyts.

“Il decreto Pnrr contiene delle misure che riguardano la struttura di governance del Pnrr e questi aspetti sono collegati al Pnrr italiano, ma ci sono altri aspetti che non sono coperti e non hanno alcun legame con il Pnrr, compresa questa misura sull’aborto”, assicura Nuyts.

Parole che per Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera vengono strumentalizzate dalla sinistra. “La commissaria Nuyt non ha affatto stroncato la misura e ha chiarito quanto noi non ci stanchiamo di ripetere: non sono previste risorse del Pnrr per finanziare le associazioni Pro life. Dunque, chiariamo per i duri d’orecchie, che nessuna risorsa del Pnrr verrà usata per sostenere i volontari che potranno operare nei consultori, come già previsto dalla 194, ma saranno eventualmente supportati dalle Regioni che sceglieranno di farlo. Non c’è peggior sordo di quello che non vuol sentire, ma qui pare più una cocciutaggine strumentale che poco giova alle donne e ai loro diritti”, spiega Montaruli.

L’emendamento presentato da FdI in commissione bilancio aprirebbe le porte alle associazioni antiabortiste. La norma prevede che “le Regioni, nell’organizzare i servizi dei consultori, possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”.

Immediata la reazione di Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia che invita la Commissione Ue a non farsi “influenzare dalle fake news diffuse dalla sinistra in Italia: non è vero che nel Pnrr ci siano norme sull’aborto e non è vero che l’emendamento sulla collaborazione tra consultori e associazioni di sostegno alla maternità non c’entri col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, visto che proprio la Missione 6 ‘Salute’ del Pnrr prevede la realizzazione di strutture di prossimità per l’assistenza sanitaria territoriale, le cosiddette Case della Comunità, che comprenderanno anche i servizi dei consultori”.

Coghe spiega che “il richiamo nel decreto Pnrr a quanto già disposto dall’articolo 2 della Legge 194, rispetto ai progetti e finanziamenti delle Case della Comunità, è perfettamente pertinente. D’altro canto, nessuna ripresa né resilienza sarà mai possibile se l’Unione Europea non affronterà di petto il tragico inverno demografico che rischia di far collassare i sistemi socio-economici dei suoi Paesi membri, e che vede nel sostegno alla maternità e alla natalità uno snodo cruciale e obbligato”.

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