La maggioranza chiede lo stop alla diversa valutazione delle presenze in tv a seconda di fascia oraria e ascolti, e prevede che il tempo assicurato ai diversi candidati sia "equilibrato" anziché "paritario"

Arriva martedì all’esame della commissione di Vigilanza Rai la delibera Agcom sulla par condicio, comprensiva dei 34 emendamenti presentati dalle forze politiche al provvedimento. Ecco le novità proposte dalla maggioranza. 

Stop alla valutazione ‘qualitativa’ delle presenze in tv

La maggioranza chiede innanzitutto di rivedere il meccanismo previsto da Agcom, secondo il quale, nel periodo preelettorale, presenze e interviste televisive degli esponenti politici vengono valutate non solo dal punto di vista ‘quantitativo’, ma anche ‘qualitativo’. La parità di trattamento all’interno dei programmi per Agcom va garantita tenendo conto della collocazione oraria delle trasmissioni ma anche degli ascolti: “I tempi dei soggetti – si legge nella delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – sono valutati anche considerando la visibilità dei soggetti politici a seconda delle fasce orarie in cui l’esposizione avviene, sulla base degli ascolti registrati dall’Auditel“. FdI, Lega e Nm propongono invece di sopprimere il comma e, in subordine, di eliminare i riferimenti all’Auditel. La maggioranza, sempre con l’esclusione di Forza Italia, chiede inoltre di cancellare il comma 5 bis, secondo il quale a ogni fascia oraria deve corrispondere un diverso indicatore, calcolato anche in considerazione degli ascolti medi registrati da ciascuna rete Rai.

Presenza “equilibrata” anziché “paritaria”

Inoltre gli emendamenti a firma dei deputati Francesco Filini di FdI e Maurizio Lupi di Noi moderati e del senatore Giorgio Maria Bergesio (Lega), chiedono di garantire una presenza di tutte le forze politiche “equilibrata”, anziché “paritaria” come vuole il testo Agcom, e di sopprimere il comma 4-bis, secondo il quale “ove la Rai trasmetta la diretta di convegni o di comizi elettorali di un soggetto politico deve garantire la messa in onda delle dirette anche degli altri soggetti in competizione al fine di garantire la parità di trattamento”. Nel caso in cui invece venga mantenuto il testo così com’è, gli esponenti di FdI, Lega e Nm chiedono siano assicurate eventuali dirette di convegni o di comizi elettorali messi in onda sul canale Rainews, che “saranno preceduti da idonea sigla e considerati distinti dalle edizioni dei Tg della testata”.

Boschi (Iv) chiede di estendere la legge anche a giornalisti e opinionisti

Altra innovazione importante, richiesta dal centrodestra, riguarda “i rappresentanti delle istituzioni” che vengono esclusi dall’applicazione della legge sulla par condicio qualora “intervengano su materie inerenti all’esclusivo esercizio delle funzioni istituzionali svolte”. Ancora: la delibera dell’Agcom impone la garanzia della “più ampia ed equilibrata presenza e possibilità di espressione ai diversi soggetti politici”, mentre un emendamento di maggioranza propone di “fare in ogni caso salvo il principio della ‘notiziabilità’ giornalistica e la necessità di garantire ai cittadini una puntuale informazione sulle attività istituzionali e governative”. Un emendamento presentato da Maria Elena Boschi di Iv propone infine di estendere le limitazioni cui sono soggetti i candidati anche a giornalisti e opinionisti, ovvero ai “soggetti e alle persone non direttamente partecipanti alla competizione elettorale che esprimano opinioni di contenuto politico”.

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