Le comunicazioni della premier in Senato in vita del Consiglio Europeo del 21 e del 22 marzo

Le comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Senato, in vista del Consiglio Europeo del 21 e del 22 marzo. Dalle elezioni in Russia all’ipotesi di inviare truppe occidentali in Ucraina, fino al Medio Oriente e al caso Regeni, tanti gli argomenti trattati dalla premier.

“Condanna per elezioni farsa in territori Ucraina”

Dopo le polemiche per le parole del vicepremier Matteo Salvini sulla rielezione di Vladimir Putin come presidente russo (“Chi vota ha sempre ragione”), Meloni ha ribadito la condanna dell’Italia per delle consultazioni ritenute illegittime, definendo “farsa” il fatto che si sia votato anche nei territori dell’Ucraina occupata. “Ribadiamo la nostra condanna allo svolgimento di elezioni farsa in territorio ucraino“, ha affermato la presidente del Consiglio. 

“Sacrificio di Navalny non sarà dimenticato”

La premier ha poi ricordato il sacrificio dell’oppositore russo Alexei Navalny “in nome della libertà”, affermando che “non sarà dimenticato”. Il dissidente è morto in carcere lo scorso febbraio e durante le elezioni russe molti sono stati gli arresti nelle proteste in sua memoria. 

“Truppe a Kiev? Italia non favorevole”

In tema di Ucraina, Meloni ha ribadito la contrarietà dell’Italia a inviare truppe occidentali a Kiev come detto dal presidente francese Emmanuel Macron. “In questi giorni si è molto discusso della proposta avanzata in particolare dalla Francia circa un possibile intervento diretto di truppe di nazioni dell’Ue in Ucraina. La nostra posizione non è favorevole in alcun modo a questa ipotesi, che consideriamo foriera di una escalation pericolosa da evitare ad ogni costo. Spero che il parlamento sia compatto nel rispondere con noi sul punto”, ha affermato la presidente del Consiglio. 

“In Ue ribadiremo nostro sostegno a Kiev”

Ha poi anticipato che una pagina importante del Consiglio Europeo sarà dedicata ai grandi temi di politica internazionale: “Si partirà dalla situazione in Ucraina, dalla risposta europea, all’aggressione russa. Insieme agli altri leader europei ribadiremo ancora una volta il nostro sostegno all’Ucraina. Un sostegno che ho voluto riaffermare convocando la prima riunione dei leader del G7 sotto presidenza italiana a Kiev, nel secondo tragico anniversario della brutale aggressione russa e dell’eroica resistenza ucraina”, ha detto Meloni. 

“Consiglio Ue adotti posizione autorevole su crisi Gaza”

Passando al tema della crisi in Medio Oriente, Meloni ha detto: “Siamo fortemente impegnati affinché il Consiglio europeo possa adottare una posizione autorevole sulla crisi e sul contributo che l’Europa può offrire alla soluzione”. Ha sottolineato che il Consiglio tratterà del conflitto in corso tra Israele e Hamas e ha ricordato la sua missione in Egitto di domenica “nel corso della quale insieme alla presidente della Commissione europea e diversi leader europei abbiamo incontrato il presidente Al-Sisi, con il quale abbiamo discusso della situazione a Gaza e della necessità di continuare a lavorare senza sosta per evitare una estensione del conflitto che, come ho già detto, avrebbe conseguenze potenzialmente inimmaginabili“.

“Israele eserciti diritto autodifesa con proporzionalità”

In particolare, ha aggiunto Meloni, al Consiglio Europeo sarà ribadito che “il legittimo diritto all’autodifesa di Israele deve esercitarsi con proporzionalità e nel rispetto del diritto internazionale umanitario”.

“Non insensibili davanti a vittime innocenti Gaza”

Non possiamo restare insensibili di fronte all’enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas che le utilizza come scudi umani e poi delle operazioni militari israeliane”, ha precisato ancora la premier. 

“Italia saluta con favore cambio leadership Anp”

Con riferimento agli ultimi sviluppi, Meloni ha poi detto che “il Governo italiano saluta con favore il cambio di leadership in seno all’Autorità Nazionale Palestinese, che ci auguriamo possa consentire di rilanciare la soluzione a ‘due Stati’, sulla quale continuiamo a ritenere prioritario avviare iniziative concrete, e l’Europa in questo può, e deve, dal nostro punto di vista, giocare un ruolo da protagonista”.

“Minacce Houthi parte di disegno più vasto, Iran in prima linea”

Passando invece alla difficile situazione nel Mar Rosso, con gli attacchi dei ribelli yemeniti Houthi sulle navi a mettere in pericolo il commercio internazionale, Meloni ha dichiarato: “Tutti noi sappiamo quanto le minacce e le operazioni degli Houthi facciano parte di un disegno più vasto che vede purtroppo l’Iran impegnato in prima linea nel sostenere non soltanto gli Houthi ma anche Hamas e Hezbollah, nonché a rifornire di droni le operazioni russe in Ucraina“. Ha sottolineato che “le conseguenze del conflitto tra Israele e Hamas si ripercuotono in modo diretto su tutto il Medioriente e la nostra preoccupazione va anche a quanto sta avvenendo nel Mar Rosso”, prima di ringraziare la Marina Militare italiana e l’equipaggio della nave Duilio “impegnata in una missione dall’alto potenziale di rischio per assicurare la sicurezza e la libertà di navigazione alle nostre navi commerciali“, ricordando che in questi giorni “nave Duilio ha dovuto neutralizzare più di un attacco portatole da droni Houthi, lo ha fatto con prontezza ed efficacia, così come sempre con prontezza ed efficacia operano le nostre Forze Armate”. 

“Libertà e sovranità costano, non tutto è concesso gratuitamente”

Meloni ha poi invitato l’Unione Europea a fare più investimenti nel settore della Difesa. Ha affermato che “spendere in difesa significa investire nella propria autonomia, nella propria capacità di contare e decidere, nella possibilità di difendere al meglio i propri interessi nazionali, ed è la strada che segue qualsiasi Nazione seria. Ma è la strada che deve seguire anche l’Europa, se vuole essere seria”. E ha aggiunto: “Sì, la libertà ha un costo, la sovranità ha un costo, e non credete a chi vi dice che tutto può esservi concesso gratuitamente. Il risultato, spesso, e come si è visto, è che pagherete molto di più”.

La premier ha rimarcato come “sarà necessario approfondire il tema delle risorse necessarie anche al livello Ue per fare il salto di qualità necessario nel settore della difesa e l’Italia vuole essere tra i protagonisti di questo dibattito e tra quanti promuovono anche soluzioni innovative per dotarci dei finanziamenti necessari”. E concluso: “Rivendichiamo da sempre la necessità che la Nato sia composta da due colonne, una americana e una europea, con pari dignità e peso, ma questo significa anche rispettare i vincoli previsti e sottoscritti, dotarsi di adeguata forza industriale e capacità di deterrenza, senza la quale non potrà esserci né sicurezza né libertà per i nostri popoli”.

“Non interrompiamo ricerca di verità su Regeni”

Tornando alla visita in Egitto e all’incontro al Cairo con il presidente egiziano al-Sisi, Meloni ha ribadito che gli accordi presi dall’Italia con il paese nordafricano non cambiano la posizione del governo sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore friulano sequestrato e ucciso in Egitto nel 2016 per il cui omicidio sono sotto processo quattro 007 del Cairo. “Non intendiamo interrompere la ricerca della verità sul caso di Giulio Regeni, come dimostra il processo in corso in Italia, che il Governo segue con molta attenzione e rispetto al quale ci siamo costituiti parte civile, ha detto.

“Governo primo in storia Repubblica per investimenti in agricoltura”

Passando alle recenti proteste degli agricoltori contro le politiche europee, Meloni ha rivendicato “con orgoglio che il nostro è stato sinora il Governo che più ha investito in agricoltura nella storia repubblicana, arrivando a stanziare – grazie alla tanto vituperata rimodulazione del Pnrr – fino a 8 miliardi per il comparto agricolo. Una scelta strategica, alla quale si sono aggiunti in questi 17 mesi di Governo molti altri importanti provvedimenti dei quali questo Parlamento ha già avuto modo di discutere alcune settimane fa”. Ha osservato: “L’Europa si è risvegliata con i trattori nelle strade, in prima battuta in quei Paesi che avevano adottato ulteriori misure nazionali particolarmente penalizzanti per il settore, a cominciare dall’interruzione dei sussidi per il gasolio agricolo, scelta che invece non ha fatto l’Italia che ha prorogato quei sussidi”, per poi aggiungere che “a questo Governo non sono serviti i trattori nelle strade perché si occupasse della materia, grazie anche al confronto costante che il Ministro Lollobrigida ha mantenuto con le organizzazioni maggiormente rappresentative che infatti, a differenza dei loro colleghi e omologhi di Francia, Germania, Belgio, Spagna, Olanda e molti altri, non hanno partecipato alle manifestazioni”. 

Su imballaggi: “Fiera lavoro di squadra sistema Italia”

Infine l’accordo finale in sede europea sugli imballaggi, con l’Italia che ha ottenuto significative aperture in tema di obblighi di riciclo e riuso. La leader di Palazzo Chigi ha ribadito “la soddisfazione” per l’esito del negoziato.  “Sono fiera del risultato raggiunto – ha detto Meloni – e sono fiera del grande lavoro di squadra che è stato fatto dall’intero Sistema Italia: governo, imprese, associazioni di categoria, Parlamento nazionale, parlamentari europei di diversi schieramenti, col supporto dei nostri funzionari a Bruxelles, hanno remato tutti nella stessa direzione per preservare un modello di eccellenza nell’economia circolare che è stato costruito nel corso degli anni con il contributo straordinario di tante nostre imprese e dei cittadini italiani”.

“Ucraina? Problemi più in opposizione che in maggioranza”

Dopo il dibattito sono arrivate le repliche della premier. Che ha escluso frizioni e tensioni nella maggioranza sul tema dell’Ucraina. “Non ho condiviso alcune parole del senatore Sensi sul tema della compattezza della maggioranza. Credo che non ci sia nulla oltre alla linea politica che un governo vota in aula, e rappresenta all’estero senza tentennamenti, che rappresenta la compattezza della maggioranza. Senza timore di smentita credo che il governo in questo anno e mezzo abbia sempre potuto rappresentare la stessa posizione con estrema forza e determinazione, come tutti a livello internazionale ci riconoscono e dispiace che spesso non venga riconosciuto a livello nazionale”, ha affermato. “Mi pare piuttosto – ha aggiunto – che qualche tentennamento ci sia dalle parti delle opposizioni. Il Pd nell’ultima occasione si è astenuto quando si è trattato di votare sull’invio di armi in Ucraina”.

“Conte critica vestiti di Zelensky ma non si governa con pochette”

Meloni si è poi rivolta al Movimento 5 Stelle. “Sono mesi che chiedo al M5s quali siano le condizioni per la pace che siano accettabili dal vostro punto di vista. Il problema è che queste proposte non sono arrivate. La cosa più concreta che ho sentito dire a Conte è che Zelensky, se vuole aiutare il suo popolo, deve mettersi gli abiti civili. Probabilmente il presidente Conte riteneva al tempo che a governare l’Italia ci sarebbe stata la sua pochette, e abbiamo visto i risultati. La politica estera è una cosa più seria, e penso che sia molto pesante dire a qualcuno che vede i propri civili morire ogni giorno come si deve vestire“, ha affermato. 

“In agricoltura problemi da scelte folli sinistra”

Per quanto invece riguarda l’agricoltura, ha detto Meloni, “dobbiamo dirci le cose come stanno, che una discreta parte dei problemi che gli agricoltori oggi hanno dipende dalle scelte ideologiche, in alcuni casi folli, che particolarmente la sinistra ha imposto in questi anni in Italia e in Europa”.

“Patto stabilità, con nuovi parametri flessibilità per 35 mld”

Infine il tema della riforma del patto di stabilità europeo, anche in questo caso rispondendo al Movimento 5 Stelle. “In materia di Patto di Stabilità continuo a sentir ripetere” dal M5s “una cosa non corretta e cioè che con i vecchi parametri avevamo la possibilità di fare il 3% di deficit e adesso, con i nuovi parametri, ci sarà la possibilità di fare l’1,5% di deficit. Mi stupisce e mi preoccupa che qualcuno che è stato al governo pensi che noi con i vecchi parametri potevamo fare un deficit del 3%, e forse per questo ci ritroviamo la situazione di bilancio che abbiamo, perché con i vecchi parametri non avevamo la possibilità di fare il 3% di deficit, a noi era consentito un avanzo dello 0,25%, al tempo. Quindi con i nuovi parametri a regime e con la possibilità anche per noi di fare l’1,5% di deficit, noi abbiamo una maggiore flessibilità dell’1,75% rispetto ai vecchi parametri del Patto, che significa maggiore flessibilità per 35 miliardi“, ha affermato. 

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