Dibattito sul progetto per il Ponte voluto dal ministro delle Infrastrutture

Gli italiani hanno dato fiducia per realizzare piccole e grandi opere che da troppi anni i professionisti del no stanno bloccando“. Così il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, in question time alla Camera, rispondendo ad Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. “Per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina non è stata fatta la prova sismica, né quella per il vento… lei era il clone di Angelo Bonelli, perché Lei ha cambiato idea?, Lei è spregiudicato”, aveva detto Bonelli intervenendo in aula.

Duro l’attacco del co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, contro il Ponte sullo Stretto di Messina voluto da Matteo Salvini: “Il ministro Salvini, al Question time che ho presentato oggi, ha dato una comunicazione gravissima, ovvero che le obbligazioni contrattuali, le penali che saranno a carico dello Stato italiano non saranno oggetto di verifica da parte del Parlamento o nemmeno del Governo, saranno oggetto di contrattazione solo tra la Società Stretto di Messina e il Consorzio EuroLink: una cambiale in bianco inaccettabile a chi gestirà 14 miliardi di soldi pubblici di cui non si potrà avere alcun tipo di pubblicità”, scrive in una note. 

“La relazione del Comitato scientifico – aggiunge Bonelli – certifica, inoltre, la mancanza di studi adeguati sull’impatto del vento e della microzonizzazione sismica, elementi fondamentali per la sicurezza e la fattibilità dell’opera. Questo Governo di irresponsabili pensa di poter realizzare un’infrastruttura di questa portata nella zona dove è avvenuto il terremoto più importante nella storia della Repubblica senza fare una microzonizzazione sismica”. “Ecco: invece di affrontare le questioni che ho sollevato con la serietà che meritano, Salvini ha preferito attaccarmi personalmente, etichettandomi come un ‘professionista del No’ e dimenticandosi che è proprio la sua posizione sul Ponte sullo Stretto a essere radicalmente cambiata negli anni. Sarebbe curioso capire perché”, conclude Bonelli. 

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