Il Capo dello Stato ha anche evidenziato che nell'art. 1 della Costituzione si dice che "la Repubblica è Una"

Lo scopo di questo incontro è “quello di far avvertire ai giovani l’importanza della Costituzione. Io ho parlato della Costituzione come cassetta degli attrezzi della nostra democrazia, ma è qualcosa di più: è lo scrigno che contiene e tutela i nostri diritti e la nostra libertà, per questo è importante conoscerla, per usufruire di questi diritti e di queste libertà”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione de ‘La Costituzione in Shorts’, accogliendo al Quirinale i 12 creator che dialogheranno con lui sul significato e l’attualità nella vita quotidiana della Costituzione italiana.

“Mi sento un po’ emozionato per essere ammesso a questo dialogo con interlocutori giovani. Per me è una bella occasione” ha detto il capo dello Stato. “Siamo più emozionati noi”, ha replicato il moderatore Fabio Rovazzi.  “Io ho scelto l’art.1 perché questo articolo che apre la costituzione è quello riassuntivo. Contiene 5 elementi: Una, repubblica, democrazia, lavoro e sovranità popolare. ‘Una’ vuol dire che l’Italia è una, non una somma di repubbliche, né una federazione. Metterei insieme Repubblica democratica, una repubblica caratterizzata da libertà ed eguaglianza, una democrazia non solo sotto il profilo organizzativo, ma sociale ed economico. Poi c’è il lavoro: fondata sul lavoro, c’è una richiesta di impegno comune, di solidarietà. I costituenti dissero non sul privilegio né sul lavoro altrui. Poi c’è la sovranità popolare, il fondamento della democrazia” ha detto Mattarella.

Penso che ci sia una responsabilità, chi ha molto seguito tra i giovani ne influenza gli orientamenti, il modo di vivere, di pensare e quindi è anche responsabile del modo di vivere, di pensare…questo in qualche modo lo rende responsabile del futuro dei suoi follower. E’ prezioso, perché comunicare rende più gradevole la vita. La domanda da porsi è ‘come viene interpretato quello che sto dicendo'” ha detto Mattarella. Il capo dello Stato ha risposto a diverse domande: “Sono stato benissimo con voi, mi sono quasi sentito con 60 anni di meno. Io creator? Credo che lo sarei su un interrogativo che mi accompagna da quando ero ragazzo. Perché vi sono bambini e ragazzi che hanno tutto per vivere bene e altri in altre parti del mondo che faticano a sopravvivere. Lo farei su questa ingiustizia. Nell’illusoria attesa di tornare giovane, vi ringrazio perché mi avete indotto a riflettere e io lo farò”. Un consiglio da dare ai giovani? “Seguire le proprie inclinazioni, poi certo sono le istituzioni chiamate a costruire il quadro perché questo sia realizzabile. Il giovani hanno il diritto di avere fiducia, non sempre la ottengono ma la loro insistenza consente di andare avanti. Quindi il mio consiglio è di seguire sempre le proprie indicazioni”. 

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