La vittoria rafforza l'asse giallorosso, e c'è l'apertura anche di Calenda

“Adesso? Si continua, testardamente unitari“. Con il voto in Sardegna Elly Schlein può rivendicare due vittorie: una è quella più evidente, per la prima volta dal 2015 una Regione è strappata al centrodestra. L’altra è una scommessa ‘interna’: anche i più scettici, nel Pd e nel M5s, devono ammettere che l’esperimento di campo largo, che ha portato i progressisti a spuntare la prima significativa vittoria in 16 mesi di governo di centrodestra, è riuscito. È la lezione di Romano Prodi – “più si è uniti più si vince” – che anche l’alleato Giuseppe Conte non può non condividere, pur aggiungendoci un corollario: “Da soli non si vince, però si vince con programmi coesi e obiettivi chiari“.

Prossima prova in Abruzzo

“Il nostro schema è di dialogare sempre con il Pd“, chiarisce il leader M5s, ma mai “per un cartello elettorale”. La prossima prova è tra meno di due settimane, con il voto in Abruzzo, dove il candidato del campo ‘larghissimo’ Luciano D’Amico proverà a strappare la Regione al governatore uscente, il meloniamo Marsilio. E poi? “Sardia docet”: si rilanciano le possibilità di un accordo in Basilicata, dove si vota il 21-22 aprile, e magari anche in Piemonte. Schlein incassa il plauso dell’intero partito, e Stefano Bonaccini è tra i primi (“Adesso unire il centrosinistra e costruire l’alternativa nel Paese”), quando il risultato non è ancora ufficiale. “Come Segretaria, a un anno esatto dalle primarie, non potevo sperare in una ragione più bella per festeggiare! Dimostra – esulta Schlein – che la direzione intrapresa è quella giusta e che essere testardamente unitari porta i suoi frutti“.

Apertura anche di Calenda

Questa destra non è imbattibile – argomenta la segretaria Pd -. Se mettiamo in piedi un progetto credibile e se troviamo la candidatura giusta, siamo in grado di battere le destre. Il Pd sente questa responsabilità fino in fondo. E stiamo lavorando così anche per l’Abruzzo, con una coalizione ancora più ampia”. Giuseppe Conte però non vuole parlare di ‘campo largo’: “Per noi la strada è ‘il campo giusto’, un campo che nasce sulla base di un confronto serio”. Gioco-forza l’esito del voto aprirà una riflessione anche nell’ex Terzo Polo. Calenda che ha ottenuto un poco incoraggiante 1,5% con la lista in supporto all’ex governatore Renato Soru prende atto che “le elezioni regionali si confermano insormontabili” per le forze e i candidati che stanno fuori dai due poli: “È una lezione di cui terremo conto”. Mentre rimane del suo avviso Matteo Renzi: “C’è una vittoria oggettiva dell’asse Pd-M5s, che credo che adesso si rafforzerà moltissimo. Questo per noi è un’ottima notizia perché apre uno spazio al centro” per chi “non vuole né l’Italia dei manganelli né l’Italia dei sussidi del M5s”.

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