Il governatore della Liguria Toti: "Si sfiora lo scontro istituzionale", quello della Lombardia Fontana: "Adesso sarei disponibile"

Non si ricompone la frattura nel centrodestra sul terzo mandato per i governatori, su cui insiste la Lega. Per Tajani la bocciatura dell’emendamento del Carroccio di ieri in commissione al Senato non avrà “nessuna conseguenza”. Ma il governatore della Liguria Toti avverte: “Si sfiora lo scontro istituzionale“. La questione agita non solo la maggioranza ma anche il Pd, alle prese coi malumori di sindaci e governatori dem. 

Tajani su terzo mandato: “Non è nel programma di governo”

“Nessuna conseguenza, non è nel programma di governo. È un tema sul quale si può discutere, si possono avere opinioni diverse, ma è una questione che riguarda le Regioni e i Comuni, non riguarda le cose da fare. Quindi, sono delle scelte libere che non minano assolutamente la coesione del centrodestra”, ha dichiarato stamattina il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, a ‘Radio anch’io’ su Rai Radio1, rispondendo a una domanda sulla bocciatura dell’emendamento sul terzo mandato della Lega di ieri in commissione al Senato. “Eravamo tutti assieme a Cagliari l’altro ieri a sostenere un unico candidato, mentre a sinistra ce ne sono due. Non siamo un partito unico, siamo tre partiti diversi“, ha aggiunto. Il presidente della Liguria Giovanni Toti però avverte: “Si rischia

Toti: “Si sfiora scontro istituzionale”

C’è una divaricazione tra centro e periferia molto pericolosa che sfiora lo scontro istituzionale, visti i ricorsi che molti stanno ventilando”. Poi si “annulla ancora una volta la volontà elettorale. In un Paese dove già il Parlamento viene scelto in modo limitato dagli elettori, il fatto di non poter riconfermare i propri sindaci e i governatori con un voto popolare è qualcosa che io trovo limiti ulteriormente la dialettica tra il corpo elettorale e la politica di questo Paese”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ai microfoni di Radio24, rispondendo a una domanda sulla bocciatura dell’emendamento della Lega sul terzo mandato ieri in commissione al Senato.

Malumori anche nel Pd

Il terzo mandato per i governatori crea problemi non solo nella maggioranza. “Fanno bene a chiedersi se ci saranno ripercussioni sulla tenuta del governo”, ha attaccato ieri la segretaria del Pd Elly Schlein, che però a sua volta deve fare i conti con i malumori di sindaci e governatori, con l’area che fa capo a Stefano Bonaccini che ha espresso “disappunto” perché “venuto meno l’impegno preso in direzione con il gruppo di lavoro”.

Il voto in commissione

Il voto in commissione sull’emendamento della Lega è finito giovedì con 16 contrari, 4 a favore – come la Lega vota solo la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino – un astenuto (il gruppo Autonomia), mentre Azione con Mariastella Gelmini non partecipa al voto. Il Partito democratico, che pure al suo interno ha aperto un confronto su un tema rovente, desiste dal proposito ipotizzato alla vigilia di lasciare l’Aula e alla fine vota contro, insieme a M5s e all’Alleanza verdi e sinistra. “Perché dovremmo uscire dalla commissione, e rischiare che passi? – aveva obiettato poco prima dei lavori della commissione la senatrice penatastellata Alessandra Maiorino, interpellata da LaPresse -. Noi siamo fermamente contrari e i nostri due voti ci saranno e saranno per impedire il terzo mandato ai governatori”. Azione, con Mariastella Gelmini, invece non ha partecipato al voto, nella convinzione è che “sul terzo mandato dei governatori è in corso un regolamento di conti di cui non comprendiamo il senso”. I renziani votano con la Lega “per mandare Giorgia Meloni in minoranza”, ma – accusa il capogruppo Enrico Borghi – è “stata graziata dall’insipienza del cosiddetto campo largo”.

I sindaci e i governatori: “La partita non si chiude qui”

Aperto anche il fronte dei sindaci e dei governatori. “La partita sul terzo mandato per tutti i Comuni non si chiude qui, perché l’Anci non lascerà cadere questa battaglia, che abbiamo condotto sempre in maniera unitaria”, ha sottolineato ieri il presidente dell’Anci, Antonio Decaro. Mentre la Conferenza delle Regioni ha inviato una lettera al ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Caderoli, per chiedere un incontro con il governo sul terzo mandato, dopo che in passato la Conferenza aveva espresso la propria contrarietà al limite di due.

Fontana: “Adesso sarei disponibile a terzo mandato”

A un terzo mandato “adesso come adesso sarei disponibile, è chiaro che bisognerà vedere come sarà la situazione fra tre anni. Insomma, è un periodo lungo da qui al momento in cui dovrò prendere la decisione, per cui mi rifaccia la domanda fra tre anni. Idealmente la cosa, sicuramente, mi sollecita”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ai microfoni di ‘Aria Pulita’ su 7 Gold. “Le affermazioni di Bonaccini sono state un pochettino più tranchant rispetto a quello che è successo nel centrodestra. Bonaccini ha paventato la possibilità di una spaccatura all’interno del partito”, ha aggiunto rispondendo a una domanda sulla discussione all’interno del centrodestra e del centrosinistra, dopo la bocciatura di ieri in commissione al Senato dell’emendamento Lega sul terzo mandato. 

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