Il tavolo al Mimit con aziende e sindacati del settore. Poi la polemica con Stellantis: "Se vuole partecipazione dello Stato ce lo chieda"

Si è tenuto giovedì mattina al ministero delle Imprese e del Made in Italy un tavolo tra il ministro Adolfo Urso e aziende e sindacati del settore automotive. All’ordine del giorno il nuovo piano di incentivi auto per il 2024 che, ha spiegato Urso, avrà una dotazione straordinaria di quasi un miliardo di euro. “Il nuovo piano incentivi per l’auto va in tre direzioni, convergenti: sostenibilità ecologica, sociale e produttiva“, ha detto, secondo quanto si apprende, Urso. “Il primo obiettivo – ha spiegato – è infatti quello di stimolare la rottamazione delle auto altamente inquinanti, l’euro 0, 1 2 e 3, che sono ancora il 25 per cento del parco circolante nel nostro Paese; il secondo obiettivo di aiutare soprattutto le famiglie con redditi bassi, attraverso un sistema graduale che prevede agevolazioni più significative per i nuclei con ISEE fino a 30mila euro. Infine, di incentivare la produzione nel nostro Paese che negli ultimi anni si è drasticamente ridotta, malgrado gli incentivi predisposti che sono andati prevalentemente, sino all’80 per cento, a vetture prodotte in stabilimenti esteri, anche della stessa Stellantis”.

Stellantis: “Ribadiamo forte impegno nei confronti Paese”

Nel corso del tavolo Davide Mele, responsabile Corporate Affairs di Stellantis Italia, ha ribadito l’impegno dell’azienda nei confronti del Paese. “Oggi, come abbiamo fatto in passato, ribadisco ancora una volta il nostro forte impegno nei confronti del Paese. Abbiamo l’obiettivo comune, insieme al Governo, alla filiera, ai sindacati e a tutti coloro che vivono tutti i giorni questo settore, di sostenere la produzione di veicoli in Italia nei prossimi anni con l’ambizione di raggiungere anche il famoso milione di veicoli (auto e veicoli commerciali) nel piano DF2030″, ha detto. 

Stellantis: “Pronti a rilanciare produzione elettriche e ibride in Italia”

Stellantis, ha aggiunto Mele, è pronta a rilanciare la produzione in Italia delle auto elettriche e ibride. “Oggi abbiamo raggiunto un nuovo traguardo nel percorso per avere gli strumenti adeguati ad aiutare un mercato che da troppo tempo non riusciva ad imboccare la giusta strada della transizione energetica, relegando l’Italia a fanalino di coda europeo nello sviluppo dell’elettrificazione a quattro ruote. Ora possiamo metterci tutti ai nastri di partenza, portare la nostra energia collettiva e le nostre competenze, per ottenere il miglior risultato e per rilanciare anche la produzione delle vetture elettriche e Hybrid che già produciamo a Mirafiori, Melfi e Pomigliano”, ha affermato. 

Urso: “Se Stellantis vuole partecipazione Stato lo chieda”

A margine del tavolo, Urso ha risposto a una domanda in merito alle dichiarazioni del ceo di Stellantis, Carlos Tavares, che in una recente intervista ha risposto alla premier Giorgia Meloni dicendo che l’Italia, invece di attaccare la società italo-francese, dovrebbe fare di più per salvaguardare i posti di lavoro nel settore automobilistico. “Negli incontri che ho avuto con Tavares e la proprietà Elkann è stato chiesto un impegno in Europa a cambiare la normativa Euro7, cosa che il governo ha fatto. Se Tavares e altri richiedono che l’Italia faccia come la Francia, che ha cambiato la sua partecipazione statale in Stellantis, ce lo chiedano e possiamo ragionare insieme. Fateci una richiesta“, ha detto il ministro. 

Fiom Cgil: “Solo piano incentivi non basta”

Ma i risultati del tavolo presso il Mimit non soddisfano del tutto i sindacati. “Oggi al Mimit è stato presentato il piano degli incentivi 2024 per il settore Automotive. Ma un piano di soli incentivi non basta. Incentivare la domanda dovrebbe essere l’atto finale di una politica industriale sul settore dell’Automotive nel suo complesso. Tuttavia, valutiamo positivamente la previsione del criterio reddituale legato all’Isee per beneficiare del massimo degli incentivi”, dichiarano in una nota Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale Automotive per la Fiom-Cgil. Ad oggi, spiegano, “non abbiamo avuto alcuna garanzia sull’occupazione e sulla produzione nei siti italiani di Stellantis e nelle aziende della filiera della componentistica. I cinque tavoli tecnici-tematici sull’Automotive presso il Mimit non hanno ancora prodotto risultati da questo punto di vista. Come Fiom-Cgil ribadiamo che le risorse pubbliche devono essere vincolate a garanzie per l’occupazione e all’aumento dei volumi produttivi, a partire dall’incremento di produzioni di auto mass market, lo stesso impianto di incentivi non è una garanzia rispetto all’aumento delle produzioni nel nostro Paese”. Per la Fiom-Cgil “riteniamo che sia indispensabile aumentare i volumi produttivi, garantire l’occupazione in tutti i siti, dall’assemblaggio alla ricerca e sviluppo e produzione, migliorando al contempo le condizioni di lavoro che negli anni hanno registrato un netto peggioramento. È ora di interventi legislativi specifici come la cassa per transizione che garantisca continuità occupazionale e salariale anche a tutela di tutta l’importante filiera della componentistica collegata al settore, ragionando anche in termini di riduzione dell’orario di lavoro. Il settore Automotive è strategico per l’industria del nostro Paese, servono interventi e politiche industriali per la transizione ecologica del settore della mobilità. Il Ministro Urso ha aperto ad una valutazione, come da noi richiesto, rispetto all’opportunità dell’ingresso del capitale pubblico in Stellantis in modo da rafforzare la presenza della multinazionale nel nostro Paese”.

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