La premier verso il Consiglio Europeo: "Nessun attacco a Draghi, anche io salita su treno per Kiev"

“La trattativa è molto serrata, le posizioni di partenza sono distanti e penso che la posizione italiana si debba decidere alla fine. Voi sapete che noi continuiamo a rivendicare una riforma del patto di stabilità e crescita che tenga conto di una strategia che l’Europa si è data”. Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, nella replica in Aula al Senato dopo la discussione sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo. “Non posso non esprimere una punta di soddisfazione per qualche progresso che viene fatto. La nostra richiesta è che non si tenga conto degli interessi sugli investimenti fatti non solo per il triennio 2025-2027. Se non si trova un accordo torniamo ai precedenti parametri, quindi bisogna vedere tutte le ipotesi in campo, ma io farò uno sforzo per far capire agli altri che quello che stiamo proponendo è utile a tutti. Altrimenti non escludo il veto del nostro Paese”, ha poi specificato la premier.

Governo, Meloni: “Italia ha finalmente strategia di politica estera”

“Abbiamo revisionato il Pnrr per liberare risorse da spendere su priorità importanti, abbiamo liberato 12 miliardi per l’efficientamento energetico e 5 miliardi per le infrastrutture energetiche. Perché abbiamo una strategia, e capisco che possa dare fastidio che l’Italia abbia una strategia di politica estera. E l’obiettivo è far diventare l’Italia un hub energetico. Abbiamo liberato risorse per il diritto allo studio, per aiutare l’Emilia-Romagna, per rafforzare gli investimenti sulla sanità. Il fondo sanitario arriva quest’anno al massimo di risorse mai avute. Un piccolo escamotage tecnico vi permette di raccontare una storia diversa: durante gli anni in cui c’era al governo il centrosinistra il Pil crollava, mentre ora il Pil fortunatamente cresce. Vi ringrazio di vantarvi perché il Pil crollava quando eravate al governo voi”.

Governo, Meloni: “Chiamati a riparare disastri esecutivi precedenti, Superbonus regalo a truffatori”

“Abbiamo smesso di buttare i soldi dalla finestra con i bonus monopattini, i banchi a rotelle, il reddito di cittadinanza, il superbonus e io non la chiamo austerità, stiamo riparando ai danni fatti dai precedenti governi”, ha poi detto Meloni. “Ognuno dovrà fare i conti con la propria coscienza per aver immaginato così male uno strumento che pur nasceva con giusti intenti, il Superbonus, nel più grande regalo ai truffatori. Una misura che sottrae 20 miliardi all’anno alla spesa pubblica”, ha puntualizzato la premier. 

Mes, Meloni mostra fax con firma Di Maio: “Dimostra scarsa serietà governo Conte”

“Negate che il governo Conte abbia alla chetichella dato l’assenso alla riforma del Mes, e ho portato qui un bel fax in cui Luigi Di Maio firma l’autorizzazione alla riforma del Mes. Una firma messa il giorno dopo la fine del governo Conte, senza dibattito in Parlamento, senza dirlo agli italiani, con il favore delle tenebre. Questo foglio dimostra la scarsissima serietà di un governo che prima di fare gli scatoloni lasciava questo pacco al governo successivo”, ha poi sottolineato la premier.

Patto Stabilità, Meloni: “Posizione Scholz più distante da noi di Orban”

“Continuo a ritenere che sia un enorme errore in politica estera sovrapporre i rapporti con gli Stati con le logiche di partito. in Europa la posizione di Scholz è più distante da noi di quella di Orban. Ricordo una sinistra che ha sempre lavorato per un’Europa di serie A e un’Europa di serie B, dove la serie B sono ad esempio i Paesi di Visegrad. Ma oggi che in Polonia governo Donald Tusk, lo mettereste ancora in serie B? La politica estera non si fa così”, ha poi aggiunto Meloni. “Il nostro lavoro in politica estera lo vedono anche molti colleghi europei, che me lo dicono: ‘hai riportato l’Italia al centro'”, ha aggiunto la premier.

Ue, Meloni: “Nessun attacco a Draghi, anche io salita su treno per Kiev”

“La fermezza mostrata da Draghi non si risolve con la foto sul treno per Kiev con Francia e Germania, e faccio presente che anche io sono stata su quel treno”, ha poi specificato Meloni. “Semplicemente, ho detto che non si deve solo guardare cosa fanno Francia e Germania sperando poi di accodarsi. La politica estera non si fa così, ma questo non vuol dire che io non abbia ottimi rapporti con Francia e Germania”. 

Ue, Meloni: “Europa non può occuparsi di tutti aspetti vita cittadini”

“Se noi pensiamo che un domani un’Europa a 32 possa occuparsi di tutti gli aspetti della vita dei cittadini, non andiamo da nessuna parte. Credo che dobbiamo lasciare all’Ue i temi che i singoli Paesi non possono affrontare da soli, e lasciare ai singoli Paesi i temi più vicini alla vita dei cittadini. Questa è la posizione che stiamo portando avanti e se riusciamo ad andare in questa direzione dobbiamo avere tutt’altro che paura di un’Europa con più Stati. Credo che chi è europeo lo abbia già deciso la storia, lo ha deciso la civilità e io preferisco parlare non di allargamento ma di riunificazione”, ha specificato la premier.

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