L'ex ministro a LaPresse: "In Europa vogliono imporci follie come auto elettrica e case green"

Niente ritorno alla Lega per Roberto Castelli, storico esponente del Carroccio uscito recentemente dal partito per fondare il Partito Popolare del Nord. Nemmeno dopo che il segretario Matteo Salvini a Firenze ha consolidato l’alleanza in Europa con i partiti sovranisti del gruppo Identità e Democrazia. “Come non condivido in maniera assoluta la politica nazionale di Salvini, invece ne condivido la politica europea. È più che mai necessaria un’alleanza fra sovranisti, perché il paradosso assoluto è che chi si maschera da europeo tipo paesi come la Francia o la Germania in realtà sono i più sovranisti di tutti, perché brutalmente e ferocemente impongono all’Europa una politica che è di puro interesse dei loro paesi. Io non lo dico così per sentito dire, ho partecipato per 8 anni al Consiglio europeo, quindi so di cosa parlo. Sono Paesi che prima di tutto vogliono imporre i loro interessi e usano l’Europa a questi scopi”, ha detto a LaPresse l’ex ministro. “Tornare nella Lega? Non ci penso neanche, alea iacta est (il dado è tratto, ndr)”, chiarisce. Secondo Castelli, inoltre, è positivo “il fatto che si coalizzi un forte gruppo politico e di elettori europei contro questa politica che oggi ha mostrato il vero volto. Pensiamo alle follie che vogliono imporci sull’auto elettrica con la rovina totale dell’industria metalmeccanica padana, pensiamo all’altra follia delle case green. Ho sentito dire da Salvini una cosa molto interessante. Quando uno mette in piedi queste cose pensa: o questi sono matti oppure sono corrotti. Lui ha evocato un Chinagate che, a mio parere, non è così improbabile. Vorrei sottolineare questo passaggio di Salvini che io trovo assolutamente condivisibile, anche coraggioso”, conclude Castelli.

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