Il ministro degli Esteri frena: "Si deve affrontare tutta la questione economica e fiscale
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, frena nuovamente sulla ratifica del Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità). A riguardo, ha detto, “ci sarà una scadenza parlamentare, vedremo, non è una priorità. Io ritengo che si debba affrontare tutta la questione economica e fiscale, penso a Patto di stabilità, unione bancaria, armonizzazione fiscale, è tutto un sistema che deve essere affrontato, non si possono solo approvare le riforme che piacciono a qualcuno e poi non si fanno quelle che a quello stesso qualcuno non piacciono”. Il vicepremier è stato intervistato il 12 settembre dalla radio Rtl 102.5. “Noi Italia spingiamo per un’unione bancaria e l’armonizzazione fiscale per evitare la nascita di paradisi fiscali all’interno dell’Ue”, ha detto ancora Tajani, concludendo che “il discorso riguarda tutta la politica economica e fiscale dell’Ue, il Mes è solo un capitolo“.
Sul Mes, nei giorni scorsi, funzionari europei hanno detto di aspettarsi aggiornamenti dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sul processo italiano di ratifica.
“Criticare un commissario non è lesa maestà”
Il vicepremier è anche tornato sulle critiche del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, accusato di non fare gli interessi dell’Italia. “Criticare un commissario europeo non è un reato di lesa maestà, è come criticare un ministro, ma noi vogliamo come Italia avere ottimi rapporti con la Commissione europea”, ha dichiarato. “L’Italia è parte e Paese fondatore dell’Unione europea, quindi figuriamoci, siamo con l’Europa come stella polare della nostra politica però siamo convinti che la Commissione europea debba fare la sintesi tra gli interessi di tutte le parti dell’Europa. Una sintesi che fosse troppo spostata verso interessi di una politica rigorista e austera non sarebbe una buona sintesi”, ha aggiunto. “Il commissario europeo deve fare gli interessi dell’Unione europea, l’importante è che la sintesi sia equa e tuteli contemporaneamente il nord che il sud dell’Europa. Per quanto mi riguarda, io ho invitato il commissario Gentiloni, avendo fatto anch’io per tanti anni il commissario europeo, a fare una buona sintesi, ma questo non è né un’offesa né un attacco, è solo un invito a tenere conto di questo. Se il commissario fosse stato di un altro Paese, avrei detto la stessa cosa”, ha detto ancora Tajani.
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