Il sindaco torna sull'arresto di una trans colpita con violenza da alcuni agenti: "Sono in servizio interno, non su strada"

Il sindaco di Milano Beppe Sala torna sull’episodio dell’arresto della donna transessuale, presa a manganellate da alcuni agenti della polizia locale. “Ora è il momento di evitare le spaccature, tra i sindacati e tra le parti politiche. Il tema vero è che in tutte le città c’è in giro tanto disagio, tante persone poco equilibrate, è una situazione delicata di cui si parla poco. Si parla tanto di immigrazione ma poco di quante persone problematiche ci sono in giro”, ha dichiarato il primo cittadino a margine della commemorazione di Alberto Brasili, studente ucciso da militanti di estrema destra nel maggio 1975.

“È qualcosa di cui i sindaci delle città sono consapevoli non possono affrontare da soli – ha proseguito Sala – è chiaro che serve anche la volontà dello Stato di lavorarci. È un problema che noi tocchiamo con mano”. Il sindaco ha ribadito che gli agenti della Polizia locale coinvolta, al momento, sono in servizio interno e non su strada e “a chi dice che vanno licenziati, rispondo che ci sono delle procedure e regole da seguire. In questo momento, in ogni caso, ci sono indagini in corso”.

“La formazione degli agenti è stata fatta, un agente sa che di fronte a situazioni particolari, deve e può colpire agli arti, non al corpo o alla testa. Tutti possono osservare che in giro ci sono tante problematiche da dover gestire anche la persona vittima di questa situazione di ieri”. “Il vero tema è la necessità di fare i conti con il problema del disagio mentale”, ha sottolineato.

 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata