Il presidente della Repubblica, a Cuneo per le celebrazioni del 78esimo anniversario della Liberazione, cita Piero Calamandrei: "È nata dove caddero i partigiani"

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella si è recato a Cuneo in occasione del 78esimo anniversario della Liberazione. Il capo dello Stato è stato accolto da un lungo applauso al suo arrivo al teatro Toselli. Presenti il ministro della Difesa, Guido Crosetto, la ministra del Turismo, Daniela Santanché, e il ministro delle Autonomie, Roberto Calderoli. Qui si è svolta la cerimonia solenne con le autorità istituzionali, civili e militari e i 247 sindaci della Granda. È stato eseguito dell’Inno nazionale, affidato alle note della tromba del famoso jazzista Paolo Fresu, accompagnato dalla banda dell’Aeronautica. 

 

 “A Cuneo, nella terra delle 34 Medaglie d’oro al valor militare e dei 174 insigniti di Medaglia d’argento, delle 228 medaglie di bronzo per la Resistenza. La terra dei dodicimila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste. È qui che la Repubblica celebra oggi le sue radici, celebra la Festa della Liberazione. Su queste montagne, in queste valli, ricche di virtù di patriottismo sin dal Risorgimento” ha esordito il presidente della Repubblica. 

“‘Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione‘”. È Piero Calamandrei che rivolge queste parole a un gruppo di giovani studenti alla Società Umanitaria, a Milano, nel 1955″.

 

La Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale. Un moto di popolo che coinvolse la vecchia generazione degli antifascisti” le parole di Mattarella. La resistenza, ha detto il capo dello Stato, “convocò i soldati mandati a combattere al fronte e che si rifiutarono di porsi sotto il comando della potenza occupante tedesca, pagando a caro prezzo, con l’internamento in Germania e oltre 50.000 morti nei lager, questa scelta”. La resistenza “chiamò a raccolta i giovani della generazione del viaggio attraverso il fascismo, che ne scoprivano la natura e maturavano la scelta di opporvisi. La generazione, ‘sbagliata’ perché tradita. Giovani ai quali Concetto Marchesi, rettore dell’Università padovana si rivolse per esortarli, dopo essere stati appunto ‘traditi’, a ‘rifare la storia dell’Italia e costituire il popolo italiano’. Fu un moto che mobilitò gli operai delle fabbriche”, ha proseguito Mattarella.”Coinvolse i contadini e i montanari che, per la loro solidarietà con i partigiani combattenti, subirono le più dure rappresaglie (nel Cuneese quasi 5.000 i patrioti e oltre 4.000 i benemeriti della Resistenza riconosciuti)”. 

Repubblica fondata su Costituzione, figlia lotta antifascista

La crisi suprema del Paese esigeva un momento risolutivo, per una nuova idea di comunità, dopo il fallimento della precedente. Si trattava di trasfondere nello Stato l’anima autentica della Nazione. Di dare vita a una nuova Italia. Impegno e promessa realizzate in questi 75 anni di Costituzione repubblicana. Una Repubblica fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista” sottolinea il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Cuneo in occasione del 78esimo anniversario della Liberazione. “Le Costituzioni – aggiunge – nascono in momenti straordinari della vita di una comunità, sulla base dei valori che questi momenti esprimono e che ne ispirano i principi. Le “Repubbliche” partigiane, le zone libere, furono anticipatrici, nelle loro determinazioni, nel loro operare, della nostra Costituzione”. 

Mattarella firma copia Costituzione a bimba

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine della cerimonia al teatro Toselli di Cuneo, sulla strada per andare in prefettura, si è fermato a firmare una copia della Costituzione a una bimba, in attesa, con un cartello che gli chiedeva di fermarsi. 

Mattarella a Memoriale deportazione a Borgo San Dalmazzo

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la sua visita nel Cuneese per il 78esimo anniversario della Liberazione, si è recato nel primo pomeriggio al Memoriale della Deportazione a Borgo San Dalmazzo, dove ha reso omaggio con una corona d’alloro. Ad accoglierlo numerosi cittadini e ragazzi delle scuole medie dell’istituto comprensivo Grandis, che hanno sventolato il tricolore. Al passaggio del presidente si è levato un applauso. “A Borgo San Dalmazzo visiterò il Memoriale della deportazione. Borgo San Dalmazzo, dove il binario alla stazione ferroviaria è richiamo quotidiano alla tragedia della Shoah”, aveva anticipato in mattinata il presidente durante il discorso al teatro Toselli di Cuneo. Il Memoriale della Deportazione sorge a fianco della stazione ferroviaria da cui furono deportati circa 350 ebrei, tra il settembre 1943 e il febbraio 1944. I nomi dei sopravvissuti sono riportati in alcune installazioni verticali color ruggine, mentre su alcune liste in orizzontale i nomi di coloro che sono morti. Il capo dello Stato si è poi spostato al Museo ‘Memo4345’, Memoriale della Resistenza4345. 

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