Chiara Foglietta è anche assessora a Torino. Nel 2018 Chiara Appendino registrò lei e la compagna come madri del bimbo

“La battaglia deve essere a livello legislativo, non è giusto che se ne occupino i tribunali. E non possono più sindaci e sindache sopperire alle mancanze legislative”. Così a LaPresse Chiara Foglietta, assessora della Città di Torino alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Ambiente, Mobilità e Trasporti, a proposito dello stop alla registrazione di figli di coppie omogenitoriali a Milano. Il figlio di Foglietta, nel 2018, fu il primo in Italia a essere registrato all’anagrafe come figlio di due madri, dall’allora sindaca di Torino Chiara Appendino. “È lo stesso discorso dello ius soli, dare la cittadinanza in modo simbolico non basta, il Parlamento si assuma le sue responsabilità”, dice ancora Foglietta. “E’ tempo che il Parlamento legiferi in maniera equa per tutti. I figli devono avere gli stessi diritti e soprattutto i genitori gli stessi doveri”.

“Oggi si scoperchia il vaso di pandora parlando di Milano ma a Torino lo stop è avvenuto un anno fa”, dice ancora a LaPresse Chiara Foglietta. Il sindaco Lo Russo sospese le iscrizioni dopo alcune sentenze e una lettera del Prefetto. I primi figli di coppie omogenitoriali registrati a Torino oggi hanno già cinque anni: “Qui non si tratta di aver dato dei diritti a dei genitori ma a dei bambini. Si rischia di andare a modificare l’identità di un bambino che oggi ha cinque anni”. E che, in alcuni casi, potrebbe vedersi addirittura modificato il cognome. 

Appendino ricorda quel momento

Era il 23 aprile 2018 ed ero felice ed emozionata. Con la mia firma, per la prima volta in Italia le Istituzioni riconoscevano diritti e doveri delle famiglie omogenitoriali verso i loro figli. Da quel giorno molti Sindaci hanno seguito l’esempio di Torino poi, a partire purtroppo da quello della mia Città, si sono fermati. Lo stop arrivato ieri dal Prefetto di Milano è solo l’ultimo schiaffo a queste famiglie. Serve una legge nazionale per normare una situazione che è parte integrante delle nostre comunità. O vogliamo fingere di ignorarla ancora a lungo? La proposta di legge c’è, l’ho depositata insieme al gruppo del Movimento 5 Stelle dopo che la collega Alessandra Maiorino l’ha costruita in un percorso con le associazioni Lgbt+ durante la scorsa legislatura. Chiediamo che le opposizioni si uniscano per compiere insieme questa battaglia, perchè è una battaglia di civiltà sempre più urgente”. Così su Facebook la deputata M5S, Chiara Appendino. 

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