Le parole del deputato Fdl scatenano la reazione indignata delle opposizioni: "Mentre l'anarchico parlava coi mafiosi incontrava parlamentari del Pd". E Nordio chiede chiarimenti

L’intervento alla Camera di Giovanni Donzelli scatena la bagarre in aula. Il deputato di Fratelli d’Italia ha duramente attaccato la sinistra nel corso dell’esame della proposta di legge per l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e in particolare parlando dell’anarchico in sciopero della fame contro il regime del carcere duro a cui è sottoposto. “Mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia”, le parole che hanno indignato il Pd e l’opposizione intera. 

 

Ecco le parole di Donzelli che hanno provocato la reazione compatta delle opposizioni: “Cospito è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere. Dai documenti che si trovano al Ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei Casalesi diceva, incontrando Cospito: ‘Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato’, che sarebbe l’abolizione del 41 bis. Cospito rispondeva: ‘Dev’essere una lotta contro il 41 bis, per me siamo tutti uguali’. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi“.

 

Letta:”Intervento Donzelli fuori luogo, FdI rispetti gruppi”

 “Questa mattina sono entrato in quest’aula, nei corridoi c’è la mostra fotografica” su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino “che ci ricorda l’importanza della lotta alla mafia e l’unità che dobbiamo avere. Interveniamo tutti perché il gruppo di maggioranza relativa ha il compito, maggiore degli altri, di trovare un percorso di unità utile per tutti. Questo stava accadendo ma si è interrotto per l’intervento totalmente fuori luogo da parte del deputato Donzelli, credo lo sappiano anche i deputati di FdI”. Così il segretario Pd Enrico Letta, intervenendo nell’aula della Camera nel corso dell’esame della proposta di legge per l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie. “Mi aspettavo che il capogruppo Foti intervenisse per riportare le cose dentro una logica normale, invece ha scusato Donzelli. Non c’è comprensione del fatto che ci deve essere rispetto, noi rispettiamo il vostro lavoro e ci aspettiamo che voi rispettiate il nostro. Il tema della commissione antimafia è un tema sul quale l’unità del Parlamento deve essere totale”.

Opposizioni unite contro Donzelli: “Si scusi”

Dopo il Pd anche M5S, Azione-Iv, Avs e Più Europa chiedono a Giovanni Donzelli di tornare sui suoi passi dopo le parole pronunciate nell’aula della Camera. “Ammettere un errore e chiedere scusa a volte è una prova di forza”, ha detto la pentastellata Vittoria Baldino. “Ogni tanto a qualcuno parte la frizione, può capitare – le ha fatto eco il renziano Roberto Giachetti – uno mantiene il punto politico e dice, ‘nella parte finale ho mi è partita la frizione'”. “Ne può uscire solo se chiede scusa. Ha detto una sciocchezza offendendo la memoria di chi ha contrastato con forza la mafia”, ha aggiunto Angelo Bonelli. “Manifestiamo la nostra solidarietà ai deputati Pd chiamati in causa”, ha detto Benedetto Della Vedova. Il diretto interessato, però, al momento non sembra voler tornare sui propri passi. “Vedo dei segnali di diniego – ha registrato il presidente di turno Giorgio Mulè (FI) – Esauriti gli interventi sull’ordine di lavori voteremo l’art.1, è chiaro e palese che non c’è la volontà di cambiare le carte in tavola”.

Lavori sospesi, riunione capigruppo su ‘caso’ Donzelli

Lavori della Camera sulla proposta di legge per l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie sospesi dopo le polemiche nate dalle parole del deputato FdI Giovanni Donzelli. “Volevo esprimere il nostro rammarico per un clima che si è andato degradandosi su un tema che dovrebbe essere unificante. Chiedo di convocare i capigrippo per provare a ricomporre il quadro”, ha detto il capoigruppo di FI Alessandro Cattaneo. “La stessa richiesta mi è arrivata da altri gruppi”, ha detto Giorgio Mulè, presidente di turno, che ha sospeso i lavori riaggiornando l’aula al termine della conferenza dei capigruppo che si riunirà alle 13.30.

Donzelli tira dritto

Nessuna retromarcia da parte di Donzelli. Il deputato Fdl non intende chiedere scusa. “Il capogruppo è intervenuto, io sono il capo dell’organizzazione, direi che FdI ha parlato”, le parole di Donzelli, parlando con i cronisti alla Camera e rispondendo a chi gli chiede se la sua posizione sul caso Cospito sia anche quella del premier . Ne ha parlato anche con la premier Giorgia Meloni? “Non ci ho parlato e il capo del governo non va trascinato in un dibattito parlamentare”, risponde Donzelli.

 

Resta braccio di ferro FdI-opposizioni, capigruppo aggiornata

La conferenza dei capigruppo non risolve il braccio di ferro in corso tra FdI e le opposizioni dopo quanto avvenuto questa mattina in aula, con la bagarre scoppiata dopo le parole di Giovanni Donzelli. Nel corso dell’esame della proposta di legge per l’istituzione della commissione Antimafia, il coordinatore nazionale di FdI ha dichiarato: “Lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi”, suscitando l’ira delle opposizioni che ora chiedono le scuse di Donzelli e FdI. La riunione dei presidenti di gruppi è stata aggiornata, in attesa della ripresa dei lavori dell’aula fissata alle 15.

Interviene Fontana: “Giurì d’onore per soluzione vicenda”

“Non è compito del presidente della Camera, né dei vicepresidenti, entrare nel merito politico delle dichiarazioni rese in questa aula da parte dei deputati. I toni e le parole utilizzate nell’ambito della dialettica politica devono tuttavia essere sempre mantenuti nell’alveo del rispetto reciproco che deve essere assicurato nei confronti sei singoli colleghi e delle forze politiche rappresentate, ma anche delle istituzioni di cui facciamo parte. Nella parte antimeridiana della seduta, però, facendo riferimento sia alle espressioni contenute nell’ultima parte dell’intervento del deputato Donzelli che ad affermazioni rese successivamente da altri deputati anche di opposizione, la dialettica politica è andata senza dubbio oltre rispetto di tale principio”. Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana intervenendo in aula per ‘risolvere’ il braccio di ferro nato dopo le parole del deputato FdI Giovanni Donzelli. “Nell’ambito delle preorogative previste dall’art. 58 del nostro regolamento è stato richiesto al presidente della Camera di nominare una apposita commissione che sarà incaricata di verificare quanto accaduto e la fondatezza delle affermazioni rese durante la seduta. Ritengo che l’attivazione di tale strumento possa condurre a una opportuna soluzione della vicenda”, ha concluso.

Nordio chiede ricostruzione di quanto accaduto

Sulla vicenda, vuole saperne di più il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha reso noto di aver “chiesto al Capo di Gabinetto, Alberto Rizzo, di ricostruire con urgenza quanto accaduto in relazione alle circostanze riferite nell’assemblea parlamentare del 31 gennaio 2023, che riguarderebbero il regime speciale detentivo di cui all’art. 41bis”.

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