Il segretario di + Europa intervistato da LaPresse

“Putin si aspetta che alle elezioni italiane vincano quelli che sono stati più amici suoi”. Così Benedetto Della Vedova di + Europa, intervistato dai giornalisti Jordan Foresi e Nadia Pietrafitta di LaPresse. Sulla rottura di Calenda con la sua coalizione dice che è stata “incomprensibile” e attacca: “Il terzo polo diventa grande elettore della destra”, in questo modo. Poi non risparmia le critiche a Giorgia Meloni e al suo partito, FdI: “Con lei svolta reazionaria sui diritti”.

Foto Cecilia Fabiano/LaPresse. Benedetto Della Vedova, + Europa

Il rapporto con la Russia

Alle parole di Putin l’Occidente “deve rispondere innanzitutto unito, con l’Europa, con gli Stati Uniti e con i partner democratici. Dobbiamo rimanere uniti perché da una parte c’è l’evocazione della minaccia nucleare, dall’altro un dato molto negativo cioè dei finiti referendum per annettere alla Russia un pezzo di territorio” dell’Ucraina, dice Della Vedova. “E’ il punto più grave della escalation di Putin, l’annessione manu militari di un pezzo di terreno” del territorio ucraino.

 

Mosca ha già influenzato con “fake news e disinformazione”, dice ancora il segretario di + Europa. “Io so quello che Putin si aspetta dalle elezioni italiane, perché lo ha detto: si aspetta che vincano quelli che nel tempo sono stati più amici suoi. Quindi penso sia positivo che la campagna elettorale si chiuda sull’essenziale, cioè il ruolo dell’Italia in Europa e la direzione che vuole prendere. La destra di Meloni, Salvini e Berlusconi è formata da partiti che fino a ieri mostravano amicizia per Putin” dice ancora Della Vedova. “Non voglio fare il torto a Giorgia Meloni di considerarla banderuola che cambia idea appena si siede a Palazzo Chigi, ecco perché non vogliamo si sieda a Palazzo Chigi. Fino all’anno scorso la sua campagna era l’uscita dall’euro – dice il leader di + Europa – di amicizia nei confronti di Orban e apprezzamento per quel modello e quel politico”.

Il tema energetico

“Credo che l’Italia abbia fatto passi molto significativi per sostituire il gas che arriva dalla Russia” ma non è una cosa immediata. Sfiduciare Draghi “è un vulnus per il nostro Paese”. Così “è venuto meno key player, un giocatore chiave. in Europa per arrivare al tetto del gas”, spiega Della Vedova a LaPresse. “Draghi ha subito un trattamento assurdo e irresponsabile”. Lo rivorrebbe? “Se avessi il 51% non avrei dubbi a fare il nome di Draghi durante le consultazioni”.

Rigassificatore a Piombino? “Assolutamente sì” dice ancora il segretario di + Europa. E poi ancora: “E’ concorrenza sleale muoversi con un jet privato da un comizio all’altro”, aggiunge a proposito del tema dei jet privati di Matteo Renzi.

La rottura del patto di Calenda “è incomprensibile”

“Fino alle 23 di domenica sera ho in mente solo la campagna elettorale, non ho manco pensato a cosa possa accadere successivamente, chi sta con chi, chi fa cosa. Noi dobbiamo essere in campo per battere questa destra di Salvini e Meloni. Per farlo + Europa e Azione, con Calenda, avevamo fatto un patto sapendo che c’erano Bonelli e Fratoianni. Sapevamo benissimo che se fossimo andati da soli avremmo aiutato la destra a vincere – dice ancora – Siamo rimasti fedeli a quel patto, non è che sia cambiata nel frattempo la legge elettorale”. Perché Calenda ha cambiato idea? “Per me resta incomprensibile. Era un patto politico-elettorale, si sapeva che c’erano Bonelli e Fratoianni”.  La decisione di Calenda “porterà il terzo polo a essere grande elettore della destra“.

 

Diritti

“Quando Giorgia Meloni parla di lobby gay lancia un messaggio omofobo, la lobby gay non esiste, non esiste la lobby eterosessuale né quella delle donne. Esistono persone che si uniscono per difendere i propri diritti. Quando attacca la teoria gender, quando parla di famiglia tradizionale, quando il suo partito scatena il caos per un cartone animato come Peppa Pig, disegna una svolta reazionaria sui diritti” spiega Della Vedova a proposito di Fratelli d’Italia. “Nelle Marche praticamente le donne non possono più interrompere una gravidanza”, dice, in una Regione guidata da un condidato di FdI (Acquaroli). “Non ho paura o voglio demonizzare: sto ai fatti, alle Marche e a ciò che Meloni ha sempre detto”.

A proposito del futuro dell’Italia e di temi come il ruolo dei giovani e la crisi climatica, Della Vedova aggiunge: “Per esempio trovo gravissimo che la destra dica di rinegoziare il Pnrr, giù le mani dal Pnrr”. E conclude: “Voglio battere quelli che al governo sarebbero ostili a Bruxelles, all’Europa e reazionari sui diritti”.

 

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