Anche il centrodestra orientato su scheda bianca

Chi proporre al posto di Silvio Berlusconi? Dopo il passo indietro del Cavaliere, il centrodestra studia le mosse da compiere nella partita del Quirinale. Mentre il leader di Forza Italia è ricoverato al San Raffaele di Milano per controlli clinici periodici, programmati da tempo, la coalizione sarebbe orientata a votare scheda bianca quando alla Camera andrà in scena la prima chiama per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo aver incontrato a Montecitorio i capigruppo di Camera e Senato, i delegati regionali e i governatori leghisti, spiega che se ne parlerà domani. Scenario simile per quanto riguarda Forza Italia e Fratelli d’Italia, che hanno già in agenda per la stessa giornata le rispettive assemblee dei grandi elettori, così come Coraggio Italia.

In vista del voto dei grandi elettori, intanto, Salvini si è confrontato con l’uomo di Arcore nel corso di una lunga e cordiale telefonata. “Berlusconi è sereno e sta bene”, assicura il leghista aggiungendo di essere all’opera per raccogliere una serie di proposte, “di nomi di profili di donne e di uomini di assoluto spessore a livello istituzionale, nazionale e internazionale”.

Una rosa di alternative su cui però il segretario dem Enrico Letta non sembra voler dialogare. “Mi spiace che da lui arrivino dei no pregiudiziali – ricorda il Capitano -. No a Berlusconi e no a qualsiasi proposta che arrivi dal centrodestra non è il modo migliore per scegliere un presidente della Repubblica nella maniera più veloce possibile”. “Noi faremo una serie di proposte, ne abbiamo il diritto e il dovere, senza che nessuno metta dei no ideologici senza sapere neppure di chi stiamo parlando. Non ci sarà un nome imposto e proposto, ce ne saranno 2-3-4, e spero che da sinistra non arrivino solo no perché l’Italia non merita confusione ma una scelta veloce e condivisa”, prosegue Salvini, fermo nel ribadire che il premier Mario Draghi deve restare a Chigi: “Toglierlo dall’incarico di presidente del Consiglio sarebbe pericoloso per l’Italia in un momento economico difficile. Reinventarsi un nuovo governo daccapo penso che fermerebbe il paese per giorni, e la Lega non vuole questo”.

In attesa delle proposte per il Colle, l’unica certezza sbandierata dalla coalizione resta quella sull’unità d’intenti. “Il centrodestra è compatto e voterà unito dall’inizio alla fine – ricorda Salvini -. E’ vicino ad avere la maggioranza. Non imporremo niente a nessuno, ma proporremo”. Al momento il tanto atteso faccia a faccia col segretario dem non è andato in scena anche se i due si sono sfiorati alla Camera. “Io non l’ho incontrato, ero in riunione coi governatori della Lega. Quando lo incontrerò? Domani (24 gennaio, ndr)“, risponde Salvini ancora intenzionato a vedere “tutti, però non puoi sederti al tavolo dicendo che qualunque proposta arrivi dal centrodestra farà la fine di Berlusconi”. I nomi che continuano a rincorrersi sono quelli di Pera, Frattini, Moratti e Casellati. E Casini? “Non ha nessuna possibilità di andare al Quirinale”, sostiene Vittorio Sgarbi, rilanciando due strade: “O il centrodestra propone un suo nome o si vota Draghi”.

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