La piena efficacia della riforma delle popolari sarà rinviata di sei mesi

Più che un milleproroghe è un 'cambia e proroga'. Perché il decreto approvato martedì dal Consiglio dei ministri affronta alcuni punti delicatissimi, come la riforma delle intercettazioni e quella delle banche di credito popolari, per cambiarli in maniera sostanziale.

"Abbiamo prorogato la nuova disciplina sulle intercettazioni, siamo alla ricerca di un punto di equilibrio che tenga più in conto gli interessi in gioco", ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In questo modo, ha incalzato il ministro della giustizia Alfonso Bonafede che si è scagliato contro il Pd autore di quella norma, "abbiamo tolto le mani della vecchia politica dalle intercettazioni" e "impediamo che venga messo il bavaglio sulla stampa e sulla possibilità di far conoscere ai cittadini fatti politicamente rilevanti". La proroga dunque serve a riscrivere la norma "attraverso un processo partecipato: ho scritto a tutte le corti d'appello d'Italia e al consiglio nazionale forense, ho già ricevuto contributi", ha spiegato il titolare di via Arenula.

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