Il presidente Usa: "Soddisfatto di aver parlato dei dazi al 50% all'Ue perché stavano temporeggiando nei negoziati"
A proposito dei dazi, “sono appena stato informato che l’Ue ha chiesto di fissare rapidamente le date degli incontri. Si tratta di un evento positivo”. Lo scrive il presidente Usa, Donald Trump, in un post sul suo social Truth.
“Spero che, alla fine, accettino la mia stessa richiesta alla Cina, aprendo i Paesi europei al commercio con gli Stati Uniti d’America. Se lo faranno, entrambi saranno molto felici e avranno successo”, ha aggiunto. Nello stesso post, il presidente Usa ha detto di essere “rimasto estremamente soddisfatto dell’assegnazione del 50% dei dazi doganali all’Unione europea, soprattutto perché stavano temporeggiando (per usare un eufemismo!) nei negoziati con noi”.
Confindustria e l’allarme sui dazi e la guerra commerciale
La notizia arriva a poche ore dall’allarme lanciato da Confindustria proprio sulla guerra commerciale. “La guerra commerciale fra gli Stati Uniti e il resto del mondo e fra Stati Uniti ed Europa. Quest’ultima è ancora più allarmante, perché si consuma fra alleati storici. E ci indebolisce entrambi. Mai come oggi, le guerre commerciali tra alleati sono dannose e incomprensibili”. Così il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, parlando all’assemblea in corso a Bologna.
Il no comment dell’Ue
Poco prima l’Ue aveva rilasciato una dichiarazione laconica. “In questa fase non forniremo ulteriori commenti sui colloqui in corso, né sulla chiamata di ieri tra il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic e i suoi omologhi americani, il segretario Lutnick e il Rappresentante per il Commercio Greer” ma “come chiarito ieri, l’intenzione è di intensificare concretamente i colloqui a livello tecnico nei prossimi giorni e nelle prossime settimane e, su questa base, continueremo a impegnarci in modo significativo”. Lo dice il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, durante il briefing quotidiano con la stampa.
“Per quanto riguarda la strategia dell’Ue, direi che non è cambiata, nel senso che abbiamo sempre affermato di voler trovare soluzioni negoziate con gli Stati Uniti che ci consentano di evitare il reciproco dolore dei Dazi e di trovare invece accordi reciprocamente vantaggiosi. Questo è in gran parte l’approccio, ed è la nostra massima priorità al momento”, aggiunge.
Metsola: “Dazi sono l’ultima cosa che vogliamo”
“I Dazi sono l’ultima cosa che vogliamo, una guerra tariffaria ha conseguenze negative per le imprese e i consumatori su entrambe le sponde dell’Atlantico. Voglio essere inequivocabile: non esiste alleanza più solida né sintonia democratica più profonda nella storia del mondo moderno di quello tra Europa e America. Le nostre aziende sono integrate, così come i nostri stili di vita. Ognuno di noi difenderà le proprie posizioni e, a volte, ci troveremo in disaccordo, ma continueremo a costruire insieme, rimanendo sempre amici e alleati. Io sono fiduciosa che possiamo trovare un accordo. Però non dobbiamo essere ingenui. Dobbiamo rafforzare altre relazioni, come per esempio con i paesi africani e noi affini, partnership basate sugli investimenti e su relazioni commerciali solide”. Lo dice in italiano la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, nel suo intervento all’assemblea di Confindustria in corso a Bologna.
Giorgia Meloni chiede di rimuovere i dazi interni all’Ue
“Consideriamo fondamentale, a maggior ragione in un quadro di instabilità dei mercati internazionali, che l’Europa abbia il coraggio di rimuovere quei Dazi interni che si è autoimposta in questi anni. Basti questo dato: secondo il Fondo monetario internazionale il costo medio per vendere bene tra gli Stati dell’Unione Europea equivale a una tariffa di circa il 45% rispetto al 15% stimato per il commercio interno negli Stati Uniti. Per non parlare dei servizi, dove la tariffa media stimata arriva al 110%. Non può essere sostenibile”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo all’assemblea annuale di Confindustria al Teatro EuropAuditorium di Bologna.
“Il rilancio del mercato unico europeo è quindi una priorità, perché chiaramente consentirebbe di mettere l’Europa anche a riparo da scelte protezionistiche di altre nazioni. Anche la Commissione europea ne è consapevole, sta lavorando a un piano d’azione in questa direzione. Come governo ovviamente siamo pronti a fare la nostra parte. Non possiamo non fingere di vedere anche come ogni anno oltre 300 miliardi di euro di liquidità europea finiscano in investimenti extra Ue. E’ la ragione per la quale consideriamo anche necessario completare rapidamente l’unione dei mercati di capitali”, ha aggiunto Meloni.
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