Uccisi 3 fratellini di meno di 6 anni in raid a Jabalia

La Jihad islamica diffonde un video dell’ostaggio Sasha Trufanov che denuncia l’abbandono del governo Nethanyahu. Nuovi raid Idf su Gaza e Libano. Blinken chiede pausa umanitaria prolungata nella Striscia.

Libano, Idf: “Marina ha effettuato decini di attacchi contro Hezbollah”

La Marina israeliana ha effettuato decine di attacchi missilistici in Libano nel contesto dei combattimenti contro Hezbollah, tra cui l’assassinio di un comandante di alto rango dell’unità droni del gruppo terroristico e di un membro di spicco di Hamas. Lo hanno rivelato le forza di difesa israeliane (Idf), citate da Times of Israel. Il 5 ottobre, una corvetta Sa’ar classe 6 della Marina ha lanciato un missile contro un appartamento nel campo palestinese di Beddawi, vicino alla città di Tripoli, nel Libano settentrionale, uccidendo Saeed Atallah Ali. Un altro attacco missilistico effettuato da una corvetta della Marina, il 3 novembre, ha ucciso Ali Barakat, uno dei comandanti di alto rango delle forze aeree di Hezbollah, note come Unità 127, responsabile degli attacchi con droni e missili da crociera contro Israele. Le corvette della Marina e le imbarcazioni lanciamissili hanno lanciato decine di altri attacchi in Libano, prendendo di mira siti e risorse di Hezbollah, tra cui lanciarazzi e depositi di armi, oltre a supportare le truppe di terra che operano nel sud del Paese. 

Gaza, Blinken chiede pause umanitarie prolungate

Gli Stati Uniti vogliono “vere e prolungate pause” nei combattimenti a Gaza. Lo ha affermato il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, parlando da Bruxelles dove ha incontrato il Segretario generale della Nato, Mark Rutte. “Israele, secondo gli standard che si è prefissato, ha raggiunto gli obiettivi – ha aggiunto – questo dovrebbe essere il momento di porre fine alla guerra”.

Ostaggio Trufanov in video diffuso da Jihad Islamica: “A Gaza manca tutto e governo ci ha dimenticato”

La Jihad islamica palestinese ha pubblicato un nuovo video dell’ostaggio Sasha Trufanov che si trova ancora a Gaza. Si tratta del terzo filmato che lo riguarda. Non è chiaro quando sia stato realizzato. Nella clip Trufanov dice di avere 28 anni, ma 2 giorni fa il giovane ha compiuto 29 anni. Si tratta del suo secondo compleanno da prigioniero a Gaza.”Sono in prigionia da un anno, mancano cibo, acqua, elettricità e ora sono finiti anche i prodotti di base”, dichiara Trufanov,  che chiede inoltre ai cittadini israeliani di continuare a protestare, esprimendo preoccupazione per il fatto che il governo di Netanyahu sia andato avanti a combattere in Libano e abbia “dimenticato” coloro che sono trattenuti a Gaza. “Sono sollevata di vedere mio figlio vivo, ma sono molto preoccupata di sentire quello che sta dicendo”, ha detto la madre Lena Trufanova, che è stata presa in ostaggio con lui il 7 ottobre ed è poi stata liberata.  La famiglia ha approvato la pubblicazione del video, riportano i media israeliani.

Trufanov è stato preso in ostaggio insieme a tre membri della sua famiglia (la nonna Irena Tati, la madre Yelena (Lena) Trufanova e la sua fidanzata Sapir Cohen) dal kibbutz Nir Oz il 7 ottobre. Trufanova e Tati sono state rilasciate da Hamas il 29 novembre su richiesta del presidente russo Vladimir Putin. Cohen è stato rilasciata il 30 novembre come parte di un cessate il fuoco temporaneo tra Israele e Hamas. Sasha Trufanov è un ingegnere impiegato presso Annapurna Labs, un’azienda israeliana di microelettronica acquistata da Amazon.

Fonti mediche, uccisi 3 fratellini a Gaza

I medici palestinesi affermano che un attacco dell’esercito israeliano (Idf) contro una casa nel nord di Gaza ha ucciso tre fratelli di età inferiore ai 6 anni. Il servizio di emergenza del ministero della Sanità di Gaza afferma che i tre bambini sono stati uccisi in un attacco a una casa vicino a una clinica nel campo profughi urbano di Jabalia, dove Israele sta conducendo un’offensiva da oltre un mese. Erano tra le almeno sei persone uccise negli attacchi israeliani di martedì nel territorio devastato dalla guerra.

Nuovi attacchi aerei in Libano

Sei persone sono state uccise e diverse altre sono rimaste ferite nel raid dell’esercito israeliano su un edificio residenziale a Dawhet Aramoun, a sud di Beirut. Lo riporta l’agenzia di stampa nazionale libanese Nna. L’edificio ha subito danni ingenti e al suo interno sono scoppiati incendi che hanno interessato diversi piani. I residenti hanno evacuato le loro case e sono scesi in strada per paura di altri raid. La ricerca delle persone scomparse sotto le macerie è in corso.

Secondo quanto affermato dall’esercito di Israele (Idf), diversi comandanti di Hezbollah sono stati uccisi nei recenti attacchi aerei nel sud del Libano. Tra questi ci sarebbe Muhammad Musa Salah, identificato come il comandante delle forze di Hezbollah nella regione di Khiam. L’Idf ritiene che Salah sia responsabile di oltre 2.500 lanci di razzi sulle alture del Golan, nell’Alta Galilea e nella regione della Galilea, nonché di attacchi contro le truppe dell’Idf nel Libano meridionale.
Un altro attacco domenica avrebbe ucciso Ayman Muhammad Nabulsi, che l’Idf identifica come il comandante dell’unità missilistica anticarro di Hezbollah nell’unità regionale di Hajjar, responsabile degli attacchi nella regione di Ramim Ridge, nel nord di Israele. Attacchi separati hanno poi causato la morte di Hajj Ali Yussef Salah, comandante delle forze di Hezbollah nel villaggio di Kfar Tebnit, e di un altro comandante, il cui nome è rimasto anonimo, responsabile dell’area di Ghajar.

Usa colpiscono in Siria gruppi filo-Iran

Le forze armate degli Stati Uniti hanno condotto ieri attacchi in Siria contro gruppi di miliziani allineati con l’Iran per il secondo giorno consecutivo, in risposta a nuovi attacchi contro il personale statunitense. Lo ha reso noto il Comando Centrale degli Stati Uniti nella notte. Negli ultimi attacchi di rappresaglia, le forze statunitensi hanno colpito un deposito di armi e una struttura logistica dopo che gruppi di miliziani avevano lanciato un attacco missilistico contro il personale statunitense nella base di pattugliamento di Shaddadi, nella Siria orientale. Il segretario stampa del Pentagono, il Magg. Gen. Pat Ryder, ha affermato che durante il fine settimana le milizie hanno preso di mira il personale americano con un attacco di droni e con fuoco indiretto in un’altra base, Green Village, dove operano le truppe statunitensi, il che ha spinto gli Stati Uniti a colpire nove obiettivi delle milizie per autodifesa. In Siria sono schierate circa 900 truppe statunitensi.

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