Gli Usa sono intanto pronti a inviare a Israele un pacchetto di armi da oltre un miliardo di dollari

IN AGGIORNAMENTO Prosegue la guerra tra Israele e Hamas, con le operazione dell’esercito di Tel Aviv che nella serata di ieri si sono estese al Libano, dove un raid ha ucciso Ibrahim Makki, alto comandante di Hezbollah nella cosiddetta unità del fronte Sud. Si registra nel frattempo la prima vittima israeliana nel corso delle operazioni nel Sud della Striscia. Intanto, l’amministrazione Biden sembra pronta a stanziare un nuovo pacchetto da circa un miliardo di dollari in aiuti militari allo Stato ebraico, mentre l’Unione Europea ha chiesto a Israele lo stop immediato all’operazione a Rafah.

19:18 Netanyahu: “Non sostituirò Hamas con Anp”

“Non sono pronto a sostituire Hamas con ‘Fatahstan’. Dopo il terribile massacro del 7 ottobre, ho ordinato la distruzione di Hamas. I combattenti dell’Idf e le forze di sicurezza stanno combattendo per questo. Finché Hamas rimarrà la stessa, nessun’altra entità interverrà per gestire i civili di Gaza, certamente non l’Autorità Palestinese”. Lo ha affermato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Lo riportano i media dello Stato ebraico. “La prima condizione per preparare il terreno a un altro partito è eliminare Hamas, e farlo senza scuse”, ha aggiunto ancora.

17:44 Gallant: “Netanyahu dica che Israele non governerà Gaza”

Il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ha criticato le parole del premier Benjamin Netanyahu secondo cui Tel Aviv è sulla buona strada per creare un governo militare e civile nella Striscia di Gaza. Lo riporta Ynet. Gallant ha quindi chiesto a Netanyahu di affermare che Israele non avrà il controllo civile dell’enclave, che non stabilirà un governo militare sull’area e che promuoverà subito un’alternativa ad Hamas. Il governo di Gaza, ha spiegato Gallant, “è una cattiva alternativa, strategicamente pericolosa per Israele e per la sicurezza”.

15:46 Netanyahu: “A Rafah nessun disastro umanitario”

“Il disastro umanitario” a Rafah “di cui hanno parlato non è avvenuto, né accadrà“. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ricordando che sinora da Rafah sono stati evacuati quasi 500mila civili. Lo riporta The Times of Israel. Netanyahu è tornato a respingere la decisione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sul rafforzamento dello status della Palestina all’interno dell’organizzazione. “Nessuno impedirà a noi, Israele, di adempiere al nostro diritto fondamentale di difenderci”, ha detto, “né l’Assemblea generale delle Nazioni Unite né nessun altro attore”. 

13:56 Netanyahu: “Non permetteremo creazione di uno Stato terrorista”

“Nessuno impedirà a noi, Israele, di esercitare il nostro diritto fondamentale di difenderci. Non l’Assemblea generale delle Nazioni Unite e nessun’altra organizzazione”. Lo ha affermato il primo ministro israeliano, Benjamin Nentanyahu, dopo che il governo israeliano ha respinto in maniera unanime la decisione dell’Assemblea generale dell’Onu della scorsa settimana in merito al rafforzamento dello status della Palestina all’interno dell’organizzazione. “Non permetteremo di creare uno Stato terrorista dal quale possano attaccarci con maggiore forza”, ha aggiunto.

13:51 Governo Israele respinge risoluzione Onu su status Palestina

Il governo di Israele ha respinto in maniera unanime la decisione dell’Assemblea generale dell’Onu della scorsa settimana in merito al rafforzamento dello status della Palestina all’interno dell’organizzazione. Secondo il governo israeliano la risoluzione “non modifica lo status delle aree contese, non conferisce alcun diritto e non pregiudica alcun diritto dello Stato di Israele e del popolo ebraico nella Terra di Israele”. Inoltre – afferma ancora il governo israeliano – “non costituirà una base per futuri negoziati e non ha alcuno scopo di promuovere una soluzione pacifica”. 

12:15 Premier Anp in anniversario Nakba: “Palestinesi non lasceranno Gaza”

Il primo ministro palestinese, Mohammad Mustafa, ha dichiarato oggi che i palestinesi non lasceranno la loro terra. Lo riporta l’agenzia Wafa. Nel giorno del 76° anniversario della Nakba, Mustafa ha dichiarato che grazie alla consapevolezza e all’attaccamento alla propria patria, il popolo palestinese sventerà tutti i tentativi in corso che mirano ad espellerlo dalla propria terra, compresi gli schemi che mirano all’espulsione forzata dei palestinesi dalla Striscia di Gaza. Il premier ha sottolineato che l’escalation di attacchi dell’esercito israeliano e dei coloni contro il popolo palestinese in Cisgiordania, compresa Gerusalemme, non lo costringerà ad arrendersi e che il popolo palestinese, insieme alla sua leadership, resisterà a tutte le minacce israeliane, come è avvenuto nei decenni precedenti.

12:00 Erdogan paragona Netanyahu a Mladic: “Lo attende stesso destino”

Nel corso di un discorso pronunciato a una riunione del suo gruppo parlamentare Akp il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha paragonato il primo ministro israeliano, Beniamin Nentanyahu, a Ratko Mladic, il militare noto come il ‘boia di Srebrenica’, attualmente detenuto a L’Aja e le cui condizioni di salute sono precarie. “Netanyahu, il macellaio di Gaza, e coloro che hanno partecipato con lui al genocidio prima o poi saranno attesi dallo stesso destino”, ovvero “aspetteranno la morte in prigione”, ha affermato Erdogan.

11:30 Incontro Nasrallah-Hamas in Libano, avanti pressione su Israele

Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha incontrato in Libano un funzionario di Hamas, Khalil al-Hayya, e i due hanno discusso dell’ultimo round di colloqui sul cessate il fuoco ma hanno promesso che continueranno a compiere attacchi e fare pressione su Israele. Secondo quanto riferisce la tv Al-Manar, gestita da Hezbollah, Nasrallah e al-Hayya hanno parlato anche dei cosiddetti “fronti di riserva”, un riferimento agli attacchi di Hezbollah contro Israele lungo il confine israelo-libanese, nonché agli attacchi e alle aggressioni dei ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, verso Israele. L’emittente televisiva ha riferito che i due si sono impegnati a mantenere la pressione per “raggiungere gli onorevoli obiettivi” fissati dall’attacco senza precedenti di Hamas del 7 ottobre contro il sud di Israele, che ha scatenato la guerra in corso.

11:00 Ue chiede a Israele stop immediato operazione a Rafah

“L’Unione europea esorta Israele a porre immediatamente fine all’operazione militare a Rafah“. Lo afferma l’Alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, aggiungendo che “se Israele dovesse continuare la sua operazione militare a Rafah, ciò metterebbe inevitabilmente a dura prova le relazioni dell’Ue con Israele”. “Quest’operazione sta interrompendo ulteriormente la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza e sta causando ulteriori sfollamenti interni, esposizione alla carestia e sofferenza umana”, afferma Borrell, sottolineando che “più di un milione di civili si sono rifugiati a Rafah e dintorni e hanno ricevuto l’ordine di evacuare verso aree che, secondo le Nazioni Unite, non possono essere considerate sicure”.

L’Ue riconosce il diritto di Israele a difendersi, ma Israele deve farlo in linea con il diritto internazionale umanitario e garantire la sicurezza dei civili”, dichiara Borrell, aggiungendo che “l’Unione europea chiede a Israele di astenersi dall’aggravare ulteriormente la già disastrosa situazione umanitaria di Gaza e di riaprire il valico di Rafah”.

07:45 Idf, ucciso comandante Hezbollah del Fronte Sud in raid in Libano

L’esercito israeliano (Idf) ha confermato che un alto comandante di Hezbollah è stato ucciso in un attacco con droni condotto ieri sera nel sud del Libano e ha identificato la persona uccisa come Hussein Ibrahim Makki, comandante di alto livello nella cosiddetta unità del Fronte Sud di Hezbollah, che in passato aveva comandato la divisione costiera del gruppo. Lo riporta il Times of Israel. Hezbollah ha annunciato la morte di Makki in seguito all’attacco aereo vicino a Tiro, ma non ha fatto riferimento a lui come comandante. L’Idf afferma che Makki “ha pianificato e condotto molti attacchi terroristici contro il fronte interno israeliano durante la guerra“. 

07:15 Da Biden pacchetto armi a Israele da oltre 1 miliardo dollari

L’amministrazione Biden ha comunicato ai parlamentari che invierà a Israele un pacchetto di oltre un miliardo di dollari in armi e munizioni. Lo riferiscono due assistenti del Congresso, parlando a condizione di mantenere l’anonimato. Il nuovo pacchetto comprende circa 700 milioni di dollari di munizioni per carri armati, 500 milioni di dollari di veicoli tattici e 60 milioni di dollari di proiettili da mortaio. Si tratterà della prima spedizione di armi a Israele annunciata dall’amministrazione da quando, all’inizio del mese, ha sospeso un altro trasferimento di armi, che consisteva in 3.500 bombe. L’amministrazione aveva dichiarato di aver sospeso il precedente trasferimento per evitare che Israele usasse le bombe nella sua offensiva su Rafah, nel sud di Gaza.

07:00 Idf, ucciso soldato in sud Gaza, prima vittima israeliana Rafah

Un soldato israeliano è stato ucciso ieri durante i combattimenti nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta il Times of Israel l’esercito israeliano (Idf), sottolineando che si tratta della prima vittima nell’ambito dell’offensiva di Rafah. Il soldato ucciso è stato identificato come il sergente Ira Yair Gispan, 19 anni, di Petah Tikva. La morte di Gispan porta a 273 i soldati dell’Idf morti durante l’offensiva israeliana di terra a Gaza e nelle operazioni al confine. L’Idf la scorsa settimana ha iniziato a inviare soldati nella città di confine meridionale di Gaza, Rafah, in quella che ha descritto come un’operazione “precisa”. 

06:50 Finito carburante, ospedale europeo di Gaza fuori servizio

L’ospedale europeo di Gaza, nella città di Khan Younis, è fuori servizio dopo che i generatori di elettricità hanno smesso di funzionare a causa dell’esaurimento del carburante. Lo riferiscono fonti mediche citate dall’agenzia di stampa palestinese Wafa. L’ospedale si trova nel sud della Striscia ed era uno dei pochi ancora in funzione a Gaza.

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