Mobilitati 200 gendarmi per recuperare il fuggitivo. Macron: "Saremo intransigenti con gli autori"

Un furgone della polizia penitenziaria che stava trasferendo un detenuto è stato attaccato in Francia da diversi uomini armati al casello di Incarville, nel dipartimento dell’Eure, in Normandia. Secondo quanto riferisce l’emittente Bfmtv, almeno 2 agenti sono stati uccisi e altri 3 sono rimasti feriti e il detenuto è fuggito con gli assalitori. La gendarmeria del dipartimento dell’Eure ha mobilitato 200 gendarmi per recuperare l’evaso. 

L’attacco è avvenuto intorno alle 11 di martedì lungo l’autostrada A154. Secondo quanto riporta Le Parisien, due degli agenti feriti sono in pericolo di vita. Lo stesso giornale riporta che il detenuto, il 30enne Mohamed Amra, era stato interrogato stamattina dal giudice istruttore di Rouen con l’accusa di tentato omicidio e il furgone è stato attaccato durante il viaggio di ritorno verso il carcere di Évreux. Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha espresso le sue “sincere e rattristate condoglianze alle famiglie in lutto e al personale del ministero della Giustizia”, assicurando che “tutti i mezzi sono impiegati per trovare questi criminali” in fuga.

Macron: “Saremo intransigenti con gli autori dell’assalto”

“L’attacco di questa mattina, che ha causato la morte di alcuni agenti penitenziari, è uno shock per tutti noi. La nazione è al fianco delle famiglie, dei feriti e dei loro colleghi”, ha commentato sui social il presidente francese Emmanuel Macron. “Si sta facendo il possibile per trovare gli autori di questo crimine, affinché sia fatta giustizia in nome del popolo francese”, ha aggiunto: “Saremo intransigenti“.

Chi è il detenuto in fuga

Il detenuto in fuga dopo l’assalto al furgone della polizia penitenziaria è Mohamed Amra, soprannominato ‘La Mosca’. È quanto riferisce Le Parisien. L’uomo, classe 1994, ha 30 anni ed era detenuto nel carcere di Évreux. È classificato come ‘detenuto particolarmente noto’ (DPS), ovvero quei detenuti che appartengono alla criminalità organizzata locale o interregionale, nazionale o internazionale, oppure sono legati a movimenti terroristici, o ancora quelli la cui evasione potrebbe avere un impatto significativo sull’ordine pubblico, o infine coloro che sono esposti a gravi violenze avendo commesso uno o più omicidi, stupri, atti di tortura e barbarie in un carcere.

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