Israele: “Ricompensa per Hamas”. Netanyahu contro Biden: “Se dobbiamo restare da soli, saremo soli”

IN AGGIORNAMENTO. La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 217. Lo Stato ebraico sembra essere disposto ad andare per la sua strada e ha approvato il piano per espandere le operazioni militari verso Rafah. Il premier Benjamin Netanyahu ha risposto duramente al presidente americano Biden che non ha intenzione di sostenere l’offensiva nella cittadina al confine con l’Egitto. “Se dobbiamo restare da soli, saremo soli. Se necessario, combatteremo con le unghie. Ma abbiamo molto più che le unghie”, ha affermato il leader di Tel Aviv.  

20:41 Casa Bianca: “Mai detto a Israele che non può operare a Rafah”

Gli Stati Uniti “non hanno mai detto a Israele che non può operare a Rafah”, ma che “conta il modo in cui lo fanno”. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, ribadendo che per Washington ci sono modi “migliori” per sconfiggere Hamas rispetto a un’invasione su larga scala di Rafah.

20:40 Casa Bianca: “Accordo non c’è ma non molliamo”

“Non c’è un accordo” tra Israele e Hamas e questo è “deplorevole”. Lo conferma il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, riferendo che gli “incontri fisici sono conclusi” e oggi non sono previsti colloqui tra le parti. “Lavoriamo duo per mantenere entrambe le parti impegnate” per “continuare le discussioni anche virtualmente”, ha detto il funzionario, affermando che “un accordo è ancora possibile” e “noi non molliamo”.

 19:28 Rapporto Biden: “No violazioni Israele per impiego armi Usa a Gaza”

Israele non ha violato i termini degli accordi con gli Stati Uniti nell’impiego delle armi Usa a Gaza. E’ quanto stabilisce il rapporto dell’amministrazione Biden che dovrebbe essere presentato oggi al Congresso dal segretario di Stato Antony Blinken, secondo tre fonti a conoscenza del documento, che hanno chiesto di mantenere l’anonimato. Il rapporto, pur essendo critico nei confronti di Israele, nelle sue conclusioni non denuncerà la violazione dei termini degli accordi da parte dello Stato ebraico.

19:00 Hamas: “Stiamo rivedendo nostra strategia in negoziati”

Hamas fa sapere che sta rivedendo la sua strategia negoziale alla luce del rifiuto da parte di Israele della sua controproposta durante i colloqui che si sono tenuti questa settimana al Cairo, in Egitto. Al centro delle divergenze tra le due parti ci sono il rilascio degli ostaggi, un cessate il fuoco e l’operazione militare israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta il Times of Israel. 

18:47 Abbas: “Voto Assemblea Onu per libertà popolo palestinese”

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas ha affermato che la Palestina continuerà a spingere per la piena adesione all’Onu dopo il voto di oggi dell’Assemblea Generale che ha approvato una risoluzione per riconoscerla come Stato membro a pieno titolo. Lo riporta Al Jazeera. Abbas ha detto che l’approvazione della risoluzione dimostra che il mondo è a favore dei diritti e della libertà del popolo palestinese e contro l’occupazione israeliana.

18:05 Israele: “Decisione Assemblea Onu ricompensa per Hamas”

“La decisione di migliorare lo status dei palestinesi nelle Nazioni Unite è una ricompensa per i terroristi di Hamas dopo aver compiuto il più grande massacro di ebrei dai tempi dell’Olocausto, e dopo aver compiuto i crimini sessuali più orribili che il mondo abbia mai visto”. È quanto scrive il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz in un post sui social. “La decisione rappresenta anche un duro colpo per Hamas nel pieno dei negoziati per la liberazione dei 132 rapiti e per un cessate il fuoco umanitario e rende ancora più difficile il raggiungimento di un accordo”, ha aggiunto. 

17:38 Assemblea Onu vota a favore Stato Palestina

L’Assemblea generale dell’Onu ha votato ad ampia maggioranza per l’ammissione della Palestina come Stato membro e ha raccomandato al Consiglio di sicurezza di riconsiderare la questione. I voti favorevoli sono stati 143, i contrari 9, tra cui gli Usa, e gli astenuti 25, tra cui l’Italia.

16:09 Ok gabinetto guerra Israele a espansione operazioni a Rafah

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha votato ieri sera per approvare l’espansione delle operazioni delle Forze di sicurezza israeliane (Idf) a Rafah. Lo riferiscono i media israeliani. Il sito di notizie Axios cita due fonti che affermano che l’espansione sarà sufficientemente limitata da non turbare l’amministrazione degli Stati Uniti, mentre una terza fonte avverte che le mosse potrebbero essere interpretate dagli Stati Uniti come un passo troppo oltre. Il gabinetto di sicurezza ha anche votato per incaricare la squadra israeliana di negoziazione di continuare i suoi sforzi per cercare di raggiungere un accordo sugli ostaggi mettendo insieme una nuova proposta nella speranza di raggiungere una svolta, aggiunge Axios. 

14:28 Al Jazeera: “Non abbiamo più personale al lavoro in Israele”

“Al Jazeera non ha personale che opera in Israele. Tutto il nostro staff si è trasferito a Ramallah per continuare la copertura da lì, rispettando la legge”. Lo ha detto il canale satellitare panarabo Al Jazeera ad Associated Press. Il ministero delle Comunicazioni israeliano ha detto che la polizia ha fatto irruzione ieri nella redazione dell’emittente a Nazareth, dopo aver affermato che stava trasmettendo video in diretta da lì. “Tuttavia, chiunque faccia tali commenti non comprende le tecnologie moderne che consentono agli utenti di utilizzare un semplice telefono cellulare per pubblicare o condividere un video online”, ha aggiunto Al Jazeera. Il quartier generale dell’emittente è a Doha, in Qatar.

Israele ha ordinato domenica alle redazioni di Al Jazeera di chiudere. Si ritiene che l’ordinanza straordinaria, che comprende la confisca delle apparecchiature di trasmissione, l’impedimento della trasmissione dei servizi del canale e il blocco dei suoi siti web, sia la prima volta che Israele chiude un canale di notizie straniere operante nel paese. Dopo l’ordine, l’emittente ha trasferito molti dei suoi corrispondenti in lingua inglese da Israele ad Amman, in Giordania. Altri ancora operano dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania. 

14:27 Guterres condanna attacco a sede Unrwa: “Inaccettabile”

“Condanno il recente attacco alla sede centrale di Gerusalemme Est dell’Unrwa. Prendere di mira gli operatori umanitari e le risorse umanitarie è inaccettabile e deve essere fermato“. Lo ha scritto su X il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.

13:28 Ex premier israeliano Bennett: “Decisione Biden su armi è sbagliata”

In un’intervista alla Cnn l’ex premier israeliano Naftali Bennett ha criticato la decisione di Joe Biden di ritardare la spedizione di armi a Israele definendola “profondamente sbagliata”. “Se ad Hamas viene concessa l’immunità perché si nasconde dietro i civili… ciò significa che tutte le organizzazioni jihadiste globali adotteranno gli scudi umani come strumento principale per condurre il terrore”, ha affermato. Bennett nega con veemenza che Israele stia usando bombe per colpire intenzionalmente i civili palestinesi a Gaza. “Ci stiamo facendo in quattro per evitare morti inutili – ha affermato – altrimenti, se non ci importasse, avremmo portato a termine l’intera faccenda entro tre giorni”.

12:35 Abusi su palestinesi a base militare Sde Teiman 

Abusi sarebbero stati perpetrati nei confronti di detenuti palestinesi nella base militare di Sde Teiman che ora funge anche da centro di detenzione nel deserto israeliano del Negev. Lo riporta la Cnn citando fonti israeliane. Secondo i resoconti la struttura, a circa 18 miglia dalla frontiera di Gaza è divisa in due parti. Un recinto dove circa 70 detenuti palestinesi provenienti da Gaza sono posti sotto estrema contenzione fisica, e un ospedale da campo dove i detenuti feriti sono legati ai loro letti, indossando pannolini e alimentati tramite cannucce. 

12:15 Polizia smantella tendopoli studenti ‘pro-Palestina’ all’Mit

La polizia americana ha iniziato a smantellare una tendopoli ‘pro-Palestina’ al Massachusetts Institute of Technology. Gli organizzatori hanno dichiarato che solo una decina di persone erano all’interno dell’accampamento, ma una folla all’esterno ha iniziato a radunarsi e a scandire slogan pro-palestinesi. La mossa arriva diversi giorni dopo che la polizia aveva tentato di sgomberare l’accampamento, che era stato però ripristinato. Il Mit aveva anche iniziato a sospendere decine di studenti coinvolti nell’accampamento. I manifestanti hanno insistito sul fatto che questo non li avrebbe fermati dal chiedere all’ateneo di porre fine a tutti i legami con l’esercito israeliano. “Continueremo e non ci tireremo indietro finché il MIT non accetterà di tagliare i ponti con l’esercito israeliano. Preferiscono arrestare e sospendere alcuni studenti piuttosto che porre fine alla propria complicità con il genocidio in corso a Gaza”, ha dichiarato Quinn Perian, studente universitario e organizzatore della protesta.

10:25  Idf, intercettati due razzi lanciati verso valico Kerem Shalom

Due razzi lanciati dalla zona di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, verso il valico di Kerem Shalom, sono stati intercettati dal sistema di difesa israeliano Iron Dome. Lo hanno riferito i militari dell’Idf. Lo riportano i media israeliani.

09:45 Egitto chiede a Israele e Hamas flessibilità in trattative

Hamas e Israele devono mostrare “flessibilità” se vogliono raggiungere un accordo per un cessate il fuoco temporaneo e un accordo per il rilascio degli ostaggi. Lo afferma in una nota il ministero degli Esteri egiziano spiegando che il ministro Sameh Shoukry ne ha parlato con il segretario di Stato americano Antony Blinken spiegando che entrambi “concordano” su questo punto. 

09:25 Da Israele operazioni mirate a Rafah per salvare rapporto con Usa 

Israele sta pianificando di lanciare operazioni separate e mirate in diverse aree di Rafah per non attirare le ire degli Stati Uniti e della comunità internazionale. Lo ha riferito un ufficiale egiziano al quotidiano libanese Al-Akhbar. La stessa fonte ha spiegato che la situazione a Rafah, “sta peggiorando”. 

09:20 Idf, uccisi diversi miliziani di Hamas a Rafah est

L’esercito israeliano afferma di aver ucciso numerosi uomini armati mentre continua ad operare nella parte orientale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, così come nel quartiere Zeitoun di Gaza City. Lo riporta il Times of Israel. In particolare a Rafah le truppe della Brigata Givati hanno localizzato altri pozzi di tunnel, mentre la 401a Brigata corazzata ha ucciso diversi uomini armati in combattimenti ravvicinati che hanno richiesto il supporto di attacchi aerei. 

09:10 Unrwa chiude sede a Gerusalemme est dopo tentativo incendio

L’Unrwa ha deciso di chiudere temporaneamente la sua sede a Gerusalemme Est dopo quanto accaduto ieri sera quando, secondo quanto riportato dal Commissario generale Philippe Lazzarini “residenti israeliani” hanno appiccato fuoco al perimetro del complesso per due volte. L’incendio – ha scritto su X – “ha causato ingenti danni alle aree esterne”. Lazzarini ha anche pubblicato un video di quella che ha definito essere una “folla accompagnata da uomini armati” che cantava “brucia le Nazioni Unite”. 

08:50 Media, Hamas ha chiesto tregua di 12 settimane

Hamas avrebbe chiesto a Israele di accettare un cessate il fuoco di 12 settimane invece che di sei, creando grossi ostacoli nei negoziati del Cairo. Lo rende noto la Cnn citando tre fonti a conoscenza del dossier. 

08:45 Unrwa, circa 110mila persone fuggite da Rafah

 L’Unrwa stima che circa 110mila persone siano fuggite da Rafah in cerca di sicurezza con l’intensificarsi dei bombardamenti delle forze israeliane. “Ma nessun luogo è sicuro nella Striscia di Gaza e le condizioni di vita sono atroci. L’unica speranza è un immediato cessate il fuoco”, si legge sul profilo X dell’agenzia.

07:40 Hamas: “Ora palla completamente in mano Israele”

Il gruppo terroristico Hamas afferma che la sua delegazione che partecipa ai negoziati per garantire una tregua temporanea e un accordo sulla liberazione degli ostaggi al Cairo ha lasciato la città per il Qatar, aggiungendo che “la palla è ora completamente” nelle mani di Israele. Lo riporta il Times of Israel.“La delegazione negoziale ha lasciato il Cairo diretta a Doha. In pratica, Israele ha respinto la proposta presentata dai mediatori e ha sollevato obiezioni su diverse questioni centrali”, afferma il gruppo in un messaggio ad altre fazioni palestinesi, aggiungendo di sostenere la proposta. “Di conseguenza, la palla è ora completamente nelle mani dell’occupazione”. 

07:20 Netanyahu: “Spero divergenze con Biden si appianino”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto di sperare che lui e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden possano superare i loro disaccordi sulla guerra a Gaza, dopo che Biden ha rifiutato una spedizione di armi a Israele.“Spesso siamo stati d’accordo, ma abbiamo avuto i nostri disaccordi.Siamo stati in grado di superarli. Spero che riusciremo a superarli ora, ma faremo quello che dobbiamo fare per proteggere il nostro Paese”, ha detto Netanyahu in un’intervista al programma televisivo ‘Dr. Phil Primetime’, registrata prima della minaccia di Biden di trattenere ulteriormente le armi se Israele fosse entrato a Rafah.Netanyahu ha sostenuto che Israele “non ha altra scelta” se non quella di distruggere i restanti battaglioni di Hamas a Rafah. “Se non li distruggiamo, se li lasciamo in pace, torneranno. Emergeranno dai tunnel, riprenderanno il controllo di Gaza e faranno ciò che hanno promesso di fare: rifaranno il 7 ottobre – questo enorme massacro – ancora, ancora e ancora”, ha spiegato. 

07:15 Netanyahu: “Se dobbiamo restare da soli, combatteremo soli”

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato giovedì che la minaccia degli Stati Uniti di trattenere alcune armi non impedirebbe a Israele di continuare la sua offensiva a Gaza, indicando che potrebbe procedere con un’invasione della città di Rafah contro la volontà del suo più stretto alleato. Il presidente Usa Joe Biden ha esortato Israele a non procedere con un’operazione del genere per i timori che potrebbe esacerbare la catastrofe umanitaria nell’enclave palestinese. Mercoledì ha affermato che gli Stati Uniti non forniranno armi per un’offensiva a Rafah, aumentando la pressione su Netanyahu. Ma in una dichiarazione rilasciata ieri sera, Netanyahu ha detto: “Se dobbiamo restare da soli, saremo soli. Se necessario, combatteremo con le unghie. Ma abbiamo molto più che le unghie”.

07:10 In rapporto Blinken previste critiche a Israele

Si prevede che il segretario di Stato americano Antony Blinken presenterà questa settimana un rapporto al Congresso che criticherà Israele ma alla fine concluderà che l’amministrazione Biden ha accettato assicurazioni da Gerusalemme sul fatto che l’IDF sta usando armi americane in conformità con il diritto internazionale. Lo riporta il Times of Israel citando Axios.Citando tre funzionari statunitensi, il sito di notizie afferma che il rapporto di Blinken potrebbe essere presentato già oggi.Il rapporto sull’uso delle armi da parte di Israele e di altri sei Paesi coinvolti in diversi conflitti armati, che sarà reso pubblico, era originariamente previsto per l’8 maggio, ma il Dipartimento di Stato ha richiesto una proroga. Il rapporto fa parte di una nuova politica istituita dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden a febbraio che richiede ai destinatari degli aiuti esteri di fornire garanzie scritte che stanno utilizzando tali aiuti in conformità con il diritto internazionale, e che non ostacolano la fornitura di aiuti umanitari. 

07:00 Ambasciatore Israele: “Da Usa su armi messaggio sbagliato”

L’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti ha detto che la decisione del presidente americano Joe Biden di bloccare le armi da Israele per l’operazione pianificata a Rafah invia il “messaggio sbagliato” al gruppo militante di Hamas e ai nemici del paese. Lo riportano i media locali. “Questo è davvero un peccato”, ha detto l’ambasciatore Michael Herzog in un webinar del Carnegie Endowment for International Peace. “Invia il messaggio sbagliato a Hamas e ai nostri nemici nella regione. Ci mette in un angolo perché dobbiamo affrontare Rafah in un modo o nell’altro”, ha aggiunto Herzog.

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