Ma il premier albanese smentisce la "telefonata furiosa" al dirigente Rai Paolo Corsini

Il primo ministro albanese Edi Rama all’attacco della trasmissione Report di Rai3 dopo la puntata di domenica 21 aprile dedicata all’Albania e all’accordo con l’Italia in tema di centri per i migranti. “Mia nonna che mi ha insegnato l’italiano mi diceva spesso che errare è umano ma perseverare è diabolico. A ricordarmelo adesso è questo ulteriore passo falso di ‘Report’, il cui conduttore clamorosamente persevera con le stesse falsità già contenute nella schifosa puntata sull’Albania”, ha scritto il premier di Tirana in un post su X. “Per rispetto del Servizio Pubblico e anche per un obbligo verso la dignità degli autori di questa sbagliatissima puntata di Report, provo per il momento a credere che comunque tutto questo accanimento per attaccare Giorgia Meloni a spese dell’Albania non è stato un peccato in malafede verso il mio paese e che anche l’importazione delle calunnie dall’Albania verso l’Italia (coinvolgendo negli affari del Servizio Pubblico addirittura le calunnie su mio fratello contro le quali lui aveva già sporto querela e aspetta la parola della giustizia albanese) è avvenuta solo come frutto di una insostenibile leggerezza dell’essere che sempre più spesso nei tempi odierni travolge sciaguratamente il potere nobile dell’informazione e trasforma il mondo del diritto di liberta d’informazione in un mondo di oppressione delle liberta e dei diritti umani“, ha proseguito Rama invitando il conduttore Sigfrido Ranucci a “non perseverare nell’erroraccio di quella orribile puntata, ma semplicemente di chiudere questa pagina ingloriosa, possibilmente pubblicando anche questo mio piccolo contributo alla salute del Servizio Pubblico italiano”. Il premier albanese, inoltre, in una dichiarazione rilasciata a Shqiptarja.com, ha smentito la notizia riportata dai media italiani secondo cui avrebbe avuto una telefonata “furiosa” con il dirigente Rai Paolo Corsini in merito all’inchiesta di Report. “Non c’è stata alcuna telefonata furiosa”, afferma Rama definendo l’inchiesta “un episodio vergognoso di denigrazione dell’Albania“. 

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