Lo riferisce Al Jazeera, citando giornali locali, aggiungendo che un portavoce di Hamas si trova nella struttura medica

Le forze armate israeliane hanno circondato e aperto il fuoco contro l’ospedale al-Shifa di Gaza. Lo riferisce Aljazeera citanto fonti locali, aggiungendo che secondo un portavoce militare i combattenti di Hamas si sono raggruppati all’interno della struttura medica. In un comunicato di Hamas si legge che le truppe israeliane pesantemente armate, accompagnate da droni e carri armati, hanno lanciato l’offensiva nelle prime ore dell’alba di lunedì e hanno iniziato a sparare all’interno del complesso, minacciando la vita di migliaia di persone. Intanto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è impegnato a procedere con un attacco di terra a Rafah a Gaza, mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz mette in guardia contro un attacco alla città meridionale, dove si stanno rifugiando più di un milione di civili palestinesi.  

Il Ministero della Sanità di Gaza afferma che circa 30.000 persone, tra cui civili sfollati, pazienti feriti e personale medico, sono intrappolate all’interno del complesso medico di al-Shifa in mezzo all’assalto di Israele. Secondo quanto si legge su Aljazeera in un messaggio in inglese su Telegram, si legge che chiunque “tenta di muoversi viene preso di mira dai proiettili dei cecchini e dai quadricotteri”.

Il ministero ha aggiunto che il raid in corso ad al-Shifa è il quarto in Israele dal 7 ottobre. Il ministero ha inoltre affermato che il raid, iniziato alle 2 del mattino ora locale (00:00 GMT), ha provocato un non precisaro “numero di martiri e feriti”. C’erano veicoli israeliani all’interno del cortile dell’ospedale e che le forze israeliane hanno lanciato missili e aperto il fuoco contro l’edificio chirurgico specializzato di al-Shifa.

Il presidente Biden, intanto, ha parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per discutere gli ultimi sviluppi in Israele e Gaza, compresa la situazione a Rafah e gli sforzi per aumentare l’assistenza umanitaria a Gaza. Lo riferisce la Casa Bianca. Il colloquio è durato circa 45 minuti. Il premier dello Stato ebraico, tuttavia, ha ribadito di voler raggiungere tutti gli obiettivi che sono stati prefissati. 

Idf: ucciso alto esponente di Hamas

Durante l’operazione l’Idf avrebbe ucciso Fa’aq Mabhouh, capo della sicurezza interna di Hamas. Lo riporta Haaretz, citando le forze israeliane. Mabhouh era considerato responsabile, tra le altre cose, della sincronizzazione delle operazioni di Hamas nella Striscia di Gaza. 

Idf parlano di 80 arresti

Circa 80 persone, tra cui alcuni appartenenti ad Hamas, sono state arrestate dalle forze armate di Israele nel corso di una incursione nell’ospedale di al-Shifa a Gaza. Lo rende noto l’Idf israeliano – come riportato dal Jerusalem Post – spiegando che la reinvasione dell’ospedale, situato nel nord di Gaza, è iniziata intorno alle 2:30 di lunedì mattina presto e ha coinvolto un mix di fanteria regolare della divisione 162 dell’IDF, mezzi corazzati, forze speciali, Shin Bet e unità 504 di raccolta di informazioni dell’IDF. Sebbene l’IDF abbia affermato di aver colto di sorpresa un gruppo di terroristi che erano tornati ad al-Shifa, ha affermato di aver dato un avvertimento generale al personale medico locale e di aver seguito il ritorno dei terroristi da molto tempo. Più specificamente, l’IDF ha spiegato di aver pianificato l’operazione per un certo numero di giorni, aspettando il momento giusto per cogliere Hamas alla sprovvista. 

Unrwa, 400 dipendenti uccisi a Gaza e oltre 1000 feriti

“Oltre 150 nostre strutture sono state distrutte, 400 dipendenti sono stati uccisi e oltre mille sono rimasti feriti” a Gaza “a causa della guerra israeliana”. Lo ha dichiarato il Commissario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, incontrando al Cairo il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry. A riportarlo è il giornale egiziano Al Qahera. Lazzerini ha poi aggiunto che Israele “ha arrestato e maltrattato diversi dipendenti” dell’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente.

Telefonata Biden-Netanyahu, premier israeliano: “Raggiungeremo nostri obiettivi” 

Al termine della telefonata con il presidente americano, Joe Biden, il premier israeliano Beniamin Netanyahu ha pubblicato un video dove ha affermato che i due leader hanno discusso “dell’impegno di Israele nel raggiungere tutti gli obiettivi della guerra: l’eliminazione di Hamas, il rilascio di tutti i nostri ostaggi e la promessa che Gaza non rappresenterà più una minaccia per Israele”. Lo riporta il Times of Israel. Netanyahu ha sottolineato che Israele fornirà agli abitanti di Gaza “gli aiuti umanitari necessari per contribuire a raggiungere questi obiettivi”. 

Nel corso della discussione, inoltre, il capo della Casa Bianca ha chiesto al premier israeliano di inviare un “team” di funzionari a Washington per ascoltare le “preoccupazioni” statunitensi riguardo a un’operazione militare a Rafah. Lo ha detto il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, riferendo che Netanyahu ha accettato la richiesta. Un’operazione militare senza un piano adeguato per la protezione dei civili “sarebbe un errore”, ha ribadito Sullivan.

Borrell: “Accordo per sanzioni ad Hamas e coloni violenti”

“Abbiamo discusso delle sanzioni ad Hamas e abbiamo convenuto sanzioni ai coloni estremisti, accordo che non era stato possibile raggiungere nello scorso Consiglio. Questa volta è stato possibile. È stato concordato un solido compromesso a livello operativo e spero che questo proseguirà fino alla piena adozione. Quindi, è stato raggiunto l’accordo politico”. Lo ha affermato l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Esteri. 

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