Il presidente russo ha stravinto nuovamente le presidenziali nel suo Paese

Vladimir Putin, come ampiamente preventivato, ha stravinto le elezioni russe e potrà restare al Cremlino fino al 2030. Uno degli ultimi a congratularsi con lui per la vittoria è stato il leader della Corea del Nord Kim Jong-un. Lo riferisce sia l’agenzia russa Tass che quella sudcoreana Yonhap citando i media statali nordocoreani. 

In caso di un conflitto su vasta scala tra Russia e Nato, il mondo sarà “ad un passo dalla terza guerra mondiale”. Lo ha affermato il presidente russo, Vladimir Putin, parlando con i media dal suo comitato elettorale dopo la vittoria delle elezioni presidenziali. Lo riporta Ria Novosti. “Penso che tutto sia possibile nel mondo moderno, ma ho già detto, ed è chiaro a tutti, che questo porterebbe a un passo da una terza guerra mondiale su vasta scala. Penso che quasi nessuno sia interessato a questo”, ha dichiarato.

Putin: “Avanti con nuove regioni mano nella mano”

Putin ha promesso che la Russia andrà “avanti insieme, mano nella mano, con le nuove regioni” e questo renderà il Paese “più forte”. Lo ha affermato durante un evento sulla Piazza Rossa per il decimo anniversario della la riunificazione della Crimea.

Putin: “Dopo viaggio difficile Donbass si è riunito a patria”

“Il percorso degli abitanti del Donbass e della Novorossiya verso la loro patria, la Russia, è stato difficile e tragico, ma si sono uniti alla Federazione Russa e questo è un grande evento nella storia del Paese”, ha aggiunto il 71enne di San Pietroburgo. 

Putin a concerto per anniversario Crimea sulla Piazza Rossa

Intanto Putin si è recato sulla Piazza Rossa a Mosca per assistere al concerto dedicato al decimo anniversario della riunificazione della Crimea alla Russia. Il leader del Cremlino, riporta Ria Novosti, ha affermato che la Crimea “non è solo un territorio strategicamente importante, ma sono soprattutto le persone ad essere l’orgoglio del Paese”. “Non si sono mai si sono divisi con la Russia e questo è ciò che ha permesso alla Crimea di ritornare nella nostra famiglia comune”, ha concluso Putin che è andato all’evento insieme ai suoi tre avversari sconfitti nelle elezioni: “Hanno approcci diversi per raggiungere gli obiettivi nazionali, ma abbiamo un’unica patria”.

Abbas: “Grato per sostegno della Russia a diritti palestinesi”

Il presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas, si è congratulato con Vladimir Putin per aver vinto le elezioni presidenziali russe. Nel suo telegramma di congratulazioni, il presidente Abbas ha augurato a Putin di “continuare a portare a termine i nobili compiti affidatigli e di realizzare gli obiettivi e le aspirazioni sue e dell’amichevole popolo russo”. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. Abbas – si legge ancora – si è detto “orgoglioso per le relazioni di amicizia e solidarietà che uniscono i due Paesi e popoli”, e ha espresso il suo “grande apprezzamento per il sostegno della Russia ai diritti del popolo palestinese”

Kim a Putin: “Indipendenza anti-imperialista come idea comune”

L’incontro dello scorso settembre tra il presidente nordcoreano, Kim jong Un, e quello russo, Vladimir Putin, ha portato a una svolta “storica” nelle relazioni bilaterali tra Mosca e Pyongyang, che si svilupperanno all’interno di una cooperazione “strategica eterna” con “l’indipendenza antimperialista come idea comune”. Lo afferma Kim nel messaggio con cui si è cogratulato con il leader del Cremlino per la rielezione a presidente della Russia. Lo riporta l’agenzia sudocoreana Yonhap, citando la Kcna. “Sono fermamente convinto che, sotto la vostra guida energica e corretta, il popolo russo vincerà sicuramente la sfida per la realizzazione della pace e della giustizia internazionale e per la costruzione di mondo multipolare indipendente”, prosegue. “Mi unirò fermamente a voi e darò vita ad una nuova era dell’amicizia Nordcorea-Russia, che ha radici storiche, in conformità con le esigenze dei tempi e porterò avanti la realizzazione della causa della costruzione di un Paese potente”.

Ambasciata russa a Roma: “In Italia vittoria netta per Putin”

Nel voto dei cittadini russi residenti in Italia “l’attuale presidente della Federazione Russa, Vladimir Vladimirovich Putin ha ottenuto una vittoria netta e schiacciante“. E’ quanto si legge in un post pubblicato sul profilo facebook dell’Ambasciata russa a Roma. “I risultati dello spoglio dei voti nei seggi elettorali di Milano, Genova e Palermo sono analoghi e confermano che la stragrande maggioranza dei cittadini russi in Italia ha sostenuto la candidatura di Vladimir Putin alle elezioni per la Presidenza della Federazione Russa”, viene spiegato ancora. In totale 4.535 russi hanno votato in Italia. Nel dettaglio: a Roma hanno votato 1.560 persone, a Milano 2.247, a Genova 532 e a Palermo 196.

Modi: “Congratulazioni, rafforzare partenariato”

A fare gli auguri al leader del Cremlino è stato anche il premier indiano Narendra Modi. “Sentite congratulazioni a Vladimir Putin per la sua rielezione a presidente della Federazione Russa. Non vediamo l’ora di lavorare insieme per rafforzare ulteriormente il collaudato partenariato strategico speciale e privilegiato tra India e Russia negli anni a venire”, ha scritto su X il leader indiano. 

Cremlino: “Nessun negoziato su scambio prigionieri”

Sul possibile scambio tra prigionieri che avrebbe potuto coinvolgere Alexei Navalny non si sono svolti negoziati. Lo ha chiarito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, spiegando il senso delle affermazioni del presidente russo, Vladimir Putin, che si era detto favorevole alla possibilità di uno scambio quando era venuto a conoscenza di questa idea. “Il presidente Putin ieri non ha confermato che si sono svolti dei negoziati. Probabilmente non lo avete ascoltato attentamente”, ha osservato Peskov. “Ha detto che una persona ha avanzato un’idea sullo scambio di Navalny, alla quale potenzialmente era d’accordo, e ha immediatamente informato la persona che ha avanzato tale idea al riguardo. Putin non ha detto che si sono svolte trattative su questo argomento”, ha aggiunto il portavoce. 

Sul tema sono intervenuti anche gli Stati Uniti. Il nome di Alexei Navalny non è “mai stato sollevato” dai funzionari russi per un possibile scambio di prigionieri. Lo ha riferito il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan in un briefing alla Casa Bianca.

Cremlino: “Yulia Navalnaya non capisce più la Russia”

 Yulia Navalnaya, moglie di Alexei Navalny, e gli altri oppositori russi che si sono trasferiti all’estero hanno smesso di comprendere il loro Paese di origine. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass. “Ci sono molte persone che vivono” all’estero “e che hanno già completamente divorziato dalla loro patria – ha spiegato Peskov – Yulia Navalnaya appartiene sempre più al campo di quelle persone che stanno perdendo le loro radici, perdendo i legami con la madrepatria, perdendo la comprensione della Patria e smettendo di sentire il polso del proprio Paese”. 

Borrell: “No elezioni libere ed eque, faremo dichiarazione a 27”

Abbiamo visto le elezioni russe e ci sraà una dichiarazione dei 27 che verrà emessa dopo il Consiglio. Ciò che voglio anticipare è che queste non sono state elezioni libere ed eque. Nessuna osservazione dell’Osce, ambiente altamente limitato – per dirlo in modo diplomatico – queste elezioni sono state basate su pressioni e intimidazioni e sul fatto di essersi tenute anche nel territorio ucraino occupato illegalmente”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari Esteri. 

Oltre alla Corea del Nord anche la Cina si congratula

La Cina si è congratulata con Vladimir Putin per la sua rielezione come presidente della Russia. Lo riporta Ria Novosti, citando una nota del ministero cinese degli Esteri. “Siamo fiduciosi che i rapporti tra la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese continueranno a svilupparsi”, afferma il dicastero di Pechino.

Come si sono svolte le elezioni

Gli altri tre candidati iscritti alla corsa hanno raccolto solamente le briciole. Nikolai Kharitonov, rappresentante del partito comunista, ha ottenuto attorno al 3,8% dei consensi, ancora più bassa la percentuale di Vladislav Davankov e Leonid Slutsky. L’affluenza complessiva ha superato il 74% degli aventi diritto. Un plebiscito atteso nonostante le proteste, che Mosca ha bollato come “atti vandalici”, e i fermi che si sono registrati nei tre giorni della votazione. I tentativi dell’Occidente di interrompere il voto alle elezioni presidenziali russe “sono andati sprecati” ha commentato il ministero degli Esteri di Mosca, anche “nelle zone in prima linea”. Il ministero degli Interni russo ha reso noto di non aver registrato “nessuna violazione che possa influenzare i risultati delle elezioni presidenziali”.

Vladimir Putin in tarda serata si è presentato presso il suo comitato elettorale. “Ora saremo più forti ed efficaci”, ha detto il leader del Cremlino spiegando che il risultato elettorale conferma “la fiducia” e la “speranza” del popolo russo nel suo operato. “Siamo tutti un’unica squadra. La fonte del potere è il popolo russo”, ha affermato ancora precisando che la Russia non può essere initimidita. “Nessuno è mai riuscito a farlo e nessuno ci riuscirà mai”, ha detto Putin. Dure le reazioni da parte degli avversari di Mosca. Vladimir Putin è “malato di potere e sta facendo tutto il possibile per governare per sempre”, ha commentato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, secondo cui “non c’è male” che il leader del Cremlino “non commetterà per prolungare il suo potere”.

Netto anche il commento degli Stati Uniti. “Le elezioni presidenziali in Russia ovviamente non sono libere né giuste” visto che Vladimir Putin ha “imprigionato gli oppositori politici e impedito ad altri di candidarsi contro di lui”, ha affermato la Casa Bianca. “Le elezioni in Russia non sono state né libere né regolari ed hanno riguardato anche territori ucraini occupati illegalmente”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Di svolgimento “illiberale” della consultazione elettorale ha parlato il primo ministro britannico David Cameron mentre il ministro degli Esteri dell’Estonia ha detto che il posto di Vladimir Putin “è davanti alla Corte penale internazionale dell’Aia”.

A mezzogiorno ora di Mosca di domenica è andata in scena anche la protesta ‘mezzogiorno contro Putin’ lanciata da Yulia Navalnaya, vedova del dissidente Alexei Navalny, che aveva invitato tutti gli elettori in disaccordo con le politiche del Cremlino a recarsi contemporaneamente alle urne alle stessa ora. Lunghe file si sono verificate in alcuni seggi in Russia e soprattutto in quelli allestiti presso le ambasciate all’estero. La stessa Navalnaya ha partecipato alla protesta a Berlino insieme a centinaia di manifestanti. La vedova si è poi recata al seggio allestito nella capitale tedesca per votare. “Naturalmente ho scritto il nome Navalny”, ha dichiarato ai cronisti che l’attendevano una volta esaurite le operazioni di voto. Così come nei due giorni precedenti in tutta la Russia si sono verificati fermi e arresti. Secondo il ministero degli Interni di Mosca complessivamente nella tre giorni elettorale sono stati aperti 61 procedimenti penali mentre le segnalazioni di possibili violazioni sono state circa 1.400. Vladimir Putin ha sottolineato come l’appello di Navalnaya non abbia avuto “alcun effetto” sulle esito della tornata elettorale e ha rivelato di essere stato “favorevole” all’inserimento di Alexeni Navalny in uno scambio di prigionieri “a condizione che non tornasse in Russia”. Il dissidente però è morto in un carcere in Siberia prima che la trattativa andasse in porto. 

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