L'intervista a Kaja Kallas, che parla anche di Ucraina: "Se non difendiamo Kiev, dobbiamo preoccuparci"

Intervista alla prima ministra dell’Estonia, Kaja Kallas.Il lavoro del presidente del Consiglio europeo è quello di riunire tutti, quindi c’è davvero bisogno di una persona che sia in grado di scendere a compromessi e trovare soluzioni. Sicuramente Mario Draghi ha dimostrato di saperlo fare, ma ci sono altre persone che verranno proposte anche da diversi partiti politici. Quindi dobbiamo aspettare fino a giugno dopo le elezioni per condurre queste discussioni in modo più approfondito” ha detto a LaPresse. “Con Mario Draghi mi è davvero piaciuto lavorare al Consiglio europeo. È un uomo molto saggio e davvero in grado di trovare soluzioni diverse per problemi diversi – ha rimarcato Kallas -, gli sono davvero affezionata. Ma sono anche molto affezionata a Ursula von der Leyen, che credo abbia fatto un ottimo lavoro come presidente della Commissione europea. Quindi aspettiamo i risultati del Parlamento europeo e poi avremo trattative intense, penso che sia positivo avere molti buoni candidati”.

“È un grande complimento per me e per il mio Paese che il mio nome sia stato menzionato in relazione a diversi incarichi, ma in questo momento sono la prima ministra dell’Estonia – ha detto ancora Kallas -. In politica naturalmente le cose possono cambiare nel giro di giorni o settimane, quindi non sappiamo cosa porterà il futuro. Quello che voglio sottolineare è che in realtà non abbiamo visto molti rappresentanti dell’Europa dell’Est nelle posizioni di vertice, e penso che sia sbagliato. Dovrebbe essere più geograficamente equilibrato, e quindi sicuramente sono sempre favorevole a sostenere persone provenienti dalla nostra regione che si candidino. Ma ovviamente tutto dipende da come saranno i risultati elettorali, questo è un altro argomento”.

Il conflitto in Ucraina

“La Russia non ha cambiato i suoi obiettivi, il primo è colonizzare l’Ucraina e il secondo è riscrivere l’architettura della sicurezza europea. Se non facciamo abbastanza per aiutare l’Ucraina a vincere questa guerra, allora dobbiamo preoccuparci di chi sarà il prossimo o di dove andrà a finire la guerra. Se saremo in grado di aiutarli abbastanza affinché possano difendersi e respingere la Russia nel suo territorio, allora non dovremo preoccuparci di chi sarà il prossimo”. Lo ha dichiarato a LaPresse la prima ministra dell’Estonia Kaja Kallas, rispondendo a una domanda sulla minaccia di un attacco russo contro la Nato e i paesi baltici e le parole di Ursula von der Leyen secondo cui una guerra “non è impossibile”. “In Europa abbiamo paesi diversi con democrazie diverse e opinioni pubbliche diverse, ma penso che la cosa più importante sia che tutti abbiano capito che dobbiamo avere la vittoria dell’Ucraina come obiettivo. Dobbiamo quindi fare del nostro meglio affinché l’Ucraina riesca a respingere la Russia”, ha aggiunto Kallas sull’ipotesi del presidente francese Emmanuel Macron di non escludere l’invio di truppe occidentali in Ucraina, “dobbiamo essere in grado di discutere apertamente a porte chiuse tutti i diversi argomenti”.

Quanto alle elezioni presidenziali russe del 15-17 marzo “non voglio usare la parola elezione per la nomina di Putin. Non sono le elezioni come le conosciamo. Stanno giocando a questo gioco di dire ‘abbiamo le elezioni’, ma la Russia non è un paese democratico e non sarà un paese democratico dopo queste cosiddette elezioni” ha detto Kallas. “Sono totalmente d’accordo con lo storico Timothy Snyder, che ha detto che un paese, per diventare migliore, deve perdere la sua ultima guerra coloniale. La Russia non ha mai perso la sua ultima guerra coloniale e sta combattendo, si spera, l’ultima guerra coloniale in Ucraina. Spetta a noi assicurarci che questa sia l’ultima guerra coloniale, solo allora potremo vedere i cambiamenti. Perché, se le persone ammirano i dittatori, non c’è ostacolo a diventarlo o a sottomettersi a uno di loro, quindi non ci sarà alcun cambiamento se questa aggressione dà i suoi frutti”, ha sottolineato la premier.

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