Londra annuncia sanzioni per sei persone a capo della colonia penale 'Polar Wolf' dov'è morto l'oppositore russo

Il dissidente russo Alexei Navalny, morto in carcere venerdì, è stato ucciso “con un pugno al cuore”. È quanto afferma al Times, l’attivista per i diritti umani, Vladimir Osechkin, fondatore dell’ong Gulag.net. Navalny sarebbe stato lasciato per ore a temperature sotto lo zero perché si indebolisse, prima di essere colpito con una classica tecnica del Kgb. Una fonte che lavora alla colonia penale in cui era detenuto l’oppositore, ha confermato che i lividi trovati sul suo corpo sono compatibili con la tecnica nota anche come del “pugno unico”.

Fissata per 4 marzo udienza su rilascio corpo 

È stata fissata per il 4 marzo l’udienza a porte chiuse in merito alla causa intentata dalla madre di Alexei Navalny, Lyudmila Navalnaya, presso un tribunale della città artica di Salekhard per contestare il rifiuto dei funzionari di rilasciare il corpo del figlio, morto in carcere venerdì. La donna sta cercando di recuperare il cadavere del figlio da sabato, dopo la sua morte in una colonia penale nell’estremo nord della Russia. Il team di Navalny ha riferito che non è riuscita a scoprire dove questo sia custodito.

Londra annuncia sanzioni per capi colonia penale dov’è morto

Il governo britannico ha annunciato sanzioni per sei persone a capo della colonia penale ‘Polar Wolf’ dov’è morto Alexei Navalny. Lo riporta Sky News Uk, sottolineando che le misure di ritorsione comprendono il congelamento dei beni e il divieto di entrare sul territorio britannico. Tra i sanzionati c’è anche Vadim Konstantinovich Kalinin, che ha supervisionato il campo di prigionia IK-3 dove Navalny è stato tenuto in isolamento per un massimo di due settimane alla volta. Il governo del Regno Unito ha chiesto che il corpo di Navalny venga restituito alla sua famiglia e che venga avviata un’indagine trasparente sulla sua morte.”È chiaro che le autorità russe hanno visto Navalny come una minaccia e hanno cercato ripetutamente di metterlo a tacere”, ha affermato il ministro britannico degli Esteri, David Cameron. “I responsabili del trattamento brutale di Navalny non dovrebbero illudersi: li riterremo responsabili”, ha aggiunto.

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