Il premier Netanyahu alla Abc: "Ordinata l'evacuazione di centinaia di migliaia di civili dalla città di Gaza". 2 ostaggi uccisi e 8 feriti negli ultimi raid di Tel Aviv

Sono 25 le persone rimaste uccise nelle scorse ore nel bombardamento di una casa a est di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano. Lo rende noto Al Jazeera. Intanto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in un’intervista a Abc News, ha detto di aver ordinato alle forze di difesa israeliane di pianificare l’evacuazione di centinaia di migliaia di persone dalla città meridionale dell’enclave palestinese.

“Lo faremo garantendo un passaggio sicuro alla popolazione civile in modo che possa andarsene”. E ha aggiunto: “Questo fa parte del nostro sforzo bellico per tenere i civili fuori pericolo. Fa parte dello sforzo di Hamas per mantenerli in pericolo”. Il primo ministro israeliano ha spiegato che l’offensiva è fondamentale per sconfiggere Hamas: “Coloro che dicono che in nessun caso dovremmo entrare a Rafah, in pratica dicono di perdere la guerra“.

Quando gli è stato chiesto dove dovrebbero andare i civili, Netanyahu ha risposto: “Le aree che abbiamo ripulito a nord di Rafah, ce ne sono molte. Ma stiamo elaborando un piano dettagliato per farlo“.

Netanyahu: “Vittoria a portata di mano, Rafah ultimo bastione Hamas”

“La vittoria è a portata di mano. Lo faremo. Prenderemo i restanti battaglioni terroristici di Hamas e Rafah, che è l’ultimo bastione”. Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista a Abc News. “Lo faremo garantendo un passaggio sicuro alla popolazione civile in modo che possa andarsene”, ha sottolineato Netanyahu respingendo i timori internazionali sulla potenziale catastrofe nel colpire una città con oltre un milione di palestinesi sfollati. 

Hamas, 2 ostaggi uccisi e 8 feriti in ultimi raid Israele

Le Brigate Al-Qassam di Hamas hanno reso noto su Telegram che “il continuo bombardamento sionista della Striscia nelle ultime 96 ore ha provocato l’uccisione di 2 prigionieri e il ferimento grave di altri 8, le cui condizioni stanno diventando sempre più critiche a causa dell’impossibilità di fornire loro le cure adeguate. Il nemico ha la piena responsabilità della vita di questi individui feriti nel mezzo dei bombardamenti e delle aggressioni in corso”.

Hamas: “Offensiva a Rafah farà saltare negoziati per ostaggi” 

Un’eventuale offensiva di terra israeliana a Rafah farà “saltare” i negoziati per lo scambio di ostaggi. Lo ha dichiarato da un alto funzionario di Hamas, come ha riferito il canale televisivo Aqsa, gestito dal gruppo palestinese, citato da Sky News. Da settimane sono in corso colloqui tra Hamas e Israele attraverso i mediatori del Cairo, per cercare di raggiungere una tregua e un accordo per lo scambio di ostaggi, ma un’alta figura all’interno del gruppo militante ha suggerito che i progressi saranno azzerati se Israele attaccherà Rafah. 

Hamas: “In corso negoziati per la tregua”

Mohammed Nizal, una figura di spicco di Hamas, ha detto ad Al Jazeera che sono in corso colloqui per raggiungere una tregua, nei quali il movimento chiede “il minimo” quando si tratta delle loro richieste. “Netanyahu vuole che la guerra continui per restare al potere e non vuole perdere la sua coalizione di destra”, ha detto Nizal, “vuole continuare a combattere fino alle elezioni americane di novembre affinché vinca Trump”.

Gallant: “Più entriamo a fondo a Gaza, più vicino accordo su ostaggi”

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha sottolineato che le operazioni militari israeliane a Gaza, compreso l’ingresso nei “luoghi più sensibili di Hamas”, consentono all’esercito israeliano di utilizzare l’intelligence di Hamas per colpire le sue infrastrutture militari e aumentare la pressione per un accordo per la restituzione degli ostaggi. Gallant ha fatto le sue osservazioni in occasione di una mostra dell’IDF in una base militare nel sud di Israele, dove sono stati esposti documenti e armi di Hamas ritrovati a Gaza. “Siamo entrati nei luoghi più sensibili di Hamas e stiamo usando le loro informazioni contro di loro. Stiamo usando le loro armi e le facciamo saltare in aria sul campo, tutte queste cose sono il risultato del nostro approfondimento e del nostro ingresso nel cuore delle capacità di Hamas”, ha detto Gallant, “più approfondiamo questa attività e più ci avviciniamo a un accordo realistico per la restituzione degli ostaggi”.

Israele attacca infrastrutture di Hezbollah nel sud del Libano 

Attacchi dell’esercito israeliano contro diversi siti di Hezbollah nel sud del Libano. Lo ha reso noto l’IDF sul suo profilo X. Jet da combattimento hanno colpito a Marwahin, incluse una postazione per il lancio di razzi e altre infrastrutture utilizzate dal gruppo, secondo quanto afferma l’IDF. A Ramyah, Yaroun e Chihine, l’IDF afferma invece di aver colpito un posto di osservazione, un edificio e altre infrastrutture di Hezbollah. L’IDF ha inoltre reso noto di aver aperto il fuoco contro un sospetto nell’area di Kafr Kila, nel sud del Libano.

Unicef, civili a Rafah devono essere protetti

La direttrice esecutiva dell’UNICEF Catherine Russell ha dichiarato che i civili a Rafah devono essere protetti perché non hanno un posto dove andare. “Rafah è uno dei luoghi più densamente popolati della terra, brulicante di bambini e famiglie, alcuni già sfollati più volte a causa della guerra a Gaza”, ha dichiarato in un post sul suo profilo X. “Circa 1,3 milioni di civili sono costretti in un angolo, vivono per strada o in rifugi.Devono essere protetti. Non hanno un posto sicuro dove andare”, ha aggiunto Russell. 

Pressioni Egitto su Hamas, ‘accordo in 2 settimane o operazione a Rafah’ 

L’Egitto, tra i principali mediatori nei negoziati per la guerra in Medioriente, ha avvertito Hamas che dovrà raggiungere un accordo di tregua con Israele entro due settimane, altrimenti Israele avvierà l’operazione a Rafah. Lo riporta il Wall Street Journal. Il Cairo ospiterà colloqui per un accordo martedì, ai quale prenderanno parte Israele, Stati Uniti e Qatar. 

Al Jazeera, Egitto ha completato muro di 14 km al confine con Gaza 

Alcune immagini satellitari scattate tra il 22 novembre 2023 e il 15 gennaio, verificate da Al Jazeera, mostrano come l’Egitto abbia rafforzato la sicurezza al confine con la Striscia di Gaza istituendo diversi posti di blocco. Il 23 novembre le autorità egiziane hanno iniziato a completare la costruzione di una vecchia barriera di terra parallela al confine, a circa 200 metri di distanza dalla recinzione di separazione. Immagini scattate il 3 dicembre mostrano che le autorità hanno completato la parte rimanente della barriera, lunga 3,5 km, portando la lunghezza totale della barriera a 14 km lungo l’intero settore di confine. Immagini del 22 novembre mostrano anche che è iniziata la costruzione di un nuovo muro di cemento lungo il vecchio muro. Il 15 gennaio, le immagini hanno mostrato che i macchinari avevano terminato la costruzione del muro, raggiungendo una lunghezza di circa 14 km. 

Hamas, a Gaza 28.176 morti e oltre 67mila feriti

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, afferma che il bilancio delle vittime palestinesi nella Striscia dall’inizio della guerra ha raggiunto i 28.176 morti. Sono invece 67.784 i feriti. Lo riporta il Times of Israel.

Trovati manoscritti leader Hamas Sinwar in tunnel Gaza

Documenti manoscritti che si sospetta siano stati redatti dal leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar sono stati scoperti in un tunnel in cui si era nascosto. Lo ha riferito la radio militare israeliana, citata da The Times of Israel. La settimana scorsa, il ministro della Difesa Yoav Gallant aveva dichiarato che le truppe dell’IDF avevano “trovato materiali significativi nei luoghi in cui Sinwar era stato di recente”, ma non aveva menzionato i documenti scritti a mano. 

Comunità ebraica Roma, lanciati messaggi politici senza contraddittorio

“È strano ed è anche molto triste che nessuno tra gli organizzatori, gli autori o gli artisti del Festival di Sanremo abbia avvertito la necessità morale di trovare un momento, uno spazio anche piccolo per ricordare e dedicare un pensiero a Nir Forti, il giovane italo-israeliano di 29 anni che proprio per amore della musica, soltanto perché si trovava al disgraziato Nova Music Festival nel deserto, insieme a centinaia di altri ragazzi e ragazze, molti tuttora ostaggi, è stato barbaramente ucciso dai terroristi di Hamas. Questo ci saremmo aspettati, invece di vedere chi si approfittava di Sanremo per lanciare messaggi politici senza contraddittorio”. È quanto dichiara Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma.

Schlein: “Chiamerò Meloni per Gaza, si attivi per pace”

In Medioriente “la situazione è più che drammatica: bisogna fermare Netanyahu e l’attacco a Rafah per evitare un’ulteriore ecatombe oltre alla strage di civili che è già in corso da troppe settimane a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato, lo chiediamo da mesi. Chiamerò Giorgia Meloni perché è necessario che il governo si attivi“. Così la segretaria del Pd Elly Schlein intervistata dal Corriere della Sera. “Non abbiamo visto fin qui un’iniziativa diplomatica e politica all’altezza della tradizione italiana e occorre che l’Italia invece faccia la sua parte per porre fine a questo massacro di civili e per riprendere un dialogo sulla soluzione politica dei due popoli due stati”.Quanto sta avvenendo “è una violazione costante del diritto internazionale e del diritto umanitario a cui non possiamo assistere in silenzio. Chiamerò Meloni per sollecitarla: se il governo mette in campo un’iniziativa per la pace in Medio Oriente, noi ci siamo”.

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