Oltre 200 sono rimaste ferite nell'attacco più mortale nel Paese dalla Rivoluzione del 1979

Due bombe, esplose a circa venti minuti di distanza, mentre la folla si stava radunando nei pressi della tomba del generale Qassem Soleimani, in Iran, hanno ucciso oltre 100 persone. Altre 200 sono rimaste ferite in quello che è stato l’attacco più mortale nel Paese dalla Rivoluzione islamica del 1979. Le esplosioni sono avvenute nella città di Kerman, a circa 820 chilometri a sud-est della capitale Teheran, a quattro anni dalla morte del capo della Forza Quds della Guardia Rivoluzionaria, ucciso dagli Usa in un attacco con droni nel gennaio del 2020.

Le autorità iraniane hanno parlato di “attacco terroristico” e il presidente Raisi ha garantito che i responsabili verranno “identificati e puniti”. Al momento nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità dell’attacco che è avvenuto in un momento di estrema tensione nella regione. Ieri in Libano è stato ucciso il vice capo dell’ufficio politico di Hamas, Saleh Al-Arouri, omicidio per il quale sia il gruppo palestinese che Hezbollah, entrambi vicini all’Iran, hanno accusato Israele. Raisi non ha sollevato accuse per l’attentato a Kerman mentre il primo vicepresidente, Mohammad Mokhber, secondo quanto riportato da un media locale avrebbe puntato il dito contro il “regime sionista“. Anche i ribelli Houthi, che dallo Yemen stanno lanciando attacchi contro le navi che attraversano il Mar Rosso, hanno cercato di collegare le esplosioni in Iran al “sostegno” di Teheran “alle forze di resistenza in Palestina e in Libano”. “Tutti i tentativi dell’America e di Israele di destabilizzare la sicurezza dell’Iran falliranno”, ha affermato il portavoce Abdel-Salam.

L’Unione europea ha condannato “con la massima fermezza l’attacco” e ha espresso “la propria solidarietà al popolo iraniano”, e lo stesso ha fatto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. L’Iran ha diversi nemici che potrebbero essere dietro l’attentato, tra cui gruppi di esuli, organizzazioni militanti e attori statali. Israele ha compiuto attacchi in Iran per il suo programma nucleare, ma ha condotto omicidi mirati e non bombardamenti di massa. Gruppi estremisti sunniti, tra cui lo Stato Islamico, hanno condotto in passato attacchi su larga scala che hanno ucciso civili nell’Iran a maggioranza sciita, anche se non nella relativamente pacifica Kerman.

Negli ultimi anni l’Iran ha poi assistito a proteste di massa, tra cui quelle per la morte della 22enne Mahsa Amini nel 2022. Il Paese è stato anche preso di mira da gruppi di esuli in attacchi che risalgono ai disordini della Rivoluzione islamica del 1979. L’Iran stesso ha armato gruppi militanti nel corso dei decenni, tra cui Hamas, la milizia sciita libanese Hezbollah e i ribelli Houthi. Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha definito le vittime di Kerman “martiri che sono morti sulla stessa strada, causa e battaglia che è stata guidata da” Soleimani. Il presidente russo Vladimir Putin ha definito l’attacco “scioccante nella sua crudeltà e cinismo”, mentre il leader turco Recep Tayyip Erdogan ha condannato gli “odiosi attacchi terroristici”.

Il ministro dell’Interno iraniano, Ahmad Vahidi, ha affermato che la prima bomba è stata fatta esplodere intorno alle 15.00 e l’altra è esplosa circa 20 minuti dopo. La seconda esplosione, ha aggiunto, ha ucciso e ferito il maggior numero di persone. L’attacco è avvenuto mentre centinaia di persone si radunavano per rendere omaggio a Soleimani, che è stato l’architetto delle attività militari regionali dell’Iran ed è acclamato come un’icona nazionale tra i sostenitori della teocrazia iraniana. Relativamente sconosciuto fino all’invasione statunitense dell’Iraq nel 2003, la popolarità di Soleimani è cresciuta dopo che gli ufficiali americani ne hanno chiesto l’uccisione per il suo aiuto nell’armare i militanti con bombe che hanno ucciso e mutilato le truppe statunitensi. Un decennio e mezzo dopo, Soleimani era diventato il comandante iraniano più riconoscibile sul campo di battaglia. Un attacco con un drone lanciato dall’amministrazione Trump ha ucciso poi il generale nel 2020, nell’ambito dell’escalation di incidenti che ha seguito il ritiro unilaterale degli Usa dall’accordo sul nucleare iraniano.

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