Il premier israeliano: "L'unico modo per liberare i nostri ostaggi è sconfiggere Hamas"

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha personalmente ringraziato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e “ha espresso il suo apprezzamento per la posizione degli Stati Uniti nel Consiglio di Sicurezza” dell’Onu e avere contribuito ad una risoluzione che rafforzi l’assistenza umanitaria per i palestinesi a Gaza ma non richieda il cessate il fuoco. Lo riportano i media israeliani. Stando a quanto riferito, due hanno discusso, durante una lunga telefonata ieri, del ridimensionamento dell’offensiva israeliana a Gaza ma Biden non ha chiesto un cessate il fuoco

Netanyahu: “Non ci fermeremo finché non avremo vinto”

“Stiamo facendo tutto il possibile per proteggere le vite dei nostri soldati. Ma c’è una cosa che non faremo: non ci fermeremo finché non avremo vinto”. Lo ha ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione ai media. Lo riporta Haaretz. “L’unico modo per liberare i nostri ostaggi è sconfiggere Hamas e garantire che Gaza non costituisca più una minaccia per Israele”, ha aggiunto.

Missili Houthi nel Mar Rosso

Due missili antinave Houthi sono stati lanciati il 23 dicembre nel Mar Rosso dall’area dello Yemen controllata dagli Houthi. Lo riporta lo United States Central Command (Centcom), Comando unificato delle forze armate degli Stati Uniti. “Il 23 dicembre – viene riferito sul profilo X – due missili balistici antinave Houthi sono stati lanciati sulle rotte marittime internazionali nel Mar Rosso meridionale dalle aree dello Yemen controllate dagli Houthi. Nessuna nave ha riferito di essere stata colpita dai missili balistici”. “Tra le 15 e le 20 (ora di Sanaa), la Uss Laboon (DDG 58) – viene riportato – stava pattugliando il Mar Rosso meridionale nell’ambito dell’operazione Prosperity guardian (OPG) e ha abbattuto quattro droni aerei senza pilota provenienti dalle aree controllate dagli Houthi nello Yemen che erano in arrivo sulla Uss Laboon . Non ci sono stati feriti o danni. Verso le 20 (ora di Sanaa), il Comando Centrale delle Forze Navali statunitensi ha ricevuto segnalazioni da due navi nel Mar Rosso meridionale che erano sotto attacco. La M/V Blaamanen, una petroliera/chimica battente bandiera norvegese, di proprietà e gestita, ha segnalato il quasi incidente di un drone da attacco unidirezionale Houthi senza feriti o danni riportati. Una seconda nave, la M/V Saibaba, una petroliera battente bandiera indiana di proprietà del Gabon, ha riferito di essere stata colpita da un drone d’attacco unidirezionale senza riportare feriti. La Uss Laboon (DDG 58) ha risposto alle chiamate di soccorso provenienti da questi attacchi. Questi attacchi rappresentano il 14° e il 15° attacco contro navi commerciali da parte di militanti Houthi dal 17 ottobre”. 

Nave colpita da drone iraniano

Una nave cisterna che operava nell’Oceano Indiano è stata colpita ieri da un drone iraniano. Lo ha riferito un funzionario del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Si tratta del settimo attacco iraniano contro navi commerciali dal 2021. “La motonave Chem Pluto, una nave cisterna chimica battente bandiera della Liberia, di proprietà giapponese e operante nei Paesi Bassi, è stata colpita oggi intorno alle 10 ora locale (6 GMT) nell’Oceano Indiano, a 200 miglia nautiche dalla costa del L’India, con un drone d’attacco unidirezionale lanciato dall’Iran”, viene riportato in una nota. Un drone d’attacco unidirezionale, viene ricordato, è progettato per colpire il suo bersaglio. “Non ci sono state vittime e l’incendio a bordo della nave è stato spento”, ha precisato il funzionario.  “Nessuna nave della Marina americana era nelle vicinanze”, si legge nella nota, dove viene riferito che il Comando Centrale delle Forze Navali stava comunicando con la nave colpita. La guardia costiera indiana ha pubblicato sui social media che a bordo ci sono 21 membri dell’equipaggio e che “la nave ha iniziato a dirigersi verso Mumbai”. L’attacco nell’Oceano Indiano arriva in un momento in cui i ribelli Houthi dello Yemen sostenuti dall’Iran hanno lanciato più di 100 attacchi contro una dozzina di navi commerciali e mercantili in transito nel Mar Rosso nelle ultime quattro settimane, secondo quanto riferito in precedenza dalla Cnn. 

Sale a 20.424 morti il bilancio nella Striscia

Sale a 20.424 morti il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza a partire dal 7 ottobre, giorno in cui è iniziato il conflitto tra Israele e Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, secondo cui solo nelle ultime 24 ore sono decedute 166 persone. Sono inoltre almeno 54.036 le persone rimaste ferite. 

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