Tre candidati tentano la sfida al presidente che guida il Paese da 9 anni

Al via in Egitto le elezioni presidenziali, che si terranno per tre giorni. Il presidente in carica Abdel Fattah Al-Sisi non ha alcun vero sfidante ed è certo di vincere un altro mandato, che lo manterrà al potere fino al 2030. Al-Sisi ha votato immediatamente all’apertura delle urne alle 9 locali, in un seggio nel sobborgo di Heliopolis al Cairo, e non ha rilasciato dichiarazioni. Oltre a lui ci sono 3 candidati: il capo del Partito socialdemocratico di opposizione, Farid Zahran; il presidente del Partito Wafd, Abdel-Sanad Yamama; e il capo del Partito popolare repubblicano, Hazem Omar. Un giovane e ambizioso aspirante candidato alle presidenziali, Ahmed Altantawy, ha abbandonato la corsa dopo non essere riuscito a raccogliere le firme dei residenti necessarie per la sua candidatura e ha attribuito la responsabilità a quelle che, a suo dire, sono state le molestie da parte delle agenzie di sicurezza nei confronti dello staff e dei sostenitori della sua campagna. Se nessun candidato otterrà più del 50% dei voti, il ballottaggio si terrà dall’8 al 10 gennaio. Le elezioni sono state oscurate dalla guerra tra Israele e Hamas a Gaza e si svolgono nel contesto di una forte crisi economica in Egitto, Paese di 105 milioni di abitanti in cui quasi un terzo, secondo i dati ufficiali, vive in povertà. La crisi deriva da una cattiva gestione dell’economia, ma anche dalle ripercussioni della pandemia di coronavirus e dalla guerra russa in corso in Ucraina, che ha scosso l’economia globale.

Anche altri due candidati hanno già votato: Farid Zahran si è recato in un seggio del Cairo indossando la kefiah palestinese bianca e nera. L’altro candidato ad aver espresso il voto è Hazem Omar. Gli egiziani residenti all’estero hanno già votato dall’1 al 3 dicembre. In vista del voto il ministero dell’Interno, che supervisiona le forze di polizia, ha dispiegato migliaia di truppe in tutto il Paese. Oltre 67 milioni di persone hanno diritto al voto e le autorità sperano in un’affluenza alta per dare legittimità alle elezioni. 

 

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