Il killer è ricercato. Innalzata al massimo livello la minaccia terroristica. Interrotta la partita Belgio-Svezia

Torna la paura nel cuore dell’Europa. È caccia all’uomo a Bruxelles dopo che un uomo intorno alle 19.15 di lunedì ha aperto il fuoco in centro, vicino place Sainctelette, uccidendo due tifosi svedesi e ferendo una terza persona, un taxista, che è fuori pericolo. L’assalitore, che secondo i media belgi era armato di kalashnikov, secondo testimoni avrebbe gridato ‘Allah akbar’ durante l’attacco e si è poi dato alla fuga, pare in sella a uno scooter. La partita di calcio fra Svezia e Belgio che era in corso allo stadio Re Baldovino di Bruxelles, noto anche come stadio Heysel, è stata prima sospesa e poi definitivamente interrotta, e i 35mila tifosi sono stati bloccati all’interno per ragioni di sicurezza in attesa di pianificare un’evacuazione sicura, che è poi iniziata intorno a mezzanotte.

Nella regione di Bruxelles il livello di allerta attentati è stato innalzato al 4, il livello massimo, mentre nel resto del Belgio l’allerta è al secondo livello più alto. L’assalitore è stato identificato come Abdesalem L., 45 anni, nato nel 1978. Il quotidiano La Libre Belgique, citando informazioni proprie al momento non confermate, riporta che l’uomo è un tunisino richiedente asilo dal 2019 e che sarebbe domiciliato a Schaerbeek, quartiere nel quale sono iniziate delle perquisizioni. I media belgi hanno rilanciato un video che circola online, diffuso da un profilo sotto il nome ‘Slayem Slouma’, in cui il presunto attentatore rivendica la sua appartenenza allo Stato islamico e si vanta di avere ucciso dei miscredenti: nel filmato l’uomo, a volto scoperto e con la telecamera rivolta verso di lui, ha detto di avere sparato sulle vittime per “vendicare i musulmani”. Sempre secondo i media belgi, nel corso della giornata era stato scritto sul profilo un messaggio a proposito del bambino musulmano accoltellato e ucciso sabato da un uomo alla periferia di Chicago. Ma la procura federale belga, tramite un portavoce, ha fatto sapere che “al momento nessun elemento indica un potenziale legame con la situazione israelo-palestinese”. Il portale belga Sudinfo.be, parlando di “fonti certe ma ancora da confermare”, riferisce che il presunto attentatore sarebbe noto ai servizi di intelligence per la sua radicalizzazione.

La Francia ha deciso di rafforzare i controlli alla frontiera con il Belgio. E misure di sicurezza sono scattate nelle istituzioni europee. Nella sede del Parlamento europeo sono state adottate misure di sicurezza straordinarie: gli accessi sono stati bloccati e le persone all’interno sono state invitate a non uscire se non assumendosene la responsabilità, mentre gli addetti alla sicurezza indossano giubbotti antiproiettili. Inoltre, da quanto apprende LaPresse da Bruxelles, per martedì la Commissione europea ha adottato misure eccezionali in seguito agli attentati: ai dipendenti è consigliato il telelavoro, i palazzi saranno aperti con orario ridotto 7-17, i parcheggi saranno chiusi, le riunioni non essenziali saranno posticipate o svolte in virtuale. I visitatori, inoltre, non potranno accedere agli edifici dell’esecutivo Ue e gli asili e le scuole europee saranno chiusi.

Messaggi di solidarietà da molte parti d’Europa. “Il cuore dell’Europa è stato colpito dalla violenza”, ha scritto su X il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Uniti contro il terrorismo”, gli ha fatto eco la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Dall’Italia, Palazzo Chigi ha fatto sapere che la premier Giorgia Meloni “segue con preoccupazione le notizie sull’attentato compiuto a Bruxelles, nel cuore dell’Europa” e ha aggiunto che “l’Italia condanna con decisione ogni forma di violenza, fanatismo e terrorismo, ed esprime il più profondo cordoglio per le vittime e per le loro famiglie”. “L’Europa saprà reagire a qualsiasi minaccia”, ha detto il titolare della Farnesina, Antonio Tajani. E dall’Albania, dove si trovava in visita, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che “la nostra Europa è in subbuglio”. 

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