Dichiarato lo stato di guerra. Pioggia di bombe sulla Striscia, mobilitati 300mila riservisti in 48 ore

IN AGGIORNAMENTO – Funzionari dell’amministrazione statunitense hanno riferito che si attendono un’incursione via terra da parte di Israele a Gaza nelle prossime 24-48 ore. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti. Intanto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha ordinato un “assedio totale” su Gaza, affermando che le autorità taglieranno l’elettricità e bloccheranno l’ingresso di cibo e carburante nella Striscia. Israele ed Egitto hanno imposto vari livelli di blocco su Gaza da quando Hamas ha preso il potere dalle forze palestinesi rivali nel 2007. È salito a 900 il bilancio dei morti in Israele dall’inizio dell’attacco di Hamas. Lo riferiscono i media israeliani, tra cui The Times of Israel. Nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania sono invece 576 i morti e quasi 3000 i feriti. 

 

Israele ha anche chiesto una maggiore cooperazione con gli Stati Uniti sulla condivisione dell’intelligence relativa al Libano meridionale. Domenica scorsa, le forze israeliane e i militanti libanesi hanno avuto uno scontro a fuoco oltre confine, con il gruppo armato Hezbollah che ha rivendicato la responsabilità degli attacchi di artiglieria e missili. Il voto a favore della guerra da parte del gabinetto israeliano potrebbe segnalare un’operazione più ampia: consentirebbe al governo di espandere la mobilitazione militare e di impiegare una gamma più letale di opzioni militari.

Netanyahu: “Bombardamento di Gaza è solo l’inizio”

L’attuale bombardamento di Gaza è “solo l’inizio”. Così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, rivolgendosi alla nazione in un discorso televisivo. Netanyahu ha aggiunto che Israele farà di tutto per liberare i prigionieri detenuti a Gaza, ma ha avvertito che “si stanno avvicinando giorni difficili” per Israele, che potrebbero creare le premesse per un conflitto che potrebbe richiedere settimane, o anche di più, per concludersi. Lo riporta Al Jazeera.

Netanyahu invita opposizione a governo di unità nazionale

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, rivolgendosi alla nazione in un discorso televisivo, la sua prima apparizione pubblica da sabato sera, ha invitato l’opposizione a unirsi a un governo di unità nazionale “senza precondizioni”, come fu fatto alla vigilia della Guerra dei Sei Giorni del 1967. Netanyahu afferma che ci sono cinque temi principali che verranno affrontati, come rappresaglia al blitz di Hamas: sconfiggere i terroristi ancora in Israele; preparare una massiccia operazione offensiva a Gaza; mantenere calmi gli altri fronti; continuare a raccogliere sostegno internazionale per l’operazione; unificare il Paese. Lo riporta Times of Israel.

Guterres: “Appello a cessare attacchi e rilasciare ostaggi”

“Riconosco le legittime rimostranze del popolo palestinese. Ma nulla può giustificare questi atti di terrore e l’uccisione, la mutilazione e il rapimento di civili. Ribadisco il mio appello a cessare immediatamente questi attacchi e a rilasciare tutti gli ostaggi”. Così il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. “Sono profondamente allarmato dalle notizie di oltre 500 palestinesi – rileva Guterres – uccisi a Gaza e di oltre 3.000 feriti. Purtroppo, questi numeri aumentano di minuto in minuto con il proseguire delle operazioni israeliane. Pur riconoscendo le legittime preoccupazioni di Israele in materia di sicurezza, ricordo a Israele che le operazioni militari devono essere condotte in stretta conformità con il diritto umanitario internazionale. I civili devono essere sempre rispettati e protetti. Le infrastrutture civili non devono mai essere un obiettivo”.

Tajani: “Due italiani dispersi”

Due italiani sono dispersi in Israele. “Si tratta di due cittadini italiani che hanno anche passaporto israeliano, quindi con doppia cittadinanza che erano nel kibbutz di Be’eri e che non rispondono all’appello e che non sono rintracciabili”. Lo ha detto al Tg1 il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aggiungendo che “insieme alle autorità israeliane stiamo verificando dove sono e cosa può essere loro accaduto”. “Mi auguro che non siano stati presi prigionieri e che non siano stati portati nella Striscia di Gaza ma non abbiamo nessuna notizia, nè in un senso nè in un altro”, ha aggiunto Tajani.

Hamas: “Uccideremo un ostaggio per ogni attacco a civili”

“A partire da questo momento, qualsiasi attacco contro il nostro popolo nella sicurezza delle proprie case, senza preavviso, sarà affrontato con l’esecuzione di uno degli ostaggi civili, che abbiamo in custodia che sarà trasmessa in video e audio”. È quanto ha annunciato il portavoce delle Brigate Izz ad-Din al-Qassam di Hamas, noto con lo pseudonimo di guerra Abu Obeida.

Un membro di Hexbollah ucciso in bombardamento Israele

Un membro di Hezbollah è stato ucciso in un bombardamento israeliano nel sud del Libano. Lo hanno detto due fonti vicine a Hezbollah e una fonte della sicurezza in Libano, come riporta Sky News. Il gruppo libanese ha negato di aver organizzato operazioni in Israele, come era stato in precedenza denunciato da Tel Aviv. La Jihad islamica palestinese ha in un secondo momento rivendicato le infiltrazioni nel nord di Israele dal Libano.

Ue: “Aiuti umanitari a palestinesi continueranno”

“Anche se condanno fermamente l’attacco terroristico di Hamas, è imperativo proteggere i civili e rispettare il diritto internazionale umanitario. Gli aiuti umanitari dell’Ue alle persone palestinesi bisognose continueranno finché necessario”. Lo scrive su X il commissario europeo per la gestione delle crisi, responsabile della protezione civile europea e degli aiuti umanitari, Janez Lenarcic. Poco prima il commissario per l’Allargamento e le Politiche di vicinato, Oliver Varhelyi, aveva annunciato che “tutti i pagamenti” degli aiuti alla Palestina “sarebbero stati “immediatamente sospesi”. A breve la Commissione europea dovrebbe uscire con una nota per spiegare meglio la posizione di Bruxelles e le decisioni prese in merito. 

Voli da e per Tel Aviv cancellati

“Purtroppo siamo stati costretti a cancellare i voli da/per l’aeroporto di Tel Aviv tra lunedì 9 e mercoledì 11 ottobre a causa di restrizioni operative che esulano dal controllo di Ryanair. I passeggeri interessati verranno informati sulle opzioni” che prevedono “il cambio del volo o ricevere un rimborso completo tramite e-mail/sms”. Lo si legge sul sito della compagnia aerea che “si scusa per queste cancellazioni inevitabili e consigliamo a tutti i passeggeri che dovranno viaggiare da/per Tel Aviv tra lunedì 9 e mercoledì 11 ottobre di controllare l’app Ryanair per gli ultimi aggiornamenti sullo stato del volo”.

 

Netanyahu ha informato Biden su invasione Gaza

Benjamin Netanyahu domenica ha detto a Joe Biden che Israele non ha altra scelta che lanciare un’operazione di terra a Gaza. “Dobbiamo entrare”, ha detto il premier israeliano al presidente Usa, secondo fonti israeliane e statunitensi citate dal giornalista Barak Ravid di Axios. Durante la telefonata, Biden ha sollevato la questione degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri a Gaza, ma Netanyahu avrebbe risposto che “ora dobbiamo entrare. Non possiamo negoziare”. Israele, ha detto ancora Netanyahu, non può mostrarsi debole e “deve ristabilire la deterrenza”. Secondo le fonti, Biden non avrebbe tentato di persuadere il leader israeliano di non ordinare l’operazione di terra contro Gaza. 

Italiani rientrati da Tel Aviv: “Situazione tremenda”

Sabato sera è stato tremendo, ci sono stati allarmi, esplosioni, ci siamo dovuti mettere in una stanza di sicurezza”. Lo racconta una giovane italiana rientrata oggi da Tel Aviv, in Israele. “E’ stata una bruttissima esperienza da vivere e lo è anche per chi è rimasto perché l’aeroporto è stato preso d’assalto e gli unici voli erano quelli di El Al”, ha affermato dopo lo sbarco a Fiumicino, a Roma. La giovane, spiega, si trovava in Israele “in vacanza” e nei giorni precedenti all’attacco la situazione “era normale, non c’era allarmismo”. Per la testimone “c’è stato un ritardo nella reazione delle autorità israeliane perché dopo i primi allarmi la città si è svuotata e siamo andati un po’ nel panico. Ma grazie alla Farnesina e all’ambasciata d’Italia abbiamo avuto disposizioni e capito dove andare e come muoverci in caso di esplosione”.

 

Natanyahu: “Cambieremo il Medioriente”

Incontrando le autorità locali del sud di Israele, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, le ha esortate a “restare salde perché cambieremo il Medioriente”. Lo riporta Haaretz. Hamas, ha aggiunto,”attraverserà momenti difficili e terribili, abbiamo appena iniziato”. Rivolgendosi alle autorità locali, Netanyahu ha aggiunto: “La vostra leadership è molto forte in questi giorni difficili, ci vorrà tempo ed è necessaria una posizione forte nei giorni difficili che verranno. Abbraccio voi e i residenti. Siamo tutti con voi e sconfiggeremo” Hamas “con forza, molta forza”. 

L’Ue sospende gli aiuti ai palestinesi

“La portata del terrore e della brutalità contro Israele e il suo popolo rappresenta un punto di svolta. Non può essere tutto come prima. In qualità di maggiore donatore dei palestinesi, la Commissione europea sta rivedendo il suo intero portafoglio di sviluppo, per un valore totale di 691 milioni di euro“. Lo scrive su X il commissario Ue all’Allargamento e alle Politiche di vicinato, Oliver Varhelyi. “Tutti i pagamenti vengono immediatamente sospesi, tutti i progetti messi sotto revisione, tutte le nuove proposte di budget, comprese quelle per il 2023, vengono rinviate fino a nuovo avviso. Ci sarà anche una valutazione globale dell’intero portafoglio”, spiega il commissario. “Ora occorre affrontare le basi della pace, della tolleranza e della coesistenza. L’incitamento all’odio, alla violenza e l’esaltazione del terrore hanno avvelenato le menti di troppe persone. Abbiamo bisogno di azione e ne abbiamo bisogno adesso”, commenta.

Suoceri primo ministro scozzese intrappolati a Gaza

Il primo ministro scozzese, Humza Yousaf, ha detto che i suoi suoceri sono “intrappolati” a Gaza dopo aver visitato la famiglia. Lo riporta Sky News. I genitori di sua moglie, Nadia El-Nakla, erano a Gaza in visita alla famiglia quando Hamas ha lanciato un attacco a sorpresa contro Israele. Parlando con i giornalisti, Yousaf ha detto oggi di essere preoccupato e di non sapere se riusciranno a “superare la notte”. “Come molti sapranno, mia moglie è palestinese, sua madre e suo padre, i miei suoceri, che vivono a Dundee, in Scozia, sono a Gaza e sono attualmente intrappolati lì, temo“, ha detto. 

Uccisi infiltrati dal Libano

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato di aver ucciso diversi uomini armati che si erano infiltrati in Israele dal Libano. Lo riporta ‘The Times of Israel’. “Le truppe continuano a scansionare l’area”, ha fatto sapere l’Idf, aggiungendo che un elicottero da combattimento sta colpendo diversi obiettivi nella zona. In precedenza i media avevano riferito su spari ed esplosioni al confine tra Israele e Libano mentre l’esercito israeliano rispondeva all’infiltrazione di diversi sospetti armati nel proprio territorio. In mattinata era arrivata la notizia che almeno 12 missili sono stati lanciati dal Libano verso Israele. È quanto riportava l’emittente Al Arabiya sul suo sito, citando un suo corrispondente. Al-Arabiya riporta che oggi una fonte coperta dall’anonimato ha riferito all’emittente che le autorità libanesi avrebbero ricevuto inviti dall’Occidente a non farsi coinvolgere negli attacchi in corso tra Israele e il gruppo militante di Hamas. 

Allarme Amburgo rientrato

Sono ripresi i voli all’aeroporto di Amburgo che era stato temporaneamente chiuso a causa di una minaccia di attentato contro un aereo proveniente da Teheran. Le operazioni di volo all’aeroporto di Amburgo sono riprese, ha annunciato l’aeroporto di Amburgo su X, aggiungendo che i ritardi dei voli sono ancora possibili. 

Raid su mercato a Gaza, 50 morti

Sarebbe di oltre 50 morti il bilancio dei raid aerei condotti dalle forze israeliane sul campo profughi di Jabalia, uno dei più affollati di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Secondo il ministero palestinese della Salute il bilancio delle vittime degli attacchi seguiti all’aggressione su vasta scala lanciata da Hamas contro Israele avrebbe superato i 500 morti, cui si aggiungono anche 8mila feriti. 

Dieci britannici morti o dispersi

Oltre 10 cittadini britannici si teme siano morti o dispersi in Israele a seguito dell’attacco lanciato da Hamas sullo Stato ebraico dalla Striscia di Gaza. È quanto riferisce la Bbc, dicendo di averlo saputo da una fonte britannica ufficiale.

Almeno 560 morti a Gaza

È salito ad almeno 560 morti e 2.900 feriti il bilancio delle vittime palestinesi nei combattimenti seguiti all’attacco lanciato sabato da Hamas su Israele. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza.

Otto americani tra le vittime in Israele

Un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti ha confermato in una dichiarazione che nove cittadini americani sono morti in Israele. “In questo momento possiamo confermare la morte di nove cittadini statunitensi”, si legge nella nota riportata dalla Cnn, “esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle vittime e alle famiglie di tutte le persone colpite e auguriamo ai feriti una pronta guarigione”. “Continuiamo a monitorare da vicino la situazione e rimaniamo in contatto con i nostri partner israeliani, in particolare con le autorità locali”, aggiunge la nota. 

Allarme attentato aeroporto Amburgo

A causa della minaccia di un attentato ad un aereo proveniente da Teheran, le operazioni di volo all’aeroporto di Amburgo sono state completamente interrotte. Dalle 12.40 (ora locale) non ci sono stati né decolli né atterraggi, ha dichiarato un portavoce dell’aeroporto alla Dpa. Un portavoce della polizia federale ha riferito che questa mattina la polizia federale ha ricevuto un’e-mail in cui si minacciava di attaccare l’aereo Teheran-Amburgo. La minaccia viene presa molto sul serio. L’aereo è atterrato ad Amburgo intorno alle 12.20 e ora si trova in una zona di sicurezza. I 198 passeggeri e i 16 membri dell’equipaggio hanno lasciato l’aereo e sono ora sottoposti a controlli di sicurezza in un’area separata. L’aereo e i bagagli sono stati perquisiti. 

La Russia chiede il cessate il fuoco: “Creare uno Stato palestinese”

La Russia e la Lega Araba hanno chiesto un cessate il fuoco a Israele e Palestina. “Abbiamo confermato la nostra posizione sull’inaccettabilità di qualsiasi violenza. Sia la Lega che la Federazione Russa, in parallelo, quasi all’unisono, hanno chiesto che cessi ogni ostilità, ogni violenza e il passaggio ai negoziati di pace“. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in conferenza stampa al termine dei negoziati a Mosca con il segretario generale della Lega araba Ahmed Aboulgate. Lo riporta Ria Novosti. “Il modo più affidabile per risolvere tutti i problemi che di tanto in tanto scoppiano in questa parte del mondo” è, secondo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, “promuovere passi pratici per la creazione di uno Stato palestinese che, come previsto dalle decisioni dell’Onu, vivrà fianco a fianco con Israele e si garantirà reciprocamente la sicurezza e il normale buon vicinato”. 

Esercito Israele lancia attacco su centri Hamas a Gaza

L’esercito israeliano ha annunciato di aver lanciato un attacco “su vasta scala” contro i centri di Hamas a Gaza. Lo hanno detto sia la Forza di difesa israeliana che l’aeronautica israeliana sui propri canali social. Lo riporta la Bbc.

 

Palestinesi: “Oltre 500 morti in raid in Striscia di Gaza”

Almeno 511 palestinesi sono stati uccisi e 2.750 sono rimasti feriti negli attacchi missilistici lanciati dall’esercito israeliano a partire da sabato sulla Striscia di Gaza. Lo fa sapere il ministero della Sanità di Gaza. 

Hamas: “4 ostaggi israeliani uccisi in attacchi su Gaza” 

I bombardamenti sulla Striscia di Gaza hanno ucciso 4 ostaggi israeliani. È quanto afferma Abu Obeida, portavoce delle Brigate Izz ad-Din al-Qassam di Hamas, in un messaggio su Telegram. Lo riporta The Times of Israel. “I bombardamenti dell’occupazione stasera e oggi sulla Striscia di Gaza hanno portato all’uccisione di quattro prigionieri nemici e al martirio dei loro carcerieri, i Mujahideen Qassam”, si legge nel messaggio.

Mobilitati 300mila riservisti in 48 ore 

Le forze di difesa israeliane (Idf) “non hanno mai mobilitato così tanti riservisti così rapidamente: 300mila in 48 ore“. Lo ha detto in conferenza stampa il portavoce dell’Idf il contrammiraglio Daniel Hagari. La mobilitazione dei riservisti è stata ordinata da Israele subito dopo il massiccio attacco da Gaza di sabato. Una vera e propria “guerra” secondo il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. 

Nuovi razzi da Gaza, sirene a Gerusalemme e Tel Aviv 

Razzi sono stati lanciati da Gaza verso Israele intorno a mezzogiorno ora locale, le 11 in Italia, e le sirene anti-aeree sono risuonate in decine di città, comprese Gerusalemme e l’area di Tel Aviv. Il quotidiano israeliano ‘Haaretz’ riporta che un razzo è caduto sulla Highway 1, in un’area aperta, e che non si hanno notizie di feriti.

Iran: “Palestina ha diritto di difendersi dall’aggressore”

Una nazione invasa ha il legittimo diritto di difendersi dall’aggressore“. È quanto ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Nasser Kanani, riferendosi alla “nazione palestinese” durante una conferenza stampa. Lo riporta l’agenzia Mizan. “L’annuncio degli Stati Uniti sull’invio di una portaerei nella regione significa una partecipazione pratica all’aggressione contro la nazione palestinese”, ha aggiunto Kanani. 

Ue: “Pressing per fermare Hamas, sono contro i palestinesi” 

È necessario esercitare pressioni anche su Hamas. L’Alto Rappresentante è impegnato con i partner regionali sia della Lega degli Stati Arabi che dei singoli Stati membri della Lega, ma anche nel Consiglio di Cooperazione del Golfo oggi e domani. L’Alto Rappresentante è a Mascate per l’incontro congiunto tra l’Unione Europea e il Consiglio di Cooperazione del Golfo e si rivolge ai partner e si impegna con i partner perché alcuni di questi partner hanno in realtà una notevole influenza su Hamas. Quindi questo è ciò che facciamo”. Lo ha detto il portavoce del Servizio per l’Azione esterna, Peter Stano, nel briefing quotidiano con la stampa. “Stiamo parlando con i partner che interagiscono, in particolare quelli che hanno influenza su ciò che accade sul campo. Stiamo cercando di spiegare loro quanto sia dannoso sta facendo Hamas e abbiamo chiesto loro di fare tutto il possibile per esercitare la loro influenza su questo gruppo per fermare quello che stanno facendo. Perché con quello che sta facendo Hamas sta danneggiando la causa del popolo palestinese”, ha aggiunto.

Ue: “Mai finanziato direttamente o indirettamente Hamas”

“L’Ue dispone di regole molto rigide per selezionare e controllare i beneficiari dei fondi Ue, e, naturalmente, tutti i destinatari dei finanziamenti dell’Ue sono tenuti a garantire che tali fondi non siano messi a disposizione, direttamente o indirettamente, di entità singole o gruppi sanzionati ai sensi delle nuove misure restrittive o dei loro rappresentanti. Hamas è un’organizzazione terroristica dichiarata tale dall’Ue e non esiste una politica di contatto con Hamas dal 2007″. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea, Ana Pisonero, nel briefing quotidiano con la stampa.

Cremlino: “Rischio coinvolgimento forze terze in conflitto”

C’è un grande rischio di coinvolgimento di forze terze in questo conflitto” tra Palestina e Israele. È quanto ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riporta Ria Novosti. “È molto importante trovare il modo di passare a un qualche tipo di processo negoziale il prima possibile al fine di ridurre l’escalation e uscire dal regime di una soluzione di forza”, ha detto Peskov ai giornalisti. 

Lega Araba condanna violenza ‘da entrambe le parti’

La Lega degli Stati Arabi rifiuta la violenza da entrambe le parti nel conflitto tra Israele e Hamas. Lo ha detto il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Abu al-Gheit, in occasione dei colloqui con il ministro degli Esteri russo, Serghey Lavrov. Lo riporta la Tass. “Rifiutiamo incondizionatamente la violenza, ma da entrambe le parti” del conflitto, ha affermato Abu al-Ghaith, aggiungendo di condividere pienamente il punto di vista di Lavrov riguardo “all’importanza e alla necessità di raggiungere” un accordo per “un cessate il fuoco immediato”. 

Borrell: “Domani riunione d’emergenza ministri esteri Ue” 

L’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, ha convocato per “domani una riunione d’emergenza dei ministri degli Esteri dell’Ue per affrontare la situazione in Israele e nella regione“. Lo ha annunciato lo stesso Borrell sul suo profilo X.

Cremlino: “Grande rischio per regione, molto preoccupati” 

Il Cremlino osserva con grande preoccupazione la situazione in Medioriente perché il conflitto israelo-palestinese potrebbe avere un’escalation e questo è “un pericolo molto grande per la regione“. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass. “Crediamo che sia necessario portare la situazione in una direzione pacifica il più presto possibile, perché la continuazione di un tale ciclo di violenza, ovviamente, è destinata a un’ulteriore escalation e alla crescita di questo conflitto. Questo è un grande pericolo per la regione, quindi siamo estremamente preoccupati”, ha detto Peskov.

Lavrov: “Lo status quo non è sostenibile”

L’escalation del conflitto fra israeliani e palestinesi conferma che l’attuale status quo nella regione non è sostenibile“. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, incontrando a Mosca il segretario generale della Lega araba, Ahmed Abu al-Gheit. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Quanto accade in Medioriente è “una svolta netta senza precedenti nel confronto israelo-palestinese, che ha confermato ancora una volta che l’attuale status quo nella zona di conflitto è semplicemente impraticabile”, ha dichiarato Lavrov. 

Tel Aviv: “Leader Hamas Yahya Sinwar è un uomo morto”

L’esercito israeliano (Idf) minaccia il comandante di Hamas Yahya Sinwar, a capo delle operazioni in corso da Gaza. Lo riporta ‘The Times of Israel’. “Yahya Sinwar è il comandante dell’operazione, ed è un uomo morto”, ha affermato in conferenza stampa il contrammiraglio Hagari, principale portavoce dell’Idf. La “leadership militare e politica di Hamas, tutte le sue risorse, sono attaccabili e condannate”, ha aggiunto il militare. 

Vienna convoca amb. Iran: “Intollerabile sostegno a Hamas”

L’ambasciatore iraniano a Vienna sarà convocato oggi al Ministero degli Esteri austriaco a seguito delle congratulazioni a Hamas da parte dell’Iran per gli attacchi in Israele. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri austriaco, Alexander Schallenberg, all’emittente Orf. Il fatto che ci siano stati “canti di gioia” e congratulazioni ufficiali a Hamas in Iran è “intollerabile”, ha affermato Schallenberg. Pertanto, l’ambasciatore iraniano sarà convocato oggi al Ministero degli Esteri “per poter esprimere in modo inequivocabile ciò che pensiamo di tali reazioni”, ha aggiunto il ministro. Schallenberg ha anche criticato aspramente gli Stati che rifiutano di classificare Hamas come organizzazione terroristica, definendo alcune reazioni internazionali “semplicemente spaventose”. 

Hamas: “Catturati altri israeliani, liberare prigionieri palestinesi” 

Hamas vuole “liberare tutti i prigionieri palestinesi” da Israele e porre fine alle provocazioni israeliane nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme, in particolare alla moschea di Al-Aqsa. È quanto ha dichiarato ad Associated Press oggi un portavoce del gruppo militante, Abdel-Latif al-Qanoua, raggiunto telefonicamente, aggiungendo che i militanti di Hamas stanno ancora combattendo contro le forze israeliane e che stamattina hanno catturato altri israeliani. “Stiamo combattendo una battaglia aperta per difendere il nostro popolo e la moschea di Al-Aqsa”, ha dichiarato al-Qanoua, “questa battaglia è legata alla liberazione di tutti i prigionieri palestinesi e alla cessazione delle attività di questo governo fascista a Gerusalemme”. Il portavoce ha aggiunto che Hamas ha catturato “un gran numero di israeliani” a Gaza, ma non ha fornito un numero specifico, precisando che il braccio militare di Hamas, al-Qassam, annuncerà le cifre più tardi. 

Beirut: “Hezbollah non interveniene se non attaccato”

Il gruppo libanese di Hezbollah non si unirà ai combattimenti di Hamas contro Israele se le forze di Tel Aviv non lo colpiranno in Libano. Lo ha detto il ministro libanese degli Esteri, Abdallah Bouhabib, sostenendo di aver avuto queste rassicurazioni dallo stesso Hezbollah. I miliziani del ‘partito di Dio’ avrebbero quindi garantito al governo di Beirut che non interverranno nella guerra se Israele non commetterà aggressioni in Libano. 

Cina condanna violenze su civili israeliani e palestinesi

La Cina condanna la violenza contro i civili sia in Israele che nei territori palestinesi. Lo ha detto la portavoce del ministero cinese degli Esteri, Mao Ning. Lo riporta The Times of Israel. “La Cina è molto preoccupata per la recente escalation del conflitto tra Palestina e Israele”, ha affermato Mao, aggiungendo che Pechino “è profondamente rattristata dalle vittime civili causate dal conflitto, e si oppone e condanna le azioni che danneggiano i civili”. 

Quasi 500 palestinesi morti in Striscia Gaza

Quasi 500 israeliani (493 per la precisione) sarebbero rimasti uccisi nella Striscia di Gaza nell’ambito del conflitto in corso con Israele. Lo riporta The Times of Israel citando il ministero della Sanità della Striscia di Gaza. Oltre alle 493 persone rimaste uccise ci sarebbero anche 2mila e 300 feriti. In precedenza le Nazioni Unite, tramite l’Ufficio per gli Affari umanitari, avevano parlato di oltre 123mila palestinesi sfollati all’interno della Striscia. 

80 terroristi trovati in Israele nella notte

Circa 80 “terroristi” sono stati individuati nella notte nel territorio di Israele, secondo le forze di difesa israeliane (Idf). Lo ha affermato la stessa Idf. Lo riportano i media israeliani. Nella giornata di oggi le truppe di Tel Aviv sono impegnate in scontri a fuoco in sei località lungo il confine con la Striscia di Gaza. L’aeronautica israeliana, spiega Idf, ha effettuato nuovi raid contro centinaia di obiettivi di Hamas. 

Emirati Arabi: “Attacchi Hamas grave escalation” 

In una nota il ministero degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, ha sottolineato che “gli attacchi di Hamas contro città e villaggi israeliani vicino alla Striscia di Gaza, compreso il lancio di migliaia di razzi contro i centri abitati, costituiscono una grave escalation“. Il dicastero degli Emirati si dice “sconvolto dalle notizie secondo cui civili israeliani sono stati rapiti dalle loro case e trattenuti come ostaggi. I civili di entrambe le parti devono sempre avere piena protezione ai sensi del diritto internazionale umanitario e non devono mai essere bersaglio dei conflitti”. Abu Dhabi sollecita quindi “tutti gli sforzi diplomatici per prevenire uno scontro regionale più ampio” ed esorta “entrambe le parti a ridurre l’escalation ed evitare un’espansione dell’odiosa violenza con tragiche conseguenze che colpiranno le vite e le strutture civili”. Secondo gli Emirati “la comunità internazionale deve lavorare insieme per prevenire la violenza che rischia” di portare una “più ampia instabilità e ricadute, compreso il coinvolgimento di altri gruppi”.

Per Abu Dhabi “la comunità internazionale deve rimanere risoluta di fronte a questi violenti tentativi di far deragliare gli sforzi regionali in corso volti al dialogo, alla cooperazione e alla coesistenza, e non deve permettere che la distruzione nichilista colpisca una regione la cui popolazione ha già sofferto abbastanza guerre e traumi”. Gli Emirati, conclude il ministero, “rimangono in stretto contatto con tutti i partner regionali e internazionali per allentare rapidamente la situazione e ripristinare la calma in Israele e nei territori occupati e per un ritorno ai negoziati per una soluzione finale entro i parametri della soluzione dei due Stati per i palestinesi e gli israeliani, che meritano di vivere in pace e dignità”. 

Onu: “Oltre 123mila sfollati in Striscia Gaza”

Oltre 123mila persone risultano sfollate all’interno della Striscia di Gaza. Lo afferma l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha). Lo riportano i media internazionali. Nella serata locale di ieri, spiega l’Ocha, “123.538 palestinesi erano sfollati a Gaza”. Lo stesso ufficio delle Nazioni Unite ha aggiunto che, secondo i servizi medici di Gaza, dall’inizio dell’escalation sono morti almeno 413 palestinesi e circa 2.300 sono rimasti feriti. 

Tel Aviv: “Sabato peggiore giornata storia Israele”

Quella di sabato è stata “la peggiore giornata nella storia di Israele“. Lo ha detto un portavoce delle forze israeliane di difesa (Idf) in un video pubblicato sul profilo X della stessa Idf. Il portavoce, facendo un paragone con la storia americana, sostiene che i fatti di sabato siano stati simili all’11 settembre o all’attacco di Pearl Harbor del 1941 da parte delle forze giapponesi che sancì l’entrata degli Stati Uniti nella Seconda guerra mondiale. 

Media israeliani, bilancio sale a oltre 700 morti

Il bilancio delle vittime israeliane a causa dell’attacco di Hamas contro lo Stato ebraico ha superato le 700 persone. Lo riferiscono i media locali citando funzionari sanitari. Le forze israeliane continuano a combattere gli uomini armati di Hamas, mentre sgomberano le comunità lungo il confine e vengono scoperti altri corpi di cittadini israeliani, viene spiegato. I feriti sono oltre 2.100. 

260 cadaveri al rave party attaccato da Hamas

Il servizio di soccorso israeliano Zaka ha affermato che i suoi paramedici hanno rimosso circa 260 corpi cadaveri dal luogo attaccato da Hamas nei pressi della Striscia di Gaza dove miglia di persone stavano prendendo parte a un rave party. Il numero totale dei decessi potrebbe essere più alto poiché altre squadre di paramedici stavano lavorando nella zona. 

Israele, oltre 2.300 persone in ospedale 

Il Ministero della Sanità israeliano afferma che da questa mattina 2.382 persone sono state curate negli ospedali israeliani per le ferite riportate durante la guerra.Ventidue di loro sono in condizioni critiche e 345 sono gravemente feriti. Secondo le ultime stime, più di 700 israeliani sono stati uccisi.

“Mille terroristi entrati in Israele”

Sabato scorso “tra 800 e 1.000 terroristi sono penetrati attraverso circa 80 feritoie nella recinzione e hanno attaccato 20 insediamenti e 11 basi”. Lo comunicano le forze militari israeliane. Nelle ultime 20 ore, l’IDF ha effettuato 4 ondate di attacchi aerei nella Striscia di Gaza, durante le quali sono stati attaccati oltre 800 obiettivi. Ad ogni ondata di attacco hanno partecipato tra 50 e 60 aerei da combattimento.

Forze Israele pubblicano filmati attacchi notturni a Gaza

Le forze di difesa israeliane pubblicano sui social filmati che mostrano attacchi notturni nella Striscia di Gaza. L’IDF afferma di aver colpito più di 500 obiettivi negli attacchi, tra cui otto strutture di Hamas e della Jihad islamica palestinese, diversi grattacieli che ospitano materiale di Hamas, una moschea e tre tunnel nell’area di Beit Hanoun, nel nord di Gaza.

Iran nega coinvolgimento offensiva Hamas

L’Iran ha negato qualsiasi coinvolgimento negli attacchi senza precedenti lanciati da Hamas in Israele. “Siamo fermamente a sostegno incondizionato della Palestina, tuttavia, non siamo coinvolti nella risposta della Palestina poiché viene presa esclusivamente dalla Palestina stessa”, ha affermato – come riporta Al Jazeera – in un comunicato la delegazione dell’Iran presso le Nazioni Unite. “Le misure risolute adottate dalla Palestina costituiscono una difesa del tutto legittima contro settant’anni di occupazione oppressiva e crimini atroci commessi dall’illegittimo regime sionista”, aggiunge la dichiarazione. Le decisioni prese dalla resistenza palestinese sono fieramente autonome e incrollabilmente allineate con gli interessi legittimi del popolo palestinese”, ha affermato. “Siamo fermamente a sostegno incrollabile della Palestina; tuttavia, non siamo coinvolti nella risposta della Palestina, poiché viene presa esclusivamente dalla Palestina stessa”. E continuava: “Israele sta tentando di giustificare il loro fallimento e di attribuirlo al potere dell’intelligence e alla pianificazione operativa dell’Iran”. 

Numero feriti sale a 2.315 

Il ministero della Sanità israeliano ha reso noto che finora almeno 2.315 persone sono state ferite e curate negli ospedali dopo gli attacchi effettuati sabato mattina da Hamas. Di questi, 23 sono in condizioni critiche, 340 in condizioni gravi, 449 in condizioni moderate, 1.233 in condizioni lievi, 56 sono in cura per ansia grave e 202 sono ancora in fase di valutazione da parte di funzionari medici. Il ministero spiega inoltre che si ritiene che siano state uccise più di 700 persone, una cifra destinata ad aumentare. 

Combattimenti in sei città al confine di Gaza 

Il portavoce delle forze di difesa israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto ai giornalisti che ci sono ancora sei aree di scontri a fuoco nel sud di Israele, vicino al confine con la Striscia di Gaza. Lo riporta ‘The Times Of Israel’. I combattimenti sono in corso in particolare a Be’eri, Kfar Aza, Nirim e Alumim, dice. Hagari dice che durante la notte circa 70 terroristi si sono infiltrati a Be’eri. La maggior parte di loro sono stati uccisi in battaglia con le truppe dell’IDF, ma altri sono ancora nascosti nelle case del kibbutz. A Kfar Aza sono stati identificati sette terroristi nelle vicinanze della città ed è stata identificata anche l’apertura di un tunnel vicino al kibbutz, dice Hagari. Sei terroristi sono stati identificati vicino al Kibbutz Nirim e quattro ad Alumim, ha aggiunto Hagari e ha stimato che finora 425 terroristi palestinesi siano stati uccisi dall’IDF nella Striscia di Gaza e altre centinaia in territorio israeliano. Hagari ha detto che l’IDF sta arruolando centinaia di migliaia di riservisti. L’IDF afferma di aver colpito 1.148 obiettivi negli attacchi in tutta la Striscia di Gaza. 

Continuano attacchi aerei su Gaza 

L’esercito israeliano afferma che gli aerei stanno continuando a bombardare la Striscia di Gaza in questo momento per “devastare le capacità del gruppo terroristico Hamas”. Lo riportano i media israeliani. Tra gli obiettivi colpiti nelle ultime ore figurano diversi posti di comando; un edificio che ospita agenti di Hamas; un centro di comando utilizzato da un alto funzionario delle forze navali di Hamas; una “risorsa operativa utilizzata da Hamas” situata all’interno di una moschea a Jabaliya; e una risorsa utilizzata dal gruppo terroristico per l’intelligence. 

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