L'accordo non sarà sul tavolo della riunione degli ambasciatori prevista per domani, 4 ottobre

Si allungano ancora i tempi per l’accordo sul nuovo patto Ue in tema di gestione delle crisi migratorie. Secondo quanto apprende LaPresse da fonti diplomatiche Ue, “al momento non è previsto” il tema sul tavolo del Coreper (la riunione degli ambasciatori Ue) di domani, 4 ottobre. “Sul regolamento si continua a lavorare costruttivamente. Per ora domani il Coreper mantiene l’agenda originaria, largamente dedicata al vertice di Granada”, riferisce un’altra fonte diplomatica. 

La presidenza spagnola del Consiglio Ue aveva mostrato molta sicurezza sulla possibilità che si raggiungesse un accordo prima del vertice di Granada di venerdì. Il regolamento è bloccato sul tavolo dei 27 dopo la contrarietà dell’Italia all’emendamento accordato alla Germania sulle Ong. Questa settimana non sono previste altre riunioni del Coreper ma non è escluso che si possa trovare un accordo mentre è in corso il vertice, per dare il via libera all’ultimo dossier del Patto su cui il Consiglio non ha ancora adottato la sua posizione negoziale. La presidenza di turno può sempre convocare un Coreper all’ultimo momento per approvare il testo.

L’ultima bozza del testo

LaPresse ha intanto potuto visionare l’ultima bozza della Dichiarazione di Granada del Consiglio europeo informale di venerdì. In tema di migrazioni si legge: “La migrazione è una sfida europea che richiede una risposta europea. La migrazione irregolare deve essere affrontata immediatamente e in modo determinato. Non permetteremo ai trafficanti di decidere chi entra nell’Ue”. Questo testo, rispetto alla bozza precedente, aggiunge la dicitura “immediately addressed in a determined manner” per i flussi irregolari.

Continueremo ad attuare in modo efficace e rapido tutte le nostre decisioni. Perseguiremo un approccio globale alla migrazione che combini una maggiore azione esterna, partenariati globali reciprocamente vantaggiosi con i paesi di origine e di transito, affrontando le cause profonde della migrazione, opportunità di migrazione legale, protezione più efficace delle frontiere esterne dell’Ue, lotta risolutiva alla criminalità organizzata, tratta di esseri umani e strumentalizzazione della migrazione come strumento di guerra ibrida, aumento dei rimpatri e aspetti interni, nel rispetto del diritto internazionale, dei principi e dei valori dell’Ue e della tutela dei diritti fondamentali”, si legge ancora. Anche il riferimento all’attuazione in modo efficace e rapido delle decisioni è un’aggiunta rispetto alla precedente versione. 

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