Il ministro degli Esteri pronto ad accogliere l'inviato del Vaticano

Matteo Zuppi sarà presto in Russia per discutere della guerra in Ucraina. “Gli sforzi del Vaticano continuano” e “l’inviato” di Papa Francesco  “verrà di nuovo” in Russia.  Lo ha annunciato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, parlando a una tavola rotonda sulla crisi ucraina, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass. “Siamo pronti a incontrare tutti, pronti a parlare con tutti”, ha aggiunto Lavrov.

Putin: “Kiev usa munizioni a grappolo”

“La Russia non ha mai rifiutato i negoziati con l’Ucraina”. “Ho già parlato di questo”, se Kiev li vuole “deve dirlo direttamente” e “lascio che lo facciano loro” ma “non sentiamo nulla dall’altra parte. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante un incontro con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko a Sochi. Nel corso del loro incontro i due leader hanno parlato anche della visita in Russia di Kim Jong Un.  Attacchi all’Ucraina che utilizza le munizioni a grappolo “nella maniera più ampia possibile” ha detto Putin che ha poi attaccato anche gli Usa dicendo che “utilizzano munizioni a grappolo per mani degli ucraini nonostante loro stessi lo considerino un crimine”.

Putin a Usa: “Negoziati come tango? Kiev non balli a ritmo d’altri”

Putin, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulle parole del segretario di Stato Usa Antony Blinken che qualche giorno fa a proposito dei negoziati fra Mosca e Kiev ha dichiarato che “ci vogliono due persone per ballare il tango”, ha raccomandato all’Ucraina di “non ballare la melodia di qualcun altro”. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. “Il tango è, ovviamente, un bene. Ma credo che per l’Ucraina sia importante non dimenticare l’hopak”, ha detto Putin nel corso del suo incontro a Sochi con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, riferendosi a una danza tradizionale ucraina. Questo è importante. Altrimenti si ballerà sempre con la musica di qualcun altro e con la melodia di qualcun altro. E, tra l’altro, tutti dovranno ballare in un modo o nell’altro”, ha aggiunto il leader del Cremlino. Qualche giorno fa Blinken, in un’intervista all’emittente Abc News, aveva detto: “Finora non abbiamo indicazioni che Vladimir Putin abbia qualche interesse in un’opera di diplomazia significativa. Se lo facesse, penso che gli ucraini saranno i primi a impegnarsi, e noi saremo proprio dietro di loro”. E aveva aggiunto: “Tutti vogliono che questa guerra finisca” ma al momento i colloqui di pace sono fuori discussione perché “ci vogliono due persone per ballare il tango”. “Per quanto riguarda gli americani, loro stessi non sanno come ballare questo tango. Certo, si tratta di una musica meravigliosa e di movimenti bellissimi, ma gli Stati Uniti stanno cercando di risolvere tutto da una posizione di forza – con l’aiuto di sanzioni economiche o restrizioni finanziarie, la minaccia di usare la forza militare o la coercizione”, ha proseguito Putin. Gli Stati Uniti “stanno cercando di insegnare a qualcuno, ma loro stessi non sanno come farlo”, ha detto ancora.

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