Era accusato di reati contro la sicurezza per un post pubblicato nel 2020

Patrick Zaki è stato condannato a tre anni di carcere dal Tribunale per reati contro la sicurezza di Mansoura in Egitto sulla base di un post pubblicato nel 2020. La notizia, resa nota via Twitter da Hossam Bahgat, attivista egiziano per i diritti umani e fondatore dell’Egyptian Initiative for Personal Rights è stata confermata a LaPresse da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International. “La sentenza – ha spiegato ancora Bahgat – non è soggetta ad Appello o Cassazione. Patrick è stato arrestato in tribunale in preparazione del suo trasferimento alla stazione di polizia di Gamasa”. Patrick Zaki, dopo la condanna odierna a tre anni di detenzione da parte del tribunale per reati contro la sicurezza di Mansoura in Egitto, dovrà scontare ancora 14 mesi di reclusione. Il ricercatore infatti ha già trascorso 22 mesi in regime di custodia cautelare. Lo conferma a LaPresse il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury. Il verdetto non prevede la possibilità di appello. 

Sentenza non appellabile

La sentenza del tribunale per reati contro la sicurezza di Mansoura “non è appellabile”. Lo ha spiegato su Twitter Hossam Bahgat, attivista egiziano per i diritti umani e fondatore dell’Egyptian Initiative for Personal Rights. Il ricercatore dovrà scontare ancora 14 mesi di reclusione. Zaki infatti ha già trascorso 22 mesi in regime di custodia cautelare.

Meloni: “Nostro impegno continua”

“Il nostro impegno per una soluzione positiva del caso di Patrick Zaki non è mai cessato, continua, abbiamo ancora fiducia”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato in una nota la notizia della condanna.

Schlein: “Governo si attivi per ottenere sua liberazione”

“E’ un’ingiustizia gravissima quella che paga sulla sua pelle Patrick Zaki e chi si è battuto in questi anni per la sua libertà oggi soffre moltissimo a vedere le immagini di lui portato via dal tribunale. Abbiamo già chiesto al ministro Tajani di venire a riferire in aula ma chiediamo già al Governo di attivarsi con tutti gli strumenti possibili per ottenere la liberazione e per intercedere con il Governo egizioni affinché gli convìcede la grazia, Patrick deve essere libero”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein arrivando alla Camera.

La vicenda

Patrick Zaki, attivista e ricercatore egiziano, era stato arrestato il 7 febbraio del 2020 al suo arrivo all’aeroporto del Cairo, dove era rientrato mentre frequentava all’università di Bologna un master in Studi di genere, il Gemma (Master Erasmus Mundus in ‘Women’s and Gender Studies’). Dopo quasi due anni, a dicembre del 2021, era stato scarcerato, pur continuando a restare sotto processo. Per questo la sua laurea al master di Bologna lo scorso 5 luglio, con 110 e lode, era avvenuta a distanza, in videocollegamento.

Noury (Amnesty): “Sentenza è peggiore scenario possibile”

La sentenza che ha condannato a tre anni di carcere Patrick Zaki “è il peggiore degli scenari possibili. Speravamo che oggi si fissasse una data per il verdetto e che poi arrivasse l’assoluzione. E’ un’immagine terrificante”. Così il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury, commenta con LaPresse la condanna di Patrick Zaki emessa dal Tribunale per i reati contro la sicurezza di Mansoura, in Egitto. “Una volta tornato a casa, in molti hanno abbandonato questa storia – ha aggiunto -, ma noi no. Questa vicenda non finisce qui”.

“Non finisce qui, ora tutte le possibilità per tirare fuori Patrick da questa situazione vanno esplorate. Il governo italiano per cortesia intervenga” ha aggiunto Noury. “È una notizia terribile quella che arriva dal tribunale di Mansoura, con l’immagine di Patrick che esce da quel tribunale con una condanna a tre anni di carcere, una condanna scandalosa, assurda per un reato che Patrick non ha commesso”, ha detto Noury nel video pubblicato sull’account Twitter di Amnesty Italia.

Comitato presidenziale per grazia, ricevuto rassicurazioni su Patrick

Il deputato egiziano Muhammad Abdelaziz, che è membro della Commissione diritti umani della Camera egiziana e anche del Comitato presidenziale egiziana per la grazia, ha annunciato che il comitato ha ricevuto rassicurazioni su Patrick Zaki. Lo riportano diversi media egiziani, rilanciando un post del deputato su Facebook in cui ha affermato che “dalla riattivazione del comitato presidenziale per la grazia e dall’avvio del Dialogo nazionale abbiamo riscontrato uno spirito positivo e abbiamo sempre confidato nella volontà del presidente Abdel Fattah Al-Sisi di utilizzare i suoi poteri costituzionali per l’interesse pubblico e di creare un clima democratico per il dialogo nazionale”.

Tajani: “Seguiamo vicenda con grande attenzione”

 “L’Italia ha sempre seguito questa vicenda e continuiamo a seguirla con grande attenzione. Dobbiamo essere prudenti”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo a ‘Morning news’ su Canale5 ha parlato del caso di Patrick Zaki, condannato ieri a tre anni di detenzione dal tribunale egiziano di Mansoura. Il giovane si era recentemente laureato da remoto presso l’università di Bologna.

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