Il ministro degli Esteri definisce "inaccettabile" l'attacco subito dai nostri militari. Il Cremlino sostiene la Serbia

La Nato resterà in Kosovo e anche i nostri militari, a garanzia di stabilità, per impedire che ci sia un aggravamento della situazione. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’apertura della sessione di alto livello della IV Edizione della Conferenza globale sullo stato di attuazione dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 16 alla Farnesina. “Ho parlato più volte con Vucic e Kurti. E al momento non ci sono responsabilità della Serbia. Ho chiesto, quindi, al premier kosovaro di sospendere l’insediamento dei sindaci che rappresentano la popolazione di lingua albanese in quella parte del Kosovo proprio per evitare tensioni”, ha spiegato. Serbia e Kosovo, ha sottolineato, “sono due Paesi candidati a far parte dell’Unione europea e dobbiamo far sì che il loro percorso sia positivo”.

L’attacco ai militari italiani della Kfor in Kosovo “è inaccettabile” ha aggiunto Tajani. “Per quanto riguarda i feriti, al momento sono ricoverati e non sono in pericolo di vita”, ha aggiunto. Tajani ha ricordato che l’ambasciatore italiano ha incontrato il presidente serbo, Aleksandar Vucic, e “al momento non sono emerse responsabilità della Serbia”. 

Von der Leyen: “Tensioni preoccupanti, ripristinare calma”

“Le onde d’urto inviate dalla guerra di aggressione di Putin hanno raggiunto anche i nostri sei partner dei Balcani occidentali. Ma questo ci ha solo avvicinati di più”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo al Forum Globsec 2023 di Bratislava. “Le recenti tensioni sono ovviamente preoccupanti. Faccio eco agli inviti a tutte le parti ad allontanarsi dal confronto e ad adottare misure per ripristinare la calma”, ha aggiunto.

Cremlino: “Sostegno incondizionato a Serbia”

In Kosovo “stiamo seguendo la situazione. Sosteniamo incondizionatamente la Serbia e i serbi“. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, parlando ai giornalisti. Lo riferisce Ria Novosti. “Crediamo che tutti i diritti e gli interessi legittimi dei serbi del Kosovo debbano essere rispettati e garantiti”, ha aggiunto Peskov, “non ci deve essere spazio per azioni provocatorie che violino i diritti dei serbi e, naturalmente, stiamo osservando molto da vicino come si sta sviluppando la situazione. Siamo preoccupati a questo proposito”. 

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