Il cessate il fuoco di una settimana avrebbe dovuto permettere ai civili di mettersi al sicuro e agli aiuti umanitari di attraversare il Paese

Combattimenti nella notte a Khartoum, in Sudan, nonostante l’entrata in vigore formale di una tregua di una settimana tra esercito e paramilitari. Lo rendono noto i media locali. Il cessate il fuoco avrebbe dovuto permettere ai civili e agli aiuti umanitari di attraversare il Sudan, che è in guerra da più di un mese. Un conflitto che finora ha costretto oltre un milione di persone ad abbandonare la propria casa. 

Onu: “Parti rispettino cessate il fuoco”

L’inviato Onu per il Sudan, Volker Perthes, ha chiesto alle fazioni in guerra in Sudan di rispettare il cessate il fuoco di 7 giorni. Perthes ha riferito al Consiglio di Sicurezza della Naioni Unite che il conflitto, iniziato il 15 aprile, non mostra segni di rallentamento, nonostante le precedenti dichiarazioni di cessate il fuoco di entrambe le parti. Questa volta, però, ha affermato l’inviato Onu, “devono dire, ‘basta combattimenti'” per fare arrivare gli aiuti umanitari e consentire ai civili intrappolati nel conflitto di mettersi al sicuro. Nonostante l’annuncio del cessate il fuoco, ha riferito Perthes, “i combattimenti e i movimenti di truppe sono continuati anche oggi”. 

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