Le parole di Jan Björklund in un intervento su Relazioni Internazionali di Tribuna Politica ed Economica

“Il compito principale della Presidenza svedese è lavorare nell’interesse dell’intera Unione. La competitività delle industrie europee, il sostegno all‘Ucraina, una risposta europea comune in materia di migrazione e la salvaguardia dei valori democratici e dello stato di diritto, dipendono da decisioni europee comuni e sono le priorità della Presidenza svedese. Una presidenza non è sufficiente per fare un grande cambiamento. Ma il nostro obiettivo è rendere l’Europa un po’ più sicura, più verde e più libera”. Così Jan Björklund, ambasciatore di Svezia in Italia, in un intervento su Relazioni Internazionali di Tribuna Politica ed Economica. Per Björklund, ” L’aggressione russa non deve dare i suoi frutti. L’invasione è immotivata, inaccettabile e illegale. I responsabili dei crimini di guerra, compreso il crimine di aggressione devono essere ritenuti responsabili”. Inoltre “È nostra responsabilità garantire che anche l’Europa sia competitiva. Per il lavoro e il benessere in Europa, per noi, per i nostri figli e per le generazioni a venire”. Quanto alla transizione verde, ” A lungo termine, fermare il riscaldamento globale è una questione di sopravvivenza. Il piano per ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 è fondamentale per raggiungere la neutralità di CO2 entro il 2050 e raggiungere gli obiettivi fissati nell’accordo di Parigi. La presidenza svedese intende fare la sua parte per rafforzare l’UE come capofila nella transizione verde”. Senza dimenticare che “in periodi di transizione industriale e tecnologica, i precursori hanno un vantaggio competitivo. Le aziende e le industrie europee stanno già guidando la transizione – osserva -Le aziende europee che forniscono soluzioni verdi saranno molto richieste a livello globale e possono contribuire a guidare la transizione verso un’economia circolare”. Inoltre “il nucleo della nostra unione sono i nostri valori fondamentali condivisi, il modello basato sulla libertà, la democrazia, il principio dello stato di diritto e i diritti individuali. Su questo non c’è spazio per i compromessi. Questa unione deve sempre lavorare contro i governi autoritari, è esattamente il motivo per cui è stata fondata l’Unione”. A queste priorità si aggiunge il tema della migrazione su cui “se vogliamo avere frontiere aperte dobbiamo anche, per quanto possibile, avere una visione comune. L’Italia, non da meno, si pone spesso questo problema. Dobbiamo assumerci una maggiore responsabilità congiunta per la migrazione”.

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