Manifestazioni in tutto il Paese: 330mila persone in piazza a Tel Aviv

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, membro di spicco del governo presieduto da Benjamin Netanyahu, ha chiesto all’esecutivo di cui fa parte di fermare l’iter della riforma giudiziaria. “La sicurezza di Israele è lo scopo della mia vita”, ha detto in un discorso televisivo riportato dai media locali. “Non ho mai visto una rabbia così intensa come ora. La spaccatura nella società penetra nell’esercito e questo è un pericolo immediato e tangibile per la sicurezza dello Stato”, ha spiegato. Israele, secondo Gallant, “ha bisogno di un cambiamento nel sistema giudiziario, ma i grandi cambiamenti devono essere fatti con il dialogo”. Per questo “il processo legislativo” della riforma giudiziaria “deve essere fermato”. Dopo il ministro della Difesa anche quello dell’Agricoltura, Avi Dichter, ha chiesto al premier Netanyahu di “mettere in pausa” l’iter della riforma. “Almeno fino al 26 aprile, giorno dell’Indipendenza”. 

630mila manifestanti in piazza in tutto il Paese: 300mila a Tel Aviv

Non si placa la rabbia dei cittadini israeliani contro la riforma della giustizia. Secondo gli organizzatori sono circa 630mila le persone che sono scese in piazza questa sera su tutto il territorio di Israele per protestare. La manifestazione più grande è a Tel Aviv dove si sono radunate circa 300mila persone. Le forze dell’ordine, inoltre, hanno fatto ricorso agli idranti e hanno fermato 23 manifestanti che hanno bloccato l’autostrada Ayalon a Tel Aviv. 

 

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