In centinaia di milioni celebrano il mese sacro dell'Islam

Primo giorno di digiuno del mese di Ramadan per i musulmani nel mondo. Dalla Tunisia al Sudan, dallo Yemen a Gaza e Gerusalemme, dalla Turchia all’Indonesia: da oggi e per le prossime quattro settimane, centinaia di milioni di fedeli in tutto il pianeta si asterranno da cibo e acqua dall’alba al tramonto, per poi riunirsi dopo il tramonto con la famiglia e gli amici per i pasti notturni della rottura del digiuno, l’Iftar. Secondo l’Islam, per il quale il mese sacro di Ramadan è uno dei cinque pilastri della religione, il digiuno avvicina i fedeli a Dio e ricorda loro la sofferenza dei poveri. Oltre al digiuno, la carità è un altro dei cinque pilastri dell’Islam. Durante il Ramadan, le moschee e gli enti di beneficenza offrono regolarmente pasti ai poveri su lunghe tavolate che si estendono per strada .

 

 

Quest’anno il mese sacro giunge in un momento in cui numerosi Paesi e governi in tutto il Medioriente stanno compiendo passi per placare conflitti e crisi durature, resi più acuti dalla costosa guerra in Ucraina e dal devastante terremoto in Turchia e Siria che ha provocato oltre 52mila morti. Questa settimana i leader israeliani e palestinesi si sono impegnati a ridurre le tensioni in occasione dell’inizio del Ramadan, dopo mesi di violenze mortali in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. E quest’anno il periodo di digiuno coincide con la festività ebraica della Pasqua ebraica, alimentando la preoccupazione di nuove tensioni mentre un gran numero di fedeli ebrei e musulmani dovrebbero riversarsi nella Città Vecchia di Gerusalemme.

Da Gaza a Khartoum, da Tunisi a Sanaa, inoltre, l’aumento dei prezzi si sta rivelando un’ulteriore preoccupazione per coloro che si apprestano a celebrare la ricorrenza: i Paesi arabi continuano a risentire delle conseguenze economiche della guerra in Ucraina e molti di essi dipendono dalle importazioni di grano dall’Europa orientale. Quanto al Sudan, il Ramadan arriva mentre si avvicina la promessa di una nuova era politica: il Paese è immerso nel caos politico da quando, nell’ottobre 2021, un colpo di Stato ha estromesso un governo di condivisione del potere; un nuovo governo di transizione potrebbe essere formato prima della fine del mese sacro, come promesso dai militari al potere e da altre forze politiche del Paese all’inizio di questa settimana, tuttavia molte fazioni sudanesi di spicco rifiutano la mossa.

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