Il bilancio si aggrava di ora in ora, Erdogan dichiara 7 giorni di lutto nazionale. Si mobilita la macchina internazionale degli aiuti. Si cerca un italiano

Continua a salire di ora in ora il bilancio delle vittime del devastante terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la parte meridionale della Turchia e la Siria. Per il momento sono oltre 7mila i morti ma si stima che possano essere più del doppio. Secondo l’Oms, come riporta Ap, potrebbero addirittura superare i 20mila. Non si ferma nel frattempo il lavoro dei soccorritori che continuano a scavare tra le macerie dei tanti edifici crollati alla ricerca di sopravvissuti. 

Decine di migliaia le persone rimaste senza casa tra Turchia e Siria che hanno dovuto affrontare la notte al freddo. Nella città turca di Gaziantep, capoluogo di provincia a circa 33 chilometri dall’epicentro, le persone si sono rifugiate in centri commerciali, stadi, moschee.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato sette giorni di lutto nazionale. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiamato l’omologo turco per esprimere le sue condoglianze e offrire assistenza all’alleato della NATO. La Casa Bianca ha infatti dichiarato di aver inviato squadre di ricerca e salvataggio per sostenere gli sforzi della Turchia.

Sbarcato ad Adana il team dei Vigili del Fuoco

Sbarcato ad Adana alle 6 ora italiana il contingente dei vigili del fuoco inviato in soccorso alla popolazione colpita dal terremoto di ieri. Trasportato con un aereo C130 dell’Aeronautica Militare, partito nella tarda sera di ieri da Pisa con scalo a Pratica di Mare, è composto da 50 vigili del fuoco dei team Usar di Toscana e Lazio. Personale specializzato per la ricerca di dispersi sotto le macerie, che ha operato nelle analoghe emergenze in Italia e all’estero. Nel gruppo, 11 sanitari e 6 unità del Dipartimento della Protezione civile.

Tajani, si cerca ancora disperso italiano in Turchia

“Siamo riusciti a contattare tutti gli italiani che erano presenti nella zona del terremoto, manca solo un italiano che non siamo riusciti a contattare, fermo restando che non ci sono collegamenti telefonici, né sono possibili contatti via internet. Si tratta di Angelo Zen, italiano della regione Veneto, dalla provincia di Vicenza”. Lo ha riferito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando in diretta dall’Unità di crisi per lo speciale Tg3 sul terremoto che ha colpito il sud della Turchia e il nord della Siria. Tajani ha aggiunto che si tratta di un imprenditore veneto che “lavorava in Turchia nel settore delle macchine, probabilmente era in contatto e stava lavorando con imprese turche per organizzare probabilmente delle vendite”.

Vasto incendio in porto turco di Iskenderun

Un vasto incendio è scoppiato in una sezione del porto della città di Iskenderun, nel sud-est della Turchia, colpita dal terremoto. Le fiamme stanno infuriando per il secondo giorno. Le immagini televisive di martedì mostrano un denso fumo nero che si leva dai container in fiamme nel porto sul Mar Mediterraneo. Secondo quanto riferito, l’incendio è stato causato da container che si sono rovesciati a causa delle forti scosse di lunedì. L’agenzia statale turca Anadolu ha dichiarato che una nave della Guardia Costiera turca sta aiutando a spegnere l’incendio.

Madre e figlio di 6 mesi salvati dopo 29 ore 

Hülya Yilmaz, 30 anni, e il suo bambino di 6 mesi, Ayse Vera, sono stati salvati dalle squadre di soccorso dopo aver trascorso 29 ore sotto le macerie di un edificio crollato nella città turca di Kahramanmaras. Lo riporta l’agenzia Turca Anadolu. Sono stati trasportati in ospedale per essere curati per le ferite riportate.

Salvate quasi 8000 persone tra Turchia e Siria

Sono state salvate più di 7.800 persone in 10 province della Turchia, colpite da un violento terremoto lunedì. Lo riferisce Orhan Tatar, funzionario dell’autorità turca per la gestione dei disastri. I funzionari del governo turco fanno sapere che prima del terremoto nell’area colpita vivevano circa 13,5 milioni di persone.

L’Oms invia tre voli charter con kit medici 

 L’Organizzazione mondalie della Sanità (Oms) sta inviando sia in Turchia che in Siria tre voli charter di forniture mediche, compresi kit chirurgici per traumi, dal suo centro logistico di Dubai. Lo ha riferito il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus al Consiglio esecutivo dell’Oms a Ginevra. “Siamo particolarmente preoccupati per le aree su cui non abbiamo ancora informazioni”, ha detto, “ora è una corsa contro il tempo. Ogni minuto, ogni ora che passa, le possibilità di trovare sopravvissuti vivi diminuiscono”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata