Lettera della presidente della Commissione europea indirizzata ai capi di Stato e di governo in vista del Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio

Occorre “rafforzare le frontiere esterne con lo spiegamento coordinato delle risorse dell’Ue nei punti strategici, tenendo conto delle differenze tra frontiere terrestri e marittime, nonché sostenere il nostro lavoro con migliori informazioni e allerta precoce. A tal fine è fondamentale anche lavorare in modo più mirato con i partner del Mediterraneo e dei Balcani occidentali, per consentire di affrontare le questioni più vicino alla loro fonte”. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in una lettera indirizzata ai capi di Stato e di governo in vista del Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio. Von der Leyen ha esposto “quattro aree in cui possiamo fare davvero la differenza nell’immediato“. “Queste misure operative – scrive – ci consentirebbero di affrontare le recenti pressioni, ci aiuterebbero a essere meglio preparati agli sviluppi di quest’anno e getterebbero le basi per il Patto Migrazione e Asilo”. 

Accelerare procedure rimpatrio

Occorre “affrontare la realtà che i ritardi e le lacune nelle procedure di frontiera e di rimpatrio comportano un costo reale per l’efficacia di tali politiche. Possiamo già esaminare modi per accelerare le procedure di frontiera, applicando in modo più sistematico i concetti di paesi terzi sicuri e avvalendoci della cooperazione dell’Ue per sostenere gli sforzi nazionali volti a promuovere il rimpatrio, anche riconoscendo le reciproche decisioni di rimpatrio”. 

“Vi è la necessità di affrontare i movimenti secondari e garantire un’effettiva solidarietà. Concentrarsi sull’attuazione della tabella di marcia di Dublino contribuirà a ridurre gli incentivi per i movimenti secondari consentendo agli Stati membri di collaborare meglio. Inoltre, dovrebbe essere intensificato il sostegno ai membri più sotto pressione, anche attraverso un’efficace ricollocazione mediante il meccanismo volontario di solidarietà, che dovrebbe fungere da precursore di un meccanismo permanente”, aggiunge la presidente.

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