Il portavoce Peskov: "Cittadini senza elettricità per la mancata volontà degli ucraini di negoziare con la Russia"
Gli Stati Uniti, se lo desiderano, sono in grado di influenzare Kiev e renderla più accomodante. È quanto ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti.
La Russia non ha mai parlato del possibile uso di armi nucleari, questo argomento viene agitato in Occidente, il che è inaccettabile. “Consideriamo tali domande di per sé inammissibili, per non parlare del ragionamento”, ha risposto il portavoce del Cremlino alla domanda se la Russia ritenga possibile l’uso di armi nucleari. “Da parte russa – ha proseguito – nessuno parla di questo argomento e non lo ha mai fatto”, mentre “questo argomento viene discusso nelle capitali europee, ovunque, facendo così salire la tensione in un campo completamente inaccettabile, inaccettabile e potenzialmente pericoloso”.
Il fatto che i cittadini ucraini siano rimasti senza elettricità sono il risultato di attacchi alle infrastrutture militari provocati dalla mancata volontà di Kiev di negoziare con la Russia.
Commentando gli attacchi russi del 15 novembre, che hanno lasciato senza luce e riscaldamento milioni di persone, Peskov ha dichiarato: “stiamo parlando di quelle strutture infrastrutturali che direttamente o indirettamente sono collegate al potenziale militare dell’Ucraina e del regime ucraino, queste sono tutte le conseguenze del rifiuto della parte ucraina a risolvere il problema, ad avviare negoziati”.
“Non rinunceremo mai a territori annessi”
Il vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, ha definito “irremovibile” la posizione della Russia sulla sua integrità territoriale, compresi “tutti quei soggetti che sono stati recentemente annessi alla Federazione russa”. Lo ha detto durante un’intervista al canale televisivo Rtvi, riportata da Ria Novosti, parlando della possibilità di negoziati con l’Ucraina. “Entrare in un negoziato con delle precondizioni davanti a sé è controproducente perché significa che la gente non vuole i negoziati e non vuole un risultato”, ha aggiunto Ryabkov, “ma una cosa sono le precondizioni, un’altra è la nostra posizione di integrità territoriale”.
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