Le dimissioni della premier hanno rafforzato la sterlina rispetto al dollaro

Si accende la corsa per il nuovo leader dei Tory a meno di ventiquattr’ore dalle dimissioni di Liz Truss dopo soli 44 giorni a capo del governo britannico. Il partito conservatore ha fatto sapere che la decisione sarà presa entro il prossimo 28 ottobre e per i bookmaker il favorito è Rishi Sunak, ex cancelliere dello Scacchiere del governo di Boris Johnson e sconfitto alle primarie proprio da Truss a settembre. Anche lo stesso Johnson, però, è stato indicato come candidato dai media britannici. Chiedono invece “elezioni generali subito” gli esponenti del partito laburista, su tutti il leader Keir Starmer. Ma l’ipotesi, almeno al momento, appare remota, perché i Tory hanno una solida maggioranza alla Camera dei Comuni, e dovrebbero cominciare a perdere voti in parlamento perché si possa pensare ad elezioni anticipate. 

Mercati rassicurati, sterlina più forte

Dopo le dimissioni di Truss il rendimento del bond britannico a 10 anni, in tensione nelle sedute precedenti, è andato a 3,9735%, in crescita dell’1,75%, ma meglio rispetto ai picchi al 4,5% di fine settembre. La sterlina ha guadagnato sul dollaro Usa attestandosi a 1,121 dopo essere balzata a 1,13. La valuta era scesa fino a 1,03 dopo la presentazione del mini-budget a settembre. Abbastanza stabili invece i rendimenti dei titoli di Stato (Gilt), il cui improvviso rialzo aveva portato la Boe, la Bank of England, ad agire sui mercati contro rischi per la stabilità finanziaria. Secondo Azad Zangana, senior european Economist and Strategist di Schroders, “Gli investitori hanno risposto positivamente alla notizia. Tuttavia, permangono sfide significative per il Regno Unito, compreso il modo in cui la Banca d’Inghilterra risponde a questo periodo di caos mentre cerca di abbassare l’inflazione, che il mese scorso ha raggiunto il massimo degli ultimi 40 anni”. 

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