Il presidente ucraino Zelensky: "Donetsk nostra priorità". Ma Putin potrebbe annunciare formalmente l'adesione dei territori occupati

La Russia ha il diritto di usare armi nucleari, se necessario. In casi predeterminati. In stretta conformità con i fondamenti della politica statale nel campo della deterrenza nucleare: se noi o i nostri alleati veniamo attaccati usando questo tipo di arma, o se durante l’aggressione usando le armi convenzionali minacceranno l’esistenza stessa del nostro stato”. Così il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un post su Telegram, citato da Ria Novosti. “Immaginiamo che la Russia sia costretta a usare l’arma più formidabile contro il regime ucraino, che ha commesso un atto di aggressione su larga scala pericoloso per l’esistenza stessa del nostro Stato. Credo che la Nato non interverrà direttamente nel conflitto neanche in questa situazione. Del resto, la sicurezza di Washington, Londra, Bruxelles per l’Alleanza Nord atlantica è molto più importante del destino dell’Ucraina morente, di cui nessuno ha bisogno, anche se è abbondantemente rifornita di varie armi”, afferma Medvedev.

Nel suo tradizionale discorso notturno, il presidente Volodymyr Zelensky ha detto che l’Ucraina sta facendo di tutto per frenare l’attività russa nell’oblast di Donetsk. “I continui tentativi dell’offensiva russa nella regione di Donetsk passeranno sicuramente alla storia delle guerre come uno dei più cinici omicidi dei propri soldati“, ha affermato Zelensky.

L’annuncio (possibile) di Putin

“Oggi, nel contesto di un’operazione militare speciale e dei referendum nel Donbass, salvare persone in tutti i territori, cioè in tutti i territori in cui si tiene questo referendum, è al centro dell’attenzione della nostra intera società, dell’intero Paese”. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, secondo quanto riportano le agenzie di stampa russe.

 

Il presidente Vladimir Putin si rivolgerà a entrambe le camere del parlamento russo venerdì 30 settembre e potrebbe annunciare formalmente l’adesione dei territori occupati dell’Ucraina. Lo ha affermato il ministero della Difesa britannico nel suo ultimo aggiornamento di intelligence. “Esiste una possibilità realistica che Putin utilizzi il suo discorso per annunciare formalmente l’adesione delle regioni occupate dell’Ucraina alla Federazione Russa. I referendum attualmente in corso all’interno di questi territori dovrebbero concludersi il 27 settembre”, si legge nel comunicato. I leader russi sperano che l’ annuncio dell’annessione venga visto come una rivendicazione dell'”operazione militare speciale” e consoliderà il sostegno patriottico al conflitto.

Validi i referendum

È iniziato l’ultimo di cinque giorni di voto nelle quattro regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, occupate dalla Russia. Un voto che è atteso venga usato da Mosca come pretesto per l’annessione dei territori ma che viene respinto come ‘farsa’ da Kiev e dagli alleati occidentali. Secondo quanto riferito dalle autorità filorusse, oggi la votazione si svolge nei seggi e non con il voto porta a porta come nei giorni precedenti. La sicurezza è molto alta almeno in una delle zone in cui si vota: lo stato maggiore dell’esercito ha riferito che i viaggi nella regione meridionale occupata di Kherson “sono completamente bloccati in entrata e in uscita”. Il tutto mentre l’esercito ucraino riferisce di avere colpito 7 camion delle forze russe a Kherson nell’ultima giornata.

Questi referendum stanno aumentando la tensione tra il Cremlino e l’Occidente, con la Russia che avverte che potrebbe ricorrere alle armi nucleari per difendere il proprio territorio. L’annessione formale delle parti catturate dell’Ucraina orientale, attesa forse per venerdì, pone le basi per una nuova pericolosa fase nei sette mesi di guerra. Ma le minacce nucleari non hanno impressionato l’Ucraina oi suoi alleati occidentali. La ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, è l’ultima rappresentante diplomatica di alto rango a visitare Kiev in segno di sostegno: Parigi è determinata “a sostenere l’Ucraina, la sua sovranità e integrità territoriale”, ha dichiarato.

La Russia ha annunciato la “validità” dei referendum per l’annessione dei quattro territori occupati dalla Russia in Ucraina. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa russa Tass, infatti, è stato già superato il quorum del 50% dei votanti. In particolare, lunedì 26 l’affluenza alle urne è stata dell’86,89% nella regione di Donetsk, dell’83,61% a Luhansk, del 63,58% a Kherson e del 66,43% a Zaporizhia.

Attacchi russi su Zaporizhzhia e Mykolaiv

Il governatore dell’Oblast di Zaporizhzhia Oleksandr Starukh ha riferito su Telegram che le forze russe hanno lanciato razzi contro le infrastrutture della città. Starukh ha avvertito di ripetuti attacchi e ha detto che le informazioni su vittime e danni sono ancora in fase di raccolta. Anche il sindaco di Mykolaiv Oleksandr Sienkevych ha scritto su Telegram che la Russia ha colpito diverse aree della città nella tarda serata del 26 settembre, danneggiando numerosi siti civili, inclusi edifici residenziali e negozi, nonché la rete di approvvigionamento idrico.

Distrutta chiatta militare russa a Kherson

L’esercito ucraino ha distrutto una chiatta militare russa e 3 sistemi missilistici Pantsir. Le forze armate ucraine hanno distrutto una chiatta vicino a Kherson mentre le truppe russe tentavano di stabilire un ponte tra le rive del fiume Dnipro. Lo ha riferito il comando operativo meridionale dell’Ucraina come riportato dal Kiev Indipendent.

Chiuse le zone occupate

Lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha riferito nel suo aggiornamento mattutino che le forze di occupazione russe hanno “completamente chiuso” le parti occupate dell’oblast di Kherson, nell’Ucraina meridionale, sia in ingresso che in uscita. Il governo ucraino in precedenza aveva esortato i residenti a evacuare la zona vista la controffensiva in corso. Lo riferisce il Kiev Independent.

Perdite di soldati russi

Lo stato maggiore dell’eserciro dell’Ucraina ha riferito che la Russia ha perso in totale 57.750 soldati dal 24 febbraio. Inoltre – si legge sul Kiev Independent – ha perso 2.306 carri armati, 4.881 veicoli corazzati da combattimento, 3.730 veicoli, 1.378 sistemi di artiglieria, 331 sistemi di lancio multiplo di razzi, 175 sistemi di difesa aerea, 261 aeroplani, 224 elicotteri, 977 droni e 15 barche.

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